venerdì 30 novembre 2012

Ne Sono la Causa

Il Fatto Quotidiano ha intervistato Frank La Rue, uno dei responsabili per la protezione della libertà d'espressione per le Nazioni Unite. Non mi interessa l'evento scatenante, ossia la mancata risposta alla richiesta di assistere alla nomina dei membri AgCom, quanto l'interessante ragionamento socio-politico che si disegna.

Parlando dell'attuale esecutivo, La Rue lamenta come vengano dimenticati, volutamente, in nome della Crisi, argomenti fondamentali per la Democrazia: "Il problema è che questo governo non ha fatto dei diritti umani una priorità. Libertà di espressione e di stampa, parità tra uomini e donne - di ruolo e di salario – non sono certo in cima alla lista. Solo la crisi economica lo è. Capisco che sia la preoccupazione più immediata, ma non può essere l’unica. Per affrontare la recessione serve rafforzare la democrazia: se negli Usa i giornalisti non fossero stati terrorizzati dall’idea di toccare Wall Street, la crisi non sarebbe arrivata così in profondità prima di esplodere".
Ecco, i diritti umani vanno di pari passo con il benessere economico.
E ne sono la causa, perché i diritti generano libertà, la libertà è possibilità, e genera volontà, la volontà porta l'ambizione, la voglia di fare, e la realizzazione conduce alla crescita, alla maturazione personale ed economica.

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Pronta a Scoppiare

Anche qui in Italia ho visto moltiplicarsi le filiali bancarie, agenzie e sportelli aperti in paesini sperduti di poche migliaia di abitanti. Anche in Spagna, in questi anni si è passati da 10.500 a 25.000 agenzie, con il personale quasi raddoppiato, da 70.000 a 135.000 dipendenti.
Pronta a scoppiare, ora, la bolla bancaria. Gli istituti iberici “devono ridurre la loro attività”, come raccomandato da Joaquin Almunia, Commissario Ue alla Concorrenza, secondo il quale “il 60% dell’attività bancaria del Paese dovrà sparire entro il 2017”. Bisogna riportare l’attività a livelli sostenibili visti gli eccessi degli ultimi anni che hanno ingenerato un circolo vizioso di bolle, inclusa quella immobiliare.

E così Bankia, principale istituto spagnolo, ha annunciato che con gli aiuti europei in arrivo, circa 18 miliardi, procederà alla propria ristrutturazione, chiudendo 1.000 agenzie su 3.000 e sfoltendo circa 6.000 dipendenti “attraverso dimissioni volontarie o il pensionamento anticipato” (fatemi capire... le dimissioni 'volontarie' le decide Bankia?!).
In Italia, su questo tema, c'è il caso di qualche istituto che ha di recente chiesto l'accesso alla cassa integrazione, nonostante il settore non sia tra quelli coperti dal diritto. Et voilà, la zelante Ministra del Welfare ha presentato una bozza di riforma dei sussidi che cancella la mobilità ed amplia la cassa integrazione anche a banche, assicurazioni e commercio.
Dove si prenderanno i soldi se lo chiedono anche i sindacati, ma tanto come succede sempre in politica la riforma è rimandata ad autunno 2013. Ci penserà poi chi verrà dopo.

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giovedì 29 novembre 2012

Ma Cosa Strepiti?!

L'Onorevole Furio Colombo, Deputato del Partito Democratico, denuncia da mesi i continui attacchi al Sistema Sanitario Nazionale, contestando le mosse e le dichiarazioni dei Tecnici in materia. Qualcuno gli fa notare che si comporta quasi allo stesso modo di Berlusconi, appoggiando il Governo Monti in aula per poi criticarlo appena uscito e raggiunto dal microfono di un giornalista.
Sono allora andato a vedere i voti di questa "scheggia impazzita", per vedere la coerenza di questo probo rappresentante dello Stato, ed ho scoperto che, al di là delle facili demagogie che scrive, ha votato per i tagli alla sanità, ai posti letto, al Decreto Balduzzi (qui) e, giusto per dire, contro la riduzione dei rimborsi elettorali.

Comunque, chiacchiere a parte, una riforma della sanità, ci vuole.
Una riorganizzazione, non per asservirla al potere dei soldi, differenziare i servizi per classi o potenziare l'attività privata, chiaramente, ma per ridurre gli sprechi, il nepotismo, il clientelismo ed esaltare il merito (una delle parole più abusate della politica, chiedo scusa).

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Facciamo i Comunisti!

Eccerto, è quello il problema, altro che inquinamento e morti!
"Ilva chiusa è un favore alla concorrenza" così Clini commenta la decisione della Magistratura di chiudere gli impianti dell'acciaieria pugliese. Qui ci stiamo dimenticando che l'Ilva è una vera bomba venefica e sanitaria, altro che gli ecomostri 'condominiali' del sud.
Riva era già stato condannato due volte negli anni passati per inquinamento, ma il Ministro dell'Ambiente imputa i morti agli anni passati; però nell'impianto non sono stati mai fatti interventi, secondo i magistrati.
Ora il Governo ha messo a punto un decreto per consentire all'Ilva di continuare a lavorare, alla faccia dei malati e dei morti.
Perché non si può fermare il mercato per qualche migliaio di cadaveri, ce ne sono di disoccupati da mettere a lavorare, vero? E' questo il cinico ragionamento che fanno i tecnici politicizzati.

Qui ci vuole una soluzione drastica per uscire dall'impasse della dicotomia Magistratura (cattivi, che bloccano gli impianti e non fanno lavorare i dipendenti) VS Stato (buoni, che magnanimamente riaprono l'acciaieria per poter continuare ad uccidere): l'Espropriazione e la Nazionalizzazione (magari temporanea, fino alla messa in sicurezza degli impianti).
L'articolo 42, terzo comma della Costituzione della Repubblica Italiana e l’articolo 834 del codice civile stabiliscono che la proprietà privata può essere espropriata per pubblica utilità (e direi che la salute rientra nella 'pubblica utilità'). A dare valore collettivo all'esproprio, anche l'Articolo 2, che sottopone tutti i cittadini a "doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

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Che Pena

Sarà possibile che in una democrazia avanzata come (almeno dovrebbe essere) la nostra, ci sia un partito appeso alle decisioni di un uomo solo?
Prima si ritira, poi torna per combattere "la magistratocrazia", poi lancia le primarie, poi vuole fare un partito nuovo e lasciare il PdL al suo destino, poi torna... e tutti i suoi cortigiani che ad ogni giravolta stanno lì a rincorrerlo e giustificare le sue decisioni. Ma basta.

Vi dirò che mi fanno compassione questi poteri omuncoli, gente senza spina dorsale ed allevata in batteria a servire e riverire il loro dio in terra, e condannata ad inseguirlo in ogni scapestrato progetto gli passi per la testa. Perchè senza di lui, questi, non sarebbero niente.
E fa proprio male allo spirito democratico e civile di una nazione che uno dei maggiori partiti dell'arco sia bloccato dai deliri di una persona sola.

E non è tutto, perchè oggi il Fatto scrive che il Governo al Senato è ostaggio proprio di Berlusconi, che avrebbe imposto il diktat "non votate più niente", facendo probabilmente finire nella polvere la Delega Fiscale (che contiene norme attese da quasi 20 anni) e anche la Legge Elettorale (eh beh, il Porcellum piace a tutti, anche se non lo dicono).
Sono 34 i testi ancora da licenziare dal Parlamento; tra quelli destinati quasi sicuramente al macero, c'è ad esempio la riforma del codice della strada, ma anche il divorzio breve, la donazione del corpo alla scienza, l’omofobia, o il divieto di portare il burqa e la stretta sulla cittadinanza agli stranieri nati in Italia; ci sono anche diversi progetti sulla sanità, i nuovi organi collegiali nelle scuole, leggi storiche come il conflitto di interessi, la riduzione dei parlamentari, le intercettazioni, il reato di tortura oi quelli societari.

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mercoledì 28 novembre 2012

Ci State Facendo una Magra Figura

Siete ridicoli, davvero. Non ce n'è uno, dentro al Partito Democratico, di davvero Democratico.
Prima Bersani che infrange le regole (lo raccontavo qui) nel silenzio totale, ora Renzi che chiede di cambiarle prima dei ballottaggi. "Non si cambiano le regole in corsa" lo stoppa, giustamente, il segretario.
C'è anche la questione di quelli che non hanno votato al primo turno ma vorrebbero farlo al secondo. E qui si fa sentire Luigi Berlinguer, presidente dei garanti: "Gli uffici elettorali provinciali valuteranno le motivazioni e decideranno".
Come come come?! Valuteranno?

Nel regolamento delle primarie (che hanno scritto, ma tanto poi, come sopra, infrangono) c'è scritto chiaro e tondo, all'articolo 14 (Secondo turno), comma 4: "Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori."
Basta che lo dichiarino. Un'autocertificazione, una cosa così. Non devono giustificarsi oltre.
Poi uno dice "eh ma qualcuno potrebbe fare il furbo e votare solo al secondo turno"; certo, potrebbe. Ma bisognava pensarci prima, caro i miei garanti del nulla. E poi, dico io, a che pro? Sì insomma, con queste elezioni si decide poco più di niente per il futuro del paese (come dicevo qui).

Renzi coglie la palla al balzo per fare un po' di demagogia spiccia:"Nessuno deve dare giustificazioni per non aver votato domenica" attacca Renzi. Anzi, "la giustificazione (...) la devono dare i politici che da venti anni stanno nei palazzi. La deve dare chi è stato al governo. La giustificazione non si chiede ai cittadini".
Che c'entra? Giustificazione di che?

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martedì 27 novembre 2012

Non ci sono Storie

"A rischio il servizio sanitario nazionale" a dare l'allarme è il Presidente del Consiglio "Potremmo non riuscire più a garantirlo se non si trovano nuove forme di finanziamento". No, qui il discorso è da rovesciare. Quei soldi vanno trovati. La sanità è un diritto che va garantito a tutti i costi.
La CGIL subito in trincea "Dica se vuole privatizzare!". Ecco, infatti. Uno dei pregi (almeno iniziali, ndr) del Governo dei professori era quello di essere schietto e diretto; poi tra un "abbiamo perso il sostegno dei poteri forti" e l'altro, sono diventati in breve sempre più politici (altre chicche qui).
Anche Bersani risveglia il suo profilo progressista dicendo No alla sanità dei ricchi. Siamo a fine legislatura, caro Monti, non hai imparato molto bene a fare il politico se la tiri fuori adesso sta cosa: le riforme più impopolari si fanno all'inizio, così il popolino magari se le scorda. Il Parlamento non accetterà una cosa di questa portata negli ultimi mesi di Governo. Almeno lo spero.
Però, tempo fa, qualche buona idea ce l'avevano avuta in questo tema (ne parlo qui).

E comunque, direi che siamo in uno dei periodi più tartassati della storia, dove vanno a finire tutti 'sti soldi se anche la sistema sanitario nazionale è a rischio default?

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E' la Risposta ad una Politica Inefficiente

E' sempre stato così, la Mafia colma le carenze dello Stato e raccoglie consenso. Lo fa con il pizzo, "tu paga e stai tranquillo che non ti succede niente", ed ora lo fa anche con il lavoro. Lo fa la cosca Bellocco, potente clan della 'ndrangheta, in Lombardia, tramite una società leader nel settore dei call center.
Scrive il gip Giuseppe Gennari  “Assumendo persone e procurando lavoro la ‘ndrangheta acquista consenso, dimostrando di essere in grado di fare quello che lo Stato non sa fare”. Appunto.
Le organizzazioni criminali, con questo complesso meccanismo che va oltre la semplice attività malavitosa, sguazzano, crescono e mangiano sulla debolezza del potere delle istituzioni. Come una formazione politica, un grande partito di massa cui dare la propria fedeltà in segno di gratitudine. E' per questi motivi che il rapporto con i cittadini è spesso coperto da lealtà, omertà ed accondiscendenza.

La mia non vuole essere una difesa per la 'ndrangheta o le altre associazioni mafiose, ma anzi una critica ad una politica miope e ad uno Stato inerme che non sanno più dare risposte ai propri cittadini, impantanati dalla crisi ed immobilizzati dalle catene del mercato.

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Nuovo Statuto SIAE. E' così Sbagliato?

Fatemi capire perché qualcuno dice che la SIAE, la Società Italiana Autori ed Editori, sta svendendo il proprio il proprio ruolo culturale alla logica del denaro.
Nel nuovo statuto, approvato il 9 novembre, viene individuato nel comma 2 dell'articolo 11 il cuore della vergogna: "ogni associato ha diritto di esprimere nelle deliberazioni assembleari almeno un voto e poi un voto per ogni euro (eventualmente arrotondato per difetto) di diritti d’autore percepiti nella predetta qualità di Associato a seguito di erogazioni della società nel corso dell’esercizio precedente”.

So che "un voto per ogni euro" suona un po' plutocrate, ma è il denaro riscosso per i diritti d'autore versati da altri, quelli che utilizzano/copiano le opere di quell'associato. Quindi ad avere maggior potere di voto non sono "i più ricchi", ma sono quelli più creativi, più prolifici e più copiati. I più Artisti, insomma.
E' così sbagliato? Sarebbero piuttosto da escludere dall'associazione gli editori, che come mera funzione di 'megafono' non hanno alcun merito artistico.

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lunedì 26 novembre 2012

Il Potere è nelle Nostre Mani

Ma guardate che noi abbiamo un potere immenso.
Non sto parlando del nostro potere democratico di cittadini espresso attraverso il voto, ma di qualcosa di ancor più travolgente, anche a livello anche mondiale. Il nostro potere di Consumatori.
I Consumatori possono mettere in ginocchio un'azienda, punendola per i suoi comportamenti sbagliati; come dicevo, ad esempio, qui, Ikea ed altre aziende vengono premiate dal mercato per le loro scelte virtuose in tema di welfare. Ed allo stesso modo, i consumatori consapevoli possono boicottare l'economia di un'intera nazione, condannandola anche per comportamenti politici, antisociali e/o antidemocratici.

"Seee figurati" dirà qualcuno.
E' ovvio che il singolo consumatore non potrà mai da solo piegare le scelte di un grande gruppo industriale, ma se i cittadini vengono informati, edotti e preparati, possono in poco tempo far arrivare un segnale preciso capace di far tremare i piani alti di un'azienda.
Ad esempio, supponiamo di voler boicottare un'azienda alimentare; prendiamo un nome a caso, la Nestlé (una delle aziende più boicottate al Mondo). Aderendo alle varie campagne, molti Consumatori nel Mondo sono riusciti talvolta a cambiare le scelte commerciali di Nestlé boicottandone i prodotti.
Anche Israele è spesso al centro di queste iniziative, per una tragedia in corso da anni nel silenzio generale ed acuitasi negli ultimi mesi: il genocidio in Palestina. Per boicottare Israele, smettere di alimentarne l'industria bellica con cui bombarda interi popoli, donne e bambini, e costringerlo a ritornare sui suoi passi, occorre guardare al codice a barre dei prodotti in commercio. Le prime 3 cifre indicano la nazione di origine, e 729 è il codice israeliano.

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Ed Anche Stavolta, il Mercato resta Chiuso

Il mercato degli intermediari dei diritti connessi al diritto d'autore doveva essere già in via di liberalizzazione, ed invece lo schema del Decreto arriva dagli Uffici del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio arriva con sette mesi di ritardo.
Neanche stavolta si intravede una vera liberalizzazione in questo settore, ed il provvedimento di Peluffo non è certo incisivo e ficcante come auspicato da promesse e proclami del Governo.
Si aprirebbe, sì, il mercato a nuovi operatori, ma questi non avrebbero alcuna possibilità di confrontarsi con l'attuale monopolista (l'IMAIE, il corrispettivo della SIAE nel campo artistico) perché obbligati a farsi carico di oneri e adempimenti finanziari e patrimoniali.
Garanzie che di fatto ostacolano l'accesso ai nuovi e rafforzano il potere oligarchico di chi già opera nel settore; inoltre, la banca dati delle opere e dei titolari dei diritti, in possesso del monopolista Imaie non sarà condivisibile né cedibile, dilatando spese e tempi all'inverosimile.

Anche stavolta, la montagna liberista ha partorito un topolino corporativista.

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Per un'Integrazione Più Realista

Giorni fa si è tenuta al teatro Era di Pontedera la consegna di 603 attestati di cittadinanza italiani ad altrettanti bambini nati in Italia da genitori stranieri. Un gruppo di militanti di Forza Nuova ha fatto irruzione durante la cerimonia, in protesta contro un rituale simbolico che voleva rilanciare la questione dell'integrazione degli immigrati.
Simone Milozzi, primo cittadino di Pontedera, ha bollato il gesto come "atteggiamento squadrista e nazista di pochi idioti contro una cerimonia che, riunendo italiani e stranieri, adulti e bambini, dava un forte senso di comunità", e la città ha manifestato in piazza contro il blitz della formazione di estrema destra.
Hanno partecipato ad essa anche i partiti, tranne però il Movimento 5 Stelle, che con un comunicato ha spiegato la propria opinione, per certi versi anche più realista e lungimirante degli altri partiti "buonisti".

Pontedera città dell’integrazione razziale? Con interi quartieri che ormai sono diventati dei ghetti per immigrati, come la Stazione e il Villaggio Piaggio, dove una donna non può camminare tranquilla la sera dopo cena per paura di essere molestata da qualcuno che magari per la sua “cultura” (ma vogliamo chiamarla così?) considera le donne esseri inferiori di proprietà dell’uomo?
Pontedera città dell’accoglienza a pagamento, diremmo, dove nell’indifferenza generale e con la connivenza di chi dovrebbe controllare, si stipano in appartamenti sempre più microscopici una quantità insopportabile di persone, e tutto per arricchire qualche padrone di casa, e magari al nero.
Ne vogliamo parlare o dobbiamo essere “buonisti”?
Vogliamo farne una questione “culturale” dicendo che magari i Senegalesi hanno altre abitudini e che per loro vivere in tanti tutti insieme è non solo normale, ma segno di accoglienza e solidarietà reciproca.
Benissimo, ma qui siamo in Italia, ci sono delle leggi e c’è uno Stato, anche se non sembra, e c’è un minimo di metri quadri per persona fissato per legge.
Dov’è l’integrazione se gli africani si frequentano solo fra loro e i cinesi e gli albanesi fanno altrettanto? La massima interazione della comunità cinese con quella italiana è costituita dal rilevare a suon di denaro contante le nostre attività, ma figuriamoci se qualche cinese viene a spendere una lira sul corso il sabato. Ne avete mai visto qualcuno? La comunità cinese è chiusa in se stessa, e se ne guarda bene dall’integrarsi con quella che la ospita.

Già, i problemi elencati nel comunicato dei grillini esistono e permangono, e sono freni all'integrazione vera e compiuta. Quelli culturali sono argini che vanno abbattuti con l'istruzione, ampiando il senso di comunità e di società, e quelli di sicurezza si affrontano con la legalità, anche e specialmente ricorrendo alle Forze dell'Ordine.
L'invasione economica cinese, che porta il nome della Triade, una piaga mondiale che va affrontata tutti insieme, anche qui con la Giustizia.

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domenica 25 novembre 2012

Ha Ragione Berlusconi, per Fortuna

Vi dirò, a me non piace il messaggio che sta passando, che le primarie siano le vere elezioni, di chissà quale importanza.
Cioè, l'avrebbero se fossimo in una repubblica presidenziale, dove la scelta del Capo del Governo potrebbe in qualche modo influenzare l'azione politica del prossimo Parlamento.
E invece no, ha ragione Berlusconi quando dice che "il Presidente del Consiglio non ha alcun potere": giusto, non deve averne, lui dovrebbe essere solo il portavoce del Governo, la nostra è una repubblica parlamentare, ed è il Parlamento l'organo centrale delle istituzioni e del Potere.
Le primarie sono solo un giocattolino privato del PD, poi copiato anche dal centrodestra, per aumentare l'illusione democratica sulla gente.
Con delle regole pompose che poi non rispettano (come dicevo qui).

Cosa servirà avere come Presidente Vendola, qualora vincesse le primarie e la coalizione poi le elezioni, se tanto la maggioranza resta in mano al PD? Credete davvero che Fioroni o la Bindi voteranno senza fiatare il programma di SEL? Siamo realisti, su (lo dicevo anche qui).
Io, comunque, resto contrario al metodo delle primarie; o almeno, come auspicano alcuni, a renderlo obbligatorio (che sarebbe la strada per arrivare a mettere a pagamento le elezioni, come dicevo qui).
Mi ha fatto piacere sia stata così alta l'affluenza, perchè vuol dire che la gente ha ancora fiducia nel voto, ha voglia di esprimersi e contare qualcosa.

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venerdì 23 novembre 2012

Ecco, Adesso Potete Chiamarlo Così

Ecco, Renzi ha finalmente fatto la prima cosa per cui ha senso chiamarlo un 'piccolo Berlusconi'.
No perchè tutti lo attaccano con quest'accusa, ma senza delle reali motivazioni per farlo. Renzi è probabilmente il più liberista tra gli sfidanti alle primarie, ma questo che attinenza ha con il Berlusconi statalista ed accentratore che ha cercato di spostare ogni potere possibile sull'amministrazione centrale?

Comunque, dicevo, finalmente ha fatto qualcosa che lo rende degno della definizione, la foto nella copertina di OGGI con le sue nonne. Che tenero.
Non dubito lui voglia bene alle due anziane signore, ci mancherebbe, ma il servizio è un capovaloro di ruffianeria, con cui il giovane Sindaco di Firenze spera di attirare i voti degli elettori più attempati. Ma non è mica il solo che usa la sua vita personale per lasciare l'impronta nel cuore dei cittadini; anche Vendola, con il suo "io voglio sposarmi" l'aveva fatto (anzi, è molto comodo difendere i diritti quando si tratta dei NOSTRI diritti; perché Vendola non chiede che un cittadino possa avere la libertà di sposare suo fratello? - è il discorso che facevo anche qui).

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Bersani si fa le Regole e se le Infrange da solo, Complimenti!

Cioè, ci avete scartavetrato le gonadi all'inverosimile con queste primarie, avete reso astruse ed intricatissime le regole per potervi partecipare (sia in via attiva, con una singolare interpretazione della "semplificazione via web", come diceva qui Alessandro Capriccioli su Libernazione, sia in via passiva, per ostacolare gli outsider, e ne parlavo qui) ed ora, addirittura, vi permettete di infrangere le stesse regole che avete scritto voi?!
Apprendo dal blog di Pietro Salvatori che sull'edizione di Cuneo de La Stampa di oggi è comparso un annuncio che pubblicizza un'iniziativa per la campagna elettorale di Pier Luigi Bersani.

Tra i principi regolamentari delle primarie, figura anche, al punto 7, il divieto "ai candidati e ai loro sostenitori di ricorrere a qualsiasi forma di pubblicità a pagamento, come, ad esempio, spot su radio, televisioni, giornali, internet, o affitto di spazi su cartelloni pubblicitari”.
Dal giornale, escludono si sia trattato di uno spazio offerto a titolo gratuito.

Ma come? E allora? Dove sono la Democrazia e la Correttezza di cui andate cianciando?!
Perché vi riempite la bocca di tanti bellissimi slogan e vi costruite tutto un pomposissimo regolamento se tanto poi non lo rispettate!?
Sia chiaro, a me non frega niente se vi fate pubblicità, tanto io comunque non parteciperò alle primarie, ma almeno un po' di coerenza, uno straccio di comportamento che rispecchi il vostro profilo politico, su.

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Ci Dovrà pur Pensare Qualcuno!

L'ineffabile Commissione Affari Costituzionali del Senato, quell'indolente comitato che non riesce a partorire il taglio delle province e la riforma elettorale, ne ha fatta un'altra.
Siccome tutti dicono che bisogna tagliare i Parlamentari (anche se secondo me non è la scelta migliore, ne parlavo qui), si propone, alle prossime elezioni, di eleggere ANCHE un'altra commissione di 90 membri, esterni al Parlamento, con il compito di elaborare una riforma in tal senso. Il ddl porta i nomi di Rutelli e di Viespoli, che, per non farsi mancare niente, hanno chiesto la procedura d'urgenza.

Al progetto hanno votato a favore quasi tutti (escluso l'esponente dell'IdV Pancho Pardi) e non è difficile capire il perchè: cresce ogni giorno il numero degli auto-rottamati, quelli cioè che annunciano che non si ricandideranno, e bisogna trovare un escamotage per mettergli il culo al caldo.
Et voilà la Commissione Costituente Esterna!

Oh, io non so ancora chi voterò a primavera, ma sicuramente non uno dei partiti che è adesso in Parlamento, a parte l'IdV.

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Umani, prima che Fedeli

Guardate, la situazione in cui è avvenuto l'episodio è terribile, ma dimostra l'importanza del rispetto, della comune tolleranza, e di come questi critici passaggi della storia, sappiano risvegliare in noi i sentimenti di unione e reciproca vicinanza. La nostra natura Umana e civile prima di ogni altra sovrastruttura Sociale, come la religione.
Contro la disperazione del licenziamento, 180 dipendenti dell'Atlantis, azienda costruttrice di motoscafi e yatch, si sono riuniti a pregare in quella che ancora per poco sarà la loro fabbrica. Già, perché il gruppo di riferimento, l'Azimut-Benedetti, ha deciso la chiusura dello stabilimento piacentino.
Ortodossi, cattolici, musulmani e indù, ognuno ha invocato il proprio Dio in una celebrazione interreligiosa colma di solidarietà e affetto. “Ne avevamo bisogno, in questo momento ci sentiamo impotenti” spiega Mara Bertocchi , RSU di quello stabilimento destinato a chiudere i battenti entro fine anno.

La fede (qualsiasi fede) come grande occasione di incontro, fratellanza ed unità.

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giovedì 22 novembre 2012

Vedi Cosa Succede?

L'immagine che vedete non è un fotomontaggio, è la copertina della pagina Facebook ufficiale di Nichi Vendola. O meglio, lo è stata per qualche minuto (grazie a NonLeggereQuestoBlog per la segnalazione).
Questo epic fail non è solo una svista grafica, ma la dimostrazione della faciloneria con cui spesso si sparano parole a vanvera 'tanto per'.

Onestà, Legalità, Democrazia, Progresso, Libertà, Cambiamento, ce ne sono un'infinità di termini del genere, slogan assolutamente abusati dalla politica e ripetuti all'infinito come dei mantra.
Si finisce poi per perderne il significato, ed infilarli in ogni tipo di contesto, senza alcuna attinenza o soluzione di continuità.
Come successo allo staff di Vendola.

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I Tre Vaffanculo della Finocchiaro

“La coalizione che arriva al 40 per cento prende un premio che assicura il 54 per cento dei seggi, sia alla Camera che al Senato". Ma sì, e vaffanculo alla separazione delle Camere, sai che palle votare su due schede?
A parlare è la Senatrice Finocchiaro, del PD "Se non si arriva al 40 per cento, serve un premio del 10 per cento al primo partito". Che tutti i sondaggi indicano, guarda caso, nel Partito Democratico. E così, vaffanculo anche ad una legge astratta, valida in ogni situazione e per sempre, senza valutare le contingenze del momento (come dicevo a Casini, qui).
"Gli eletti devono essere scelti dagli elettori. Noi pensiamo che la scelta dei collegi sia quella giusta e che le preferenze ingenerino meccanismi di corruzione”. Va beh, ma anche i collegi tradizionali hanno i loro limiti; meglio una porcata fatta per libera scelta dei cittadini, o una partorita dalle raffinate menti dei partiti, che sceglierebbero chi candidare nei collegi favoriti?
Il terzo vaffanculo va alla Corte Costituzionale, perché secondo la Finocchiaro sarebbe lei ad aver richiesto l'imposizione di una soglia per il premio di maggioranza al primo partito. Il Porcellum, almeno per la Consulta, non è incostituzionale, e l'unica menzione che fece riguardo alla soglia fu in occasione del referendum del 2008, quando disse che era compito del Parlamento valutare se, spostando il premio dalla coalizione al partito, era necessario imporre un minimo.

La Finocchiaro mostra i denti, incarnando tutta l'arroganza e la prepotenza del PD, e confezionando una legge cucita addosso ai sondaggi d'autunno 2012.
Un'altra chiara ammissione che Voi politici non conoscete più la politica, non sapete più quali sono le regole e cosa serve ad un Paese. La passione che nutrivate verso la Cosa Pubblica e vi ha spinto nelle istituzioni, si è disintegrata, e non avete più ideali, progetti, sogni e speranze da dare e da costruire per l'Italia.

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Un po' mi Mancavano

Torna il vecchio vizio delle leggi ad-personam da questo Parlamento di nani e ballerine.
Prima ci hanno provato con il 'processo-breve' a far cadere i procedimenti a carico del padre-padrone del PdL, Berlusconi, poi col 'processo lungo', ed ora s'inventano il IV grado di giudizio, l'appello contro le sentenze della Cassazione.
Infilato tra i 1600 emendamenti al dl sviluppo, spunta l'iniziativa di Carlo Sorro, che commenta “capisco che voi ora farete delle dietrologie, ma si tratta solo di una norma utile ai cittadini e che non interessa per nulla vicende che riguardano Berlusconi…”.
Chissà però come mai una legge così si adatta perfettamente alla sentenza sul Lodo Mondadori, arriverà tra poco al giudizio della Suprema Corte.
“Scritta così" tuona Silvia Dalla Monica, capogruppo Pd in commissione Giustizia del Senato "interverrebbe sulle sentenze già passate in giudicato”. “Con la scusa della violazione del diritto comunitario” (che potrebbe essere esteso 'a dismisura') molti procedimenti conclusi con sentenze definitive si potrebbero riaprire, incalza l'omologa Deputata Donatella Ferranti.

E questa non è una semplice revocazione, istituto già previsto dal nostro ordinamento per altre cause che esulando dal diritto comunitario, è un nuovo grado di giudizio che chiama la Cassazione a giudicare se stessa.
E' chiaro che le sentenze vengono comunque scritte ed emesse da degli esseri umani, per cui fallibili come ogni altro, ma se si continua a mettere in dubbio un giudizio già pronunciato da qualcun'altro, non basteranno ne 4, ne 5, ne 19 gradi di giudizio.

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La Carta Chimica Scolorisce, bisognerà farsi le Fotocopie

La Commissione Finanze del Senato ha dato il via libera alla Delega Fiscale, che contiene anche un emendamento del PD molto interessante che introduce il 'contrasto d'interesse', per molti la vera soluzione all'evasione fiscale.
Gli scontrini diverranno materia fiscale, veri e propri oggetti preziosi, perchè permetteranno di avere detrazioni al momento di denuncia dei redditti e quindi dal pagamento delle tasse.
Lo schema dell’emendamento, presentato da Giuliano Barbolini del Pd, affida al Governo il compito di fissare le regole del contrasto d’interessi all’italiana, disciplinando la misura con una delega legislativa e prevedendo le "fasi applicative" e le "misure di copertura". Lo strumento, inoltre, dovrà essere focalizzato "con particolare riguardo nelle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria".

Leggevo anche opinioni contrarie all'uso del contrasto d'interessi come misura per la lotta all'evasione, ma al momento ritengo il varco aperto dal Senatore Barbolini una delle scelte migliori a questo scopo, in attesa di un cambio radicale del sistema di tassazione.

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Le Banche seppelliscono anche la Tobin Tax

La tassa sulle transizioni finanziarie, che nasce con l'idea di arginare le speculazioni valutarie a breve termine e stabilizzare i mercati, nonché produrre entrate da destinare al sociale, era stata inserita nel DDL Stabilità, e quantificata in un'aliquota dello 0,5%.
Nel testo, si indica che questa dovesse colpire la “compravendita di azioni e altri strumenti finanziari partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato”, compresi quindi i derivati; gli istituti bancari, però, hanno lamentato costi eccessivi, e hanno avviato pressioni sul Governo affinché la ttf venga modificata.
Il Ministro dell'Economia Grilli ha detto di non voler mettere mano alla tassa, almeno alla Camera, mentre presenterà un emendamento correttivo al Senato, dove probabilmente verrà posta la pietra tombale della Fiducia.
Esentati quindi i derivati, salvando i più feroci speculatori della Borsa. Qualche ruffianata contro l'high frequency trading e ttf anche sulle operazioni dall'estero (ma manca la clausola proposta dal PD sulla nullità del contratto per chi non paga, ndr).
Se le cose andranno così, alla fine ad essere colpito sarà il mercato borsistico 'sano', quello del finanziamento alle imprese, e praticamente salvo quello tossico e speculativo.

Ma si avvicinano le elezioni, ed ora i partiti rialzano un po' la testa per difendere le loro posizioni.
"Se questa, come sembra, è l’operazione che il governo intende fare" commenta l'Onorevole Boccia, del PD "si sbaglia di grosso: quel testo può essere certo migliorato, ma di sicuro non va peggiorato esentando i derivati gestiti dalle banche. Noi su questo e altri punti non arretreremo di un millimetro”.

UPDATE: Governo battuto, cono voto bipartisan, sull'emendamento Boccia su cui il sottosegretario Polillo aveva dato parere negativo. Si chiede quindi all’esecutivo di considerare per la ttf  “un ampliamento della base imponibile che includa tutti gli strumenti derivati e una conseguente riduzione delle aliquote tenendo in considerazione anche gli operatori esteri e i traders che effettuano un grande numero di scambi giornalieri nonché i traders online in modo da preservare la capacità della Borsa di intercettare risparmi e grandi capitali per lo sviluppo delle imprese”.

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Province, Anche Stavolta Non si Andrà da Nessuna Parte

Il tanto sbandierato taglio delle province potrebbe non vedere mai la luce. Manca circa un mese alla decadenza del decreto, il Parlamento fa melina, ed il Governo Monti non avrebbe tempo di ripartire con i lavori da gennaio, prima delle elezioni.
La discussione è stata di nuovo rinviata a data da destinarsi, arenata in Commissione Affari Costituzionali al Senato.
Oltre ai vari campanilismi sparsi un po' ovunque, il PdL ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità, il PD vorrebbe ridiscutere i tagli, la Lega ovviamente è contro, le province stesse annunciano ricorsi al Tar, come Avellino (che dovrebbe unirsi a Benevento; e non ricorre contro l'accorpamento in sé, ma contro la scelta come capoluogo), l'Upi Toscana farà altrettanto; Matteoli con un emendamento vorrebbe lasciare Prato e Pistoia fuori da Firenze. Insomma, una caos totale che non andrà da nessuna parte.

Paradossalmente, ci sarebbero stati meno problemi nell'abolirlo del tutto, l'ente Provincia. Cosa che sarebbe da fare, e promessa già nel 1970, quando vennero individuate, costituite e normate le Regioni.

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mercoledì 21 novembre 2012

E il Peggio deve Ancora Venire

Non c'è solo la Riforma Fornero a scuotere il mondo del lavoro. E' in dirittura d'arrivo anche l'accordo di produttività, un patto d'intesa coi sindacati per riformare il welfare. Cremaschi lo definisce "un concentrato delle ideologie reazionarie e della programmata iniquità che è alla base della agenda Monti".
Il suo ragionamento è abbastanza semplice, quasi banale, anche se un po' dietrologico: la produttività in Italia ha raggiunto i suoi massimi livelli negli anni '70, quando i diritti ed il potere dei lavoratori erano al massimo, e non è spogliandoli ferocemente oggi delle loro tutele che si raggiungerà lo stesso scopo.
Quest'accordo non aumenterà l'occupazione, ma colpirà chi già lavora, aumentando il loro orario di lavoro in cambio di un salario sempre più magro; si fa leva sull'ipersfruttamento, i lavoratori dovranno accettare di farlo ai prezzi del mercato globale, "altro che contratti e diritti".
Vogliono farci competere coi cinesi, trasformando il welfare in una gigantesca catena di montaggio virtuale. E tutto questo non c'entra nulla con la difesa ed il rilancio dell'occupazione e della produttività.
Anzi, aggiunge Cremaschi, "la disoccupazione di massa è indispensabile per costringere i lavoratori a piegarsi" alle regole ed alle condizioni inumane di un welfare che persegua solo le logiche dello sfruttamento e del profitto.
In questo progetto rientra anche la riduzione delle tasse sul lavoro, che varrebbe solo per il salario flessibile: alla maggioranza dei lavoratori viene diminuito lo stipendio, mentre la minoranza potrà mantenere il potere d'acquisto se lavora DI PIU'. Solo questa minoranza - flessibile, precaria, umiliata e che non può permettersi di essere choosy - avrà meno tasse in busta paga. E questo mentre non si trovano più i fondi per la cassa integrazione o per l'indennità di disoccupazione.
Lo definisce "un progetto di selezione sociale" più che un semplice accordo sindacale, a cui CISL e UIL paiono essersi già piegate, mentre la CGIL sta ancora tentando mediazioni.

Se non condivido il sillogismo con cui apre il suo ragionamento, sono invece d'accordo con le conclusioni e le definizioni che dà Cremaschi. Credo anch'io che un'esasperata flessibilità del welfare e la privazione di ogni diritto conquistato, possano portare solo alla disumanizzazione dei lavoratori.
Le condizioni e le esigenze sono cambiate rispetto agli anni '70, e per questo è necessario sviluppare nuovi modelli di continuità (ad esempio, qui avanzavo una mia proposta sulla flessibilità).

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E' Proprio la Definizione ad Essere in Crisi

Mi unisco anch'io alla protesta per l'assegnazione del Premio Guidarello per il Giornalismo d'Autore 2012.
L'associazione culturale Gruppo dello Zuccherificio, con cui mi è capitato di confrontarmi e collaborare, si scaglia contro la giuria, che ha deciso d'incoronare quest'anno nientepopodimeno che le Gemelle Kessler.

Il premio Guidarello nasce nel 1972 come premio per il giornalismo (scritto). "Nel 1987, viene poi istituita una sezione per il giornalismo radio televisivo, premiando in quell'anno Anna Maria Dal Pane, autrice e regista televisiva. Dal'87 sono stati premiati tanti nomi illustri nazionali (...), come Nino Criscenti (1989), Enrico Mentana (1994), Giovanni Floris (2005), Carla Baroncelli (1989), Nevio Casadio(1999)".
Ma dal 2006 la presidenza della giuria cambia volto, e passa da Sergio Zavoli a Bruno Vespa.
E, si legge nella nota del GdZ, "una serie di premiazioni che ci lascia interdetti, infatti, per la sezione Radio e Televisione, vengono premiati per il Giornalismo d´Autore: Fiorello (2006), Mike Bongiorno (2007), Paolo Bonolis (2008), Gerry Scotti (2009), Pippo Baudo (2010), Simona Ventura (2011) e, infine, le Gemelle Kessler (...)".
"Riteniamo" concludono "che nelle suddette premiazioni ci sia un uso scorretto e diseducativo del termine “Giornalismo d´Autore”, che risulta denigrante per chi di giornalismo si occupa veramente, per professione o per passione. Riteniamo altrettanto sconfortante che si cerchi di dare prestigio a un evento culturale così importante, non solo premiando personaggi pubblici che non rispondono ai criteri riportati nel regolamento, ma che oltretutto rappresentano un´Italia legata al passato. Ci si allontana,cosí, dalla realtà e dai problemi attuali,e non si stimolano le nuove generazioni all'inserimento cosciente nella società civile. Il giornalismo ha per noi un compito fondamentale nella crescita democratica di un paese, ruolo attivo nel rendere le persone più consapevoli e responsabili. Partendo da questi concetti-chiave di giornalismo, secondo noi, dovrebbero essere selzionati i vincitori del premio per il giornalismo d'autore".
Si rivolgono direttamente al presidente di giuria Bruno Vespa ed ai componenti delle commissioni che lavorano alla premiazione (quattro giurie più il Comitato dei Garanti, ndr), per capire le modalità di selezione ed assegnazione ed aprire un dibattito sul ruolo del giornalismo.

E' proprio questo il punto, il ruolo del giornalismo nella realtà di oggi. Già il dover chiamare giornalista ogni ciabattino iscritto in quel librone fascista che è l'Albo (ne parlo qui), mi fa venire la pelle d'oca: non CI SONO i giornalisti, il giornalismo SI FA. Si fa informando, ricordando, comunicando, sviscerando le notizie, aprendo inchieste, indagando e stimolando la mente.
Potete aderire all'appello del Gruppo dello Zuccherificio scrivendo qui.

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martedì 20 novembre 2012

Ecco, Ministro, le Responsabilità può Scaricarle Qui

Una seria politica di prevenzione dei disastri ambientali, come le alluvioni, passa per il contrasto alla cementificazione selvaggia, all'incuria, investe per mettere in sicurezza il suolo, pulire l'alveo dei fiumi e mette finalmente la pietra tombale sull'interminabile serie di condoni edilizi.
Ed invece, il nostro lungimirante Ministro dell'Ambiente Clini, pensa a tutt'altro, l'ennesima genialata anarcoliberista di uno Stato che scarica le responsabilità sui suoi cittadini: un'assicurazione privata (che lui pensa "possa essere obbligatoria") per proteggere dai danni causati dalle emergenze idrogeologiche.
"E' impensabile, di fronte all'emergere di eventi climatici estremi sempre più frequenti, che le risorse pubbliche possano intervenire per garantire la protezione delle risorse private dei cittadini".

Eh già, Ministro, ed è anche assurdo chiedere allo Stato di vigilare affinché le condizioni per questi eventi catastrofici non si verifichino! E' con anni di condoni in zone a rischio (non parlo di un pollaio costruito nel cortile di casa, ma di abitazioni che sorgono in vecchi alvei di fiumi o sotto costoni di roccia) e di anarchia edilizia (l'ultimo esempio qui) che le emergenze hanno assunto queste proporzioni.
Non bastano più le tasse e le stratasse, ora anche le 'assicurazioni obbligatorie' vorrebbero imporci questi tecnici travestiti da politici. "E' un'ipotesi a cui stiamo lavorando" ha detto Clini.

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lunedì 19 novembre 2012

L'Italia è un Esempio per l'Europa

Non so se la normativa che regola il "diritto d'iniziativa dei cittadini europei" che obbliga il Parlamento di Strasburgo a legiferare sulle richieste dei popoli, funzioni come le nostre "leggi d'iniziativa popolare", per cui si raccolgono migliaia di firme che vengono spesso dimenticate nei cassetti delle Camere senza regole di tempistica, ma si annuncia una rivoluzione nella comunicazione dell'Unione.
Il 5 ottobre è stata infatti approvata ufficialmente la raccolta firme che chiede “la parziale armonizzazione delle legislazioni nazionali relative alla proprietà e alla trasparenza, al conflitto di interesse con incarichi politici e all’indipendenza degli organismi di regolamentazione”.
In parole povere si chiede l'introduzione di una serie di standard europei che limitino la concentrazione mediatica nelle mani di pochi, specie per quelli che hanno incarichi politici, e l’adozione di una nuova direttiva, che protegga il pluralismo informativo in tutti i 27 Paesi Ue.

Ad ispirare quest'iniziativa vengono fatti a titolo di esempio il premier ungherese Viktor Orbán, che ha cercato in tutti i modi di mettere il giogo statale all’informazione del Paese, Rupert Murdoch, artefice della scalata ai media britannici tanto da arrivare ad influenza direttamente il governo di Londra (vedasi lo scandalo News International) e Silvio Berlusconi.
European Altervatives ed Alliance Internationale de Journalistes sono le due organizzazioni all’origine della petizione; Giovanni Melogli, responsabile affari europei dell’AIJ, fa un esempio: “Il caso Berlusconi deve diventare un antidoto per le future generazioni affinché in nessun Stato dell’Unione ci possa più essere una simile concentrazione di potere mediatico e potere politico”.

Già nell'ottobre 2009 l'Europarlamento aveva tentato di approvare una risoluzione sul pluralismo dei media presentata da liberali, sinistre e verdi (Liberali e sinistra insieme? Non è un controsenso, qui), ma il Gruppo Popolare (in cui rientra anche il PdL) l'aveva bocciato.
Speriamo a questo punto l'Europa si decida a regolamentare il pluralismo mediatico sulle pressioni dei cittadini, affinchè quanto successo nel nostro paese non possa ripetersi.

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Senza Nomi, sono solo Numeri, e non Esistono

Guardate, non è mica facile far capire la gravità della situazione quando si sparano là dei numeri (per quanto iperbolici): 20mila operai licenziati, 2 milioni di lavoratori precari tra i 25 ed i 40 anni, 3mila ricercatori che se ne vanno all'estero; sono numeri, a puro titolo di esempio, che magari ci impressionano nell'attimo in cui li leggiamo, ma che poi ci scivolano via come acqua fresca.
Come quelli che dicono "Ma non c'è già la crisi, andiam pur bene!". E' il caso di un collega che sentivo pontificare al bar. "Forse a noi le cose non vanno così male (che abbiamo comunque la fortuna di lavorare in un'azienda sana)" gli ho risposto "ma vallo a dire a quei genitori di bambini disabili che sono rimasti senza insegnanti di sostegno nelle scuole (ne parlavo qui)", "Vedrai che per loro la crisi c'è".
E' questo il punto, non riuscire a cogliere la situazione perchè non ci si è dentro o non si hanno esempi concreti cui fare riferimento.

Dire "i ricercatori fuggono all'estero", non suscita particolari emozioni, anche perchè i ricercatori sono un investimento sul futuro, ed allo stato attuale ci sembrano quasi una spesa parassitaria che si può anche tagliare.
Vi do io l'esempio concreto, allora: Ilaria Capua costretta a lasciare l'Italia. La ricercatrice fu la prima ad isolare il virus H5N1, quello dell'aviaria; si oppose alle intimidazioni, spendendosi per rendere le sue scoperte pubbliche ed accessibili a tutti. Ed ora proprio lei è uno di quei cervelli italiani che potrebbero lasciare il nostro paese, perché la ricerca ormai non ha più i fondi necessari per andare avanti.
Ilaria racconta quei momenti: "Ero assolutamente basita. Intimidita e scandalizzata al tempo stesso. Ma vi sembra un comportamento serio e adeguato alla situazione? I virus non aspettano. Siamo nella fase di espansione di una malattia epidemica, che per la prima volta nella storia colonizza il continente africano. L’Africa è piagata dalla povertà e dalla malnutrizione. Un virus che uccide i polli e le galline sottrae nutrimento anche alle fasce più povere della popolazione, l’epidemia è destinata ad allargarsi a macchia d’olio, e in una popolazione già flagellata dall’HIV e dalla malaria, per dirne solo due, un’altra infezione trasmissibile alle persone è pioggia sul bagnato".
E in Veneto è scoppiato il caso, che ora si allarga a tutta l’Italia, che si interroga come sia possibile che tutto ciò avvenga. Solo ora, però, che il caso porta il nome di Ilaria Capua, non quando le notizie rimangono numeri.

Ma il 16 novembre, inoccasione degli Stati Generali della Cultura a Roma, Ilaria commenta: "Per ora resto, vediamo come evolve la situazione", si dice "lusingata e commossa dell’affetto che il Veneto mi sta dimostrando. Mi infonde speranza ed energia per continuare a fare il mio lavoro al meglio. Ma se anche io rimango e altri 99 colleghi se ne vanno, non abbiamo risolto nulla. Il mio caso è l’esempio concreto delle lentezze burocratiche che frenano la ricerca e che non sono più tollerabili. I cittadini non le digeriscono più, ecco perchè io sono diventata un eroe per caso, ma il messaggio deve andare al di sopra del singolo, la vera urgenza è di tutelare il patrimonio scientifico e culturale del Paese. Bisogna fare in modo che i talenti non fuggano, se perdiamo la metà delle eccellenze l’Italia non si riprenderà, non è in grado di attrarne altre dall’estero".

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venerdì 16 novembre 2012

Questo Dovete Fare

Le mie polemiche con l'ANPI sono entrate nella storia di FareProgresso, ormai.
Risale al 2011, l'abbandono dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (qui); poi nel 2012 la decisione di non rinnovare di nuovo la tessera (qui) e l'incontro con altri malpancisti che vorrebbero un passo avanti (qui).
Beh, l'evoluzione dell'ANPI è cominciata. Non certo grazie a me, ma grazie ad una società scossa sempre più da forti conati neofascisti.

Sabato 17 e domenica 18 novembre, per la Giornata Nazionale del Tesseramento, l'ANPI intende sensibilizzare i cittadini e dire NO al neofascismo ed al neonazismo. Sono più di 100 le piazze dove si terranno gli incontri nel fine settimana, per una grande giornata di rilancio dell'antifascismo.
"Da un lato c'è questo crescendo di episodi e manifestazioni quasi quotidiane, il fenomeno si espande e suscita reazioni troppo modeste" spiega Carlo Smuraglia, presidente nazionale "C'è molta indifferenza in giro, ignoranza di quello che significano queste manifestazioni. Un Paese che ha avuto una dittatura fascista, una guerra disastrosa, lutti, tragedie, dovrebbe provare una sensazione di vergogna di fronte a episodi di questo tipo. Forse non abbiamo fatto abbastanza i conti con cosa è stato il fascismo. Parlarne oggi è importante. Bisogna coinvolgere le istituzioni che  a loro volta reagiscono assai poco a questi fenomeni".
Mentre Alba Dorata, il movimento neonazista ellenico, apre una sede a Trieste, sono innumerevoli le manifestazioni, specie studentesche, capitanate da Forza Nuova o Casa Pound, e sbocciano come fiori i graffiti di svastiche, inneggianti ad Hitler o al Duce, e gli striscioni antisemiti, razzisti ed omofobi (dopotutto il Fascismo è la via più semplice, qui).

Spero, con iniziative come questa, a cui darò con piacere il mio contributo attivo, si riescano a forgiare Nuovi Partigiani, che sappiano portare avanti e combattere per le istanze di Libertà e Democrazia per cui l'Italia è riconosciuta nel Mondo.

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Lui è Più Fascista

Sia chiaro subito che non voglio attaccare né tessere le lodi di nessuno in questo post, solo far riflettere un attimo sul significato e sull'importanza delle parole.

Molti dicono che Monti ed il suo Governo sono Fascisti. Vorrei capire esattamente il perchè, lo dicano. Cioè, non è che puoi accusare di fascismo tutto quello che in politica non ti piace (come fanno molti, ne parlavo qui).
Quella fascista (ossia del partito nazionale fascista), fu una delle economie più stataliste della storia d'Italia, che accentrò molte attività nelle mani della nazione. il Socialismo Nazionale è la forma prima dell'Economia Fascista. Risorse e servizi venivano convogliate sotto il controllo statale, ed anzi, nella Repubblica Sociale Italiana si arrivò - udite, udite - alla socializzazione dei mezzi di produzione.
Direi che sotto questo aspetto, l'Esecutivo attuale sia una delle cose più lontane dal fascismo si possa pensare, viste le tentazioni ultralberiste che sovente colgono i Tecnici.

Prendiamo un altro esempio, la Sanità.
Mussolini ha creato l'INPS e l'INAIL, nel 1923 emanò le leggi per la tutela del lavoro di donne e bambini, l'assistenza ospedaliera per i poveri, l'assicurazione contro la disoccupazione, l'assicurazione contro l'invalidità e la vecchiaia, l'assistenza alla maternità e all'infanzia; Monti vuole potenziare l'intramoenia per arrivare (forse) alla privatizzazione della sanità dall'interno (ne parlavo qui).
Niente Fascismo per Monti, neanche questa volta.

Il Governo dei Professori vorrebbe anche, sempre per le richieste europee, aprire maggiormente gli ordini professionali (qui, e ci aveva già provato Tremonti, qui), contrariamente a Mussolini che divise l'economia (ed anche la politica) in Corporazioni. Ancora non ci siamo.

Monti è Fascista perchè con il suo arrivo si è azzerato il confronto democratico parlamentare tra le varie ideologie, che anzi lo sostengono tutte insieme? Questo è già più calzante, come discorso.
Probabilmente non tutte le sigle che sostengono il Governo lo fanno senza un po' mal di stomaco, ed il PD cerca quando può di limitare i danni (come il filtro giudiziale che può disporre la riassunzione per i licenziamenti senza giusta causa), ma probabilmente le pressioni cui sono sottoposti dalla UE sono molto pesanti.

Vogliamo dire che Monti è fascista perchè è di destra come il Fascismo?
Se proprio la tiriamo così per i capelli, si può anche fare, ma come esistono tante sinistre, esistono anche tante destre. Se accomuniamo liberismo e fascismo, accomuniamo anche il trotzkismo con il marxismo-leninismo.
Per tutte le ragioni espresse qui, credo si possa dire tranquillamente che Stalin era più Fascista di quanto non lo è Monti.

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Fate pure del Vostro Peggio, Noi Resisteremo

Mentre la politica sta a guardare e raggrinzisce, involvendo sempre più su se stessa, covando rancori bigotti e reazionari, la civiltà va avanti, nonostante tutto, e gli altri poteri della democrazia resistono e fanno quel che possono per guardare avanti.
Era già successo su temi come l'omofobia o la sospensione delle cure (ne parlavo qui) e stavolta la notizia riguarda il tema della procreazione assistita, in particolare il delicato paletto della diagnosi pre-impianto.

La Corte Europea dei Diritti Umani aveva già accolto il ricorso di una coppia in passato (lo raccontavo qui), e da ora, recependo quelle sentenze, il Giudice del Tribunale di Cagliari ha stabilito che i centri pubblici italiani di Pma devono offrire la diagnosi pre-impianto a tutte quelle coppie affette da malattie genetiche che chiedono di ricorrere al test.
Questa sentenza, la numero 19 al riguardo, dimostra, secondo Emma Bonino, che la legge non va bene: "Si tratta di una specie di via crucis infinita che dimostra come la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita sia una legge ideologica".

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giovedì 15 novembre 2012

In Linea di Principio ha anche Ragione

Diciamolo, non è proprio il momento adatto per mettersi a difendere la casta e le sue retribuzioni, ma le parole di Giuliano Amato (exPresidente del Consiglio dei Ministri (2 volte), exMinistro del Tesoro (2 volte), exMinistro dell'Interno, Deputato per quattro legislature e Senatore per una), scremate di tutti gli attuali e doverosi rancori sociali, hanno un loro significato.
"In Italia ora tutti vogliono parlamentari giovani e che facciano al massimo due mandati. E tutti sono indignati per i vitalizi e pretendono che vengano elargiti solo al compimento dei sessantacinque anni di età ... Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati, cioè a 40 anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i 65? L’esodato di Stato? (...) Ci vorrebbe un'indennità di reinserimento. Due anni di vitalizio anticipato mentre si cerca lavoro".

Allora, che la giovinezza non sia un valore e non lo debba essere nella scelta delle candidature l'avevo detto anch'io (qui), e sulle polemiche circa i 'politici di professione' aveva espresso qualche dubbio (qui) perchè i meriti e le capacità vanno riconosciute.
Un lavoratore ha in busta anche la voce relativa al TFR, il trattamento di fine rapporto, che ha una funzione analoga alle parole di Amato: "la principale finalità del TFR risiede nell’obiettivo di garantire al lavoratore, mediante un cuscinetto di liquidità, la possibilità di fronteggiare le difficoltà economiche conseguenti alla cessazione dell’attività lavorativa. In tal senso si parla usualmente di funzione di ammortizzatore sociale svolta da questo istituto".
Due anni di vitalizio anticipato, come propone questo fossile parlamentare, magari sono eccessivi, ma credo anch'io giusto riconoscere una sorta di tfr politico per quei parlamentari rimasti senza lavoro al termine della loro carica. Parallelamente ad un taglio delle loro retribuzioni, ça va sans dire.

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Quali sono le Nuove Chance?

Ieri grande giornata di sciopero, in 23 paesi in tutta Europa, proclamato dalla CES (Confederazione Europea dei Sindacati), contro le politiche di austerità imposte dall'Unione.
Prima di tutto, dico che proclamare uno sciopero di mercoledì, e per le prime 4 ore del turno, l'ho trovata una scelta ottima, per non dar spazio a critiche di convenienza o assenteismo (ne parlavo anni fa qui).

Ma il Cancelliere tedesco Angela Merkel, la nostra nuova Lady di Ferro, a chi gli chiedeva se le proteste coordinate nel continente ammorbidiranno le politiche di rigore, risponde inflessibile: ”Il diritto allo sciopero è un grande diritto delle democrazie e questo è scontato. Ma ciò che è necessario va fatto lo stesso”.
Ha detto anche che gli ostacoli nel mercato del lavoro “incrostato” vanno rimossi, e “vanno date nuove chance ai giovani attraverso una flessibilizzazione”.
Come come come?! La flessibilizzazione darebbe nuove chance ai giovani? E questa vaccata da dove l'ha tirata fuori? Proprio non riesco a capire il nesso logico tra le due cose, come si può arrivare da una cosa all'altra; se qualcuno me la vuole spiegare, io sono qui.
Sulla necessità di rimuovere gli ostacoli di un mercato polveroso, sono anche d'accordo, ma non sono certo i diritti e la stabilità questi ostacoli. O meglio, sono gli ostacoli "visti dall'alto", quelli del potere industriale e delle lobby.
Vogliamo dare chance ai giovani? Bene, cominciamo con il riformare gli ordini professionali (ancora ce lo dici? Sì, ancora ve lo dico, qui), potenziare l'istruzione, anche quella professionale, ed abbassare la pressione fiscale sui ceti più bassi. Apriamo gli sbocchi e le possibilità di emanciparsi.
E se proprio vogliamo intervenire sul welfare, ce ne sono di correzioni da fare prima dell'articolo 18 e della precarietà; ce le diceva nientepopodimeno che Rutelli, tempo fa (lo dicevo qui).

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La Vaselina è Viscida

Ammetto che certe volte l'ho pensato anch'io, che Vendola abbia dei modi melliflui ed ambigui, nell'esprimersi e nel confrontarsi. E non avrei nessun problema ad usare la similutide "Vendola è viscido come la vaselina".
Ma Andrea Di Pietro, consigliere comunale del PdL a Vigevano, ha fatto di più, ed ha aggiunto due paroline che trasformano una legittima opinione sul modo di porsi del leader SeL, in una frecciatina omofoba senza capo né coda.
"Vendola è viscido come la vaselina CHE USA". Come buttare nel letame un ragionamento che poteva anche avere delle basi.
Intanto, vorrei dire al caro Di Pietro, che la vaselina la usa anche chiunque si fa un tatuaggio, per rendere più morbida ed elastica la pelle, e ci sono omosessuali (perchè era questo il senso dell'infelice battuta) che non la usano per fare sesso. Ma ovviamente questi sempliciotti neanche ci pensano.

Bersagliato dalle critiche degli utenti in rete, Andrea Di Pietro si lancia in un delirante sproloquio sulla libertà di satira (perchè la sua era una BATTUTA, dice) e sul rispetto, che i gay per primi devono avere per gli altri.
"Nella mia frase di violenza non si parla". Ma vorrei anche vedere chiedessi il linciaggio pubblico di Vendola! L'omofobia non è si esprime mica solo fisicamente, anzi, le violenze psicologiche e/o verbali sono anche peggiori a volte (qui il testo completo).
E' ovvio che dobbiamo superare anche questi tabù, è ovvio che dev'esserci la possibilità di scherzare su tutto senza passare per discriminatori; ma per arrivare a quel momento, dobbiamo imporre delle forzature temporanee (come dicevo qui).

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mercoledì 14 novembre 2012

Nel Mio Cielo ci sono altre Stelle

Tornando al confronto per le primarie del centrosinistra (ne parlo qui), non mi è sfuggita la questione del Pantheon, ma ho preferito tenerla separata dal resto, perchè tutti gli elogi spesi nel post dedicato vanno a farsi benedire (è proprio il caso di dire così).
Alla richiesta di “Due nomi per il vostro Pantheon”, i cinque candidati hanno dimostrato per me una totale inadeguatezza a guidare una coalizione che vuole definirsi progressista. E non è che mancasse loro lo spazio, dato che alla fine di nomi ne sono usciti solo otto.

Bersani: "Papa Giovanni".
Così, senza ordinale, come se ce ne fosse stato uno solo (sono stati 22 i "Giovanni" - non è mai esistito il Papa Giovanni XX; a cui si aggiungono i "Giovanni Paolo", 2); in ogni caso, non ti hanno chiesto dei nomi a caso, ma dei personaggi da inserire tra i simboli del tuo pensiero politico. Capirei al massimo Papa Giovanni XXIII, il Papa Buono, come icona di riappacificazione, collaborazione e solidarietà. Ma proprio a volerla tirare.

Tabacci "Alcide De Gasperi e Giovanni Marcora".
Il primo è stato il fondatore della Democrazia Cristiana; e non c'è nessun problema, anche perchè a proporlo è Tabacci dell'Api. Sicuramente Alcide De Gasperi poteva vantare uno spessore politico superiore a quello di tutti e cinque gli sfidanti messi assieme. Del secondo non so molto, so che era un democristiano anche lui - e ripeto, niente di male - e un Partigiano, per cui dovrebbe essere già nel Pantheon italiano "di default". Porta il suo nome la legge che istituì il servizio civile (legge n.772/1972).

Renzi "Nelson Mandela e Lina, 29 anni, blogger tunisina".
Oh, un po' di modernità finalmente. Probabilmente la risposta era preparata proprio per essere un po' ad effetto, ma almeno ci si ricorda del pacifismo, dell'antidiscriminazione e della libertà di comunicazione.

Vendola “Un uomo che ci manca molto, il Cardinale Carlo Maria Martini”.
Sinceramente, prima che rifiutasse l'accanimento terapeutipo (ne parlo qui), lo conoscevo solo per sentito dire. E a me, non manca; mi spiace sia morto, sì, ma basta. E comunque dall'ex rifondarolo Vendola mi aspettavo qualcosa in più. Che so, un Pertini, un Gramsci, un Berlinguer; o anche solo Franca Viola, se non vogliamo un personaggio politico.

E' la Puppato a fare la sovversiva "Tina Anselmi e Nilde Iotti".
L'unica icona comunista qui ce la dice la sconosciuta della compagnia, a braccetto con la democristiana che plasmò la legge contro e associazioni segrete (applicata anche di recente contro le P3 e P4).

Tanti democristiani, un Papa (che non si sa quale) ed un Cardianle. Se questi sono i simboli che devono portarci nel futuro, siamo a posto. Sarei curioso di sapere chi c'è nel Pantheon di Casini.

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martedì 13 novembre 2012

CSXfactor, un Bel Confronto

Parliamo del confronto per le Primarie di ieri sera.
Dico subito che a me è piaciuto: non soporifero come i confronti Berlusconi - Prodi, ma più agile e veloce; sobrio, ben moderato e non troppo didascalico.
Resto scettico sull'idea di trasmetterlo su Sky (ma in chiaro anche su Cielo) invece che sulla tv pubblica (i canali di Murdoch sarebbero stati scelti per neutralità, ma se anche la Rai deve passare per faziosa, tanto vale privatizzarla e buona notte al secchio!).
Un minuto/un minuto e mezzo per ogni risposta, spesso sforati di qualche secondo, ma giusto il tempo necessario per dare risposte complete, chiare (ma magari!) ed esaustive.

Tabacci, da assessore al Bilancio di Milano, è stato uno dei più preparati sui temi economici, ed anche la Puppato, fino a ieri "CHIII?!?", si è destreggiata bene, mostrando inoltre una verve liberale più genuina del sindaco di Firenze Renzi (ogni riferimento alla sua apertura ai matrimoni ed al diritto alla genitorialità anche per gli omosessuali - che ricordo a chi fa finta non saperlo, che sono battaglie LIBERALI - non è del tutto casuale). Bersani ha fatto la parte del vecchio saggio politico, mantenendo l'aplomb del segretario e probabile vincitore delle elezioni.
Vendola, invece, ahimè, non ce l'ha fatta a resistere alla tentazione di usare la demagogia acchiappavoti, quando ha proposto l'aliquota del 75% sopra il milione di euro (me li immagino tutti i bolscevichi più o meno nostalgici, ad alzare le sopracciglia con stupore e digrignare i denti "Sììììì, paghino i padroni!!").
Gli ha risposto Renzi, ricordandogli che quelli che guadagnano una cifra simile, in Italia, sono poco più di 700, e che quindi la cifra raccolta sarebbe fiscalmente irrilevante.

Non mi interessa molto, tanto io alle primarie non voterò. In via ideale, vorrei le vincesse Vendola, ma sarei poi preoccupato per un suo eventuale Governo, che immancabilmente avrebbe come azionista di maggioranza il PD, e quindi incapace di fare delle vere riforme progressiste.

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C'è un'Altra Possibilità

Nell'eterno dibattito su coppie di fatto e diritti civili, c'è anche un'altra opzione da considerare, quella di eliminare del tutto il Matrimonio. Anche per gli eterosessuali.
Superando ogni traballante idea di regolarizzazione di convivenze, patti civili, solidarietà, registri e quant'altro, una scelta radicale che scavalca anche i concetti di famiglia tradizionale e di coppia.

Lasciando le ritualità religiose alla sfera privata, prevedere meccanismi fiscali simili a quelli attuali del matrimonio per le semplici convivenze, che si tratti di uomo e una donna, due donne, tre uomini o sette fratelli di cui due transessuali.
"Ma perchè nessuno pensa ai bambini?!" mi urla in testa Helen Lovejoy (personaggio dei Simpson, ndr). Che problema c'è? Chi vuole, lo concepisce o lo adotta, eventualmente firmando all'atto un documento in cui ci impegna a sostenere moralmente, emotivamente, economicamente, educare, istruire ed accompagnare nella sua crescita il figlio. Avendone la capacità, ovvio.
E firmano tutti quelli che vogliono, una delle due donne di prima, due uomini su tre, due dei sette fratelli di cui uno transessuale.
Dite che è una visione un po' troppo individualista della società? Probabilmente sì, ed infatti io preferirei l'estensione del matrimonio per ogni coppia di persone, ma c'è chi vede nello sradicamento delle attuali concezioni sociali, la naturale via di sviluppo dell'uomo.
Ma su questo, sono un po' all'antica.

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lunedì 12 novembre 2012

Eh Già, la Politica è Proprio una Cosa Seria

Dai, no, per favore. Questo è troppo.
Prendiamo per esempio un giovane disoccupato, che si prepara con entusiasmo a partecipare alle sue prime elezioni, quelle del 2013.
O un sessantenne esodato, che spera con le elezioni "vada su" quello giusto, per poter uscire dal limbo in cui è caduto con la riforma Fornero.
Ma prima, ci sono da fare le primarie.
In quest'Italia senza sfumature, in cui ci viene fatto credere esistano solamente due alternative di voto (Berlusconi o PD), destra o -pfiù- sinistra, questo giovanotto (o l'altro che ha lavorato per una vita) decide di andare ad informarsi sulle proposte dei candidati alle primarie. E va sul sito del PD (qui).

Dove li accoglie una intro con i Fantastici5 candidati alle primarie.
E poi era Berlusconi ad aver trasformato la politica in un cabaret, no? Beh, direi che il PD va avanti per quella strada. "Siam mica qui a smacchiare i giaguari". Ma magari (grazie a NonLeggereQuestoBlog per la segnalazione).

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Per Salvare la Chiesa dall'IMU, si Crea un Vuoto Pericoloso

Ahia, anche il Governo tecnico si fa tentare dal "Potere Forte" di Sacra Romana Chiesa. Con un colpo di mano scandaloso, una modifica nel decreto Enti locali, si cambia la definizione degli enti non soggetti al pagamento dell'IMU. L'esonero dal pagamento dell'imposta da parte degli enti ecclesiastici, era già oggetto di multe dall'Europa e segnalazioni del Consiglio di Stato.
Permettere alla Chiesa di non pagare la tassa relativa alle ‘attività ad uso misto’, ovvero quelle che producono utili (cliniche, alberghi, ostelli, mense, ecc) è l'obiettivo. Credevamo che con l'era Monti questa disparità fosse finalmente destinata a scomparire; e invece No.
Si prevedevano di incassare dai 300 ai 500 milioni di euro con l'IMU, che invece ora potrebbero sparire, ed anzi aggiungersi ai quasi 3 miliardi di euro di un'eventuale multa europea per ingiusto aiuto di Stato.

Nella nuova definizione di ente commerciale, non mancano le acrobazie linguistiche: se gli utili venissero investiti per scopi sociali, ecco che arriva il no profit.
Nulla dovranno pagare cliniche ed ospedali se accreditate o convenzionate con gli enti pubblici e se le loro attività si svolgono “in maniera complementare o integrativa rispetto al servizio pubblico”, a titolo gratuito o dietro pagamento di rette “di importo simbolico”. Ecco l'ambiguità fatta legge, ed il vuoto normativo in agguato (come per il "buon costume" o il "buon senso").
Questo vulnus "simbolico" varrà anche per le attività culturali, ricreative e sportive. Quindi anche scuole paritarie e centri culturali. Che però non devono "discriminare gli alunni".

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Il Governo Berlusconi continua a Costarci

Tremonti ci ha detto pochi giorni fa che quando lui era al Governo andava tutto bene. Ma le magagne arrivano ora: sotto il fuoco di Strasburgo è finita la Manovra Finanziaria per l'anno 2006, la legge 266/2005.

La Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato l'Italia a risarcire 124 dipendenti pubblici cui non veniva riconosciuto il dovuto salariale, per un totale di circa 1,8 milioni di euro.
I ricorrenti non si sono visti riconoscere tutta una serie di indennità, a partire dall’anzianità di servizio maturata, a seguito del trasferimento amministrativo da dipendenti degli enti locali a impiegati dell’amministrazione statale, con la scusa ufficiale era una differenza di trattamento, a parità di funzioni, con il personale ministeriale.
L’articolo 1 della Finanziaria 2006, dicono i Giudici, “ha pesato in modo anormale ed esorbitante” su di loro, “portando nei loro confronti un pregiudizio disproporzionato”. In questo modo si è rotto di fatto “il giusto equilibrio tra l’interesse generale e la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo”.

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