mercoledì 27 luglio 2011

Non è un Controsenso


Quando mi sentono dire che sono di Sinistra, mi becco le occhiatacce dei liberali più puri, che subito mi etichettano come l'ennesimo avversario comunista. Viceversa, gli amici più rossi imbracciano falce e martello e mi danno pacche sulle spalle, sdilinquendosi in inni stalinisti.
Quando però mi sentono parlare di Libero Mercato e Libera Concorrenza, apriti cielo!
Non è questo il momento di parlare di come la NOSTRA destra si sia arrogantemente impadronita di questi termini, e di come la NOSTRA sinistra l'abbia allegramente lasciata fare, ma io sono dell'idea che un sano liberalismo (vogliamo definirlo 'progressista'?) sia da considerare come elemento basilare della cultura politica della sinistra.

Dire, ad esempio, che sarebbe bene abolire o ripensare gli Ordini Professionali, che classifico come corporazioni e caste autoreferenziali che ostacolano la concorrenza e quindi il diritto dei consumatori di fruire di un servizio o di un prodotto a minor costo, non credo sia un discorso di destra. Si tutelano da un lato i diritti dei cittadini, e dall'altro se ne esalta la libertà personale, di fare impresa, commercio, sviluppo (ne parlo anche qui).
Considero questo modo di pensare, per certi versi, più a sinistra di molte correnti ultracomuniste, che vorrebbero una società immobile ed arroccata sui suoi modelli e le sue posizioni.

Se poi vogliamo allargare il campo d'azione oltre l'economia, anche i matrimoni gay sono un esempio di pensiero liberale, la libertà di stampa è liberale, la regolarizzazione della prostituzione è liberale, l'antiproibizionismo è liberale, il testamento biologico e l'eutanasia sono liberali. Per cui, Compagni che vi riempite la bocca di Lenin e Mao, ma che vi stracciate le vesti per Eluana Englaro, per la libertà d'inchiesta della Gabanelli, per Gianluca e Michele che vogliono sposarsi, per il ragazzo sbattuto in carcere per due canne, ma che preferireste essere accusati d'omicidio che di essere liberali, sappiate che tutte queste Vostre (Nostre) lotte sono di matrice liberale.
E non c'è niente di male, non andate a cercare vaccini o icone a cui giurare fedeltà.
Si può ambire ad un'istruzione pubblica, gratuita ed obbligatoria per tutti, credere in un sistema sanitario efficiente, difendere il contratto nazionale del lavoro, lottare per uno stato laico e rispettoso delle differenze, anche senza essere comunisti; sono cose possibili anche nelle idee di un progressista liberale, un liberalsocialista.

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2 commenti:

  1. bellissimo manifesto del radicalismo/liberalismo progressista/liberalismo radicale, una scuola di pensiero che in un paese normale dovrebbe avere o un peso non indifferente nell'ambito della sinistra (vedi la francia) o, almeno, contribuire ad una grande famiglia liberale al centro (vedi la germania).

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  2. Sono d'accordo, ENEA!
    vincenzomazzotti.

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