martedì 30 aprile 2013

Azz Questo ci ha Scoperti!

A parlare, nel dibattito che precede il voto di fiducia al Governo Letta, è il Senatore Divina, della Lega Nord: "Per quanto riguarda il welfare allargato, come lei propone, ci permetta di fare alcune osservazioni, che non sono solo nostre, ma anche della Germania, dell'Olanda e dell'Austria. Paesi che hanno scritto alla Commissione europea in vista della scadenza della moratoria sui trasferimenti dei cittadini romeni e bulgari. In Romania un lavoratore percepisce 150-200 euro al mese e noi parliamo di istituire redditi di garanzia che sono quattro o cinque volte questi importi; ma chi rimane a lavorare in quei Paesi? Il nostro sistema può reggere questo grandissimo contraccolpo? Ragioniamoci."
E qui arriva lo scroscio degli applausi dal gruppo della Lega. Ma non solo.

Anche il Movimento 5 Stelle ha battuto le mani al Senatore Divina.
Prego? Cioè, secondo me il parlamentare ha scagliato una frecciata a quella buffonata del reddito di cittadinanza da 1000€ al mese per tre anni da loro proposto, e loro lo applaudono?
O magari pensano "oh finalmente qualcuno ha capito che è tutta una pagliacciata, solo i cittadini potevano essere tanto creduloni da votarci".

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Un Vento ed un Sole così forti... che neanche 10 Chernobyl!

Quello avvenuto il 18 aprile scorso in Germania è un sorpasso storico: dei 70mila Megawatt raggiunti durante il picco della giornata, 36mila sono quelli prodotti da eolico e solare. Come quasi 15 centrali nucleari.
Le energie rinnovabili, quindi, secondo le rilevazioni dell'International Economic Platform for Renewable Energies (IWR), hanno prodotto più energia delle fonti fossili. Un risultato di grandissima importanza che conferma l'impatto positivo delle energie rinnovabili sull'economia tedesca.
Ed anche dopo aver chiuso 8 impianti nucleari, la nazione continua ad esportare watt, segnando un bilancio nel 2012 di +22,8 TWh (cioè 22.800.000 Megawattora).
Il prezzo è aumentato (dell'1,4% al consumo), ma da maggio si avvierà anche un piano per incentivare lo stoccaggio di energia così da diminuirne il costo.
Mentre l'Italia, con solo il 23,8% di energia proveniente da fonti rinnovabili, lascia marcire la propria cultura verde in materia, dopo aver avviato una promettente stagione di incentivi.

Ma qualcosa può cambiare, perchè la green economy trova spazio anche nelle parole, seppur vaghe, del nuovo Presidente del Consiglio Letta: "Bisogna investire su ambiente e tecnologia, le nuove tecnologie - fonti rinnovabili ed efficienza energetica - vanno maggiormente integrate nel sistema esistente, migliorando la selettività degli incentivi in un'ottica di medio-lungo periodo" e annuncia "un grande progetto pluriennale finanziato tramite project bond" per il rilancio.
Ma Letta punta anche il dito verso gli ostacoli del mercato, come quando accenna alla necessità urgente di "rivedere l'intero sistema delle autorizzazioni per snellirlo"; la burocrazia, ha sottolineato, "non deve opprimere la creatività degli italiani". E qui aggiungo io anche la libertà commerciale dei cittadini, stritolata da un ex-monopolista, che in parte intralcia lo sviluppo delle infrastrutture e la concorrenza.

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lunedì 29 aprile 2013

Opportunisti, più che Altro

Che poi, gli applausi al Presidente del Consiglio Letta (30 in 50 minuti di discorso) non sono tanto diversi da quelli fatti al Presidente della Repubblica Napolitano quando ha strigliato i partiti per le inadempienze fatte nel suo mandato precedente.
Tutti ipocriti, tutti che applaudono alle belle parole dei due presidenti, "oooh che bei progetti", "sì ha ragione", rendendosi conto che sarebbero anche cose giuste, utili, stupende, ma in fondo in fondo pensando "tanto poi facciamo quel cazzo che ci pare".
E qui ha ragione Grillo, è proprio la classe politica che è marcia, che ha perso il senso della sua fondamentale missione democratica e amministrativa.

E nel discorso di Letta s'affaccia la lotta ai costi della politica, l'eterno ritorno dell'abolizione delle province, rispunta perfino, col nome aulico di 'Convezione', la bicamerale.
“È apprezzabile il ‘cosa’ vuole fare il governo. Il problema reale è ‘come’ lo farà. Il timore è che si tratti solamente di belle parole, ma aspettiamo di vedere cosa succederà” sintetizza Stefano Vignaroli, del M5S.“Siete una mano di vernice su un muro rovinato dalla muffa" tuona dai banchi grillini Andrea Colletti "un governo che odora di comitati d’affari, il governo della trattativa stato-mafia, del bavaglio alla magistratura, del salvacondotto a Silvio Berlusconi”.

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Finalmente!

Ce l'hanno fatta alla fine a votare compatti!
Renziani, daleminani, bindiani, giovani turchi, vecchi saladini, tutti finalmente uniti. Spaccati su nomi di altissimo profilo come Prodi e Rodotà, si sono alla fine coesi nel voto unanime a Lupi, Alfano e Quagliarello.

Dovete vergognarvi. Nel vostro intento, per molti versi anche legittimo, come sottolineato dall'Onorevole Scalfarotto, di non voler "costituzionalizzare" il dissenso rappresentato dal M5S, avete dato vita a questo mostro anche peggiore.
Poi io mi auguro possa lavorare in maniera efficiente e proficua, ma visti i precedenti, è una PICCOLA speranza.
Nonna prepara i cappelletti, che quest'anno a mangiare alle feste del PD ci va qualcun altro.

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Alfano, Grillo e le Auto Blu

Un amico grillino ha semplificato così l'opinione del Ministro Alfano dopo la sparatoria davanti a Palazzo Chigi: "Più auto blu per tutti!". Ogni occasione è buona per attaccare la tanto odiata ka$ta.
Il fatto è che il responsabile dell'interno non ha detto così, e non è neanche quello il senso della sua dichiarazione. Alfano ha solo raccomandato i colleghi di "non avere remore a utilizzare le macchine di servizio e farsi proteggere dalla scorta", perchè quanto accaduto dimostra ancora l'esistenza di un 'problema sicurezza'.

Poi, sempre a proposito di Grillo e di auto blu, voglio segnalare un'altra bufala del leader 5Stelle (oltre a tutte quelle che ho già elencato qui): "Abbiamo mille autisti per le auto blu, mille! Mille e ci costano (...) 850 milioni all'anno".
Non è vero, gli autisti non sono 1.000, ma 10.045! Al costo però "solo" di 452 milioni circa. Una cifra simile, cioè 805 milioni di euro, la ritroviamo come spesa complessiva per la manutenzione dell'intero parco macchine della PA, che conta 59.202 vetture, di cui solo 7mila "blu", mentre le altre sono "grigie", cioè senza autista.

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mercoledì 24 aprile 2013

La Coperta a 5Stelle

Finalmente una proposta di legge grillina che spiega dove si andranno a prendere i soldi, la "copertura finanziaria". Bravi.
Il lodevole intento è quello di abolire l'imu, un'idea che accomuna il M5S, il PdL e la Lega, mentre il PD ne ha teorizzato solo una ricalibratura in campagna elettorale.
Il punto è che, gira che ti rigira, si finisce sempre lì: tasse. L'emendamento Barbanti (ma è il primo firmatario solo perchè si osserva l'ordine alfabetico, ndr) prevede che i 4 miliardi necessari per sopprimere l'imposta (per tutti gli immobili tranne che per le categorie catastali di lusso A1, A8 e A9) vengano in parte da un aumento del prelievo sulle slot machine, che dovrebbe passare dal 12,6% al 25,6%.
Le altre due forme di copertura ipotizzate dai Cinque Stelle prevedono: un tassazione secca del 27% sulle plusvalenze da cessione di partecipazioni societarie e quelle ottenute su derivati, e si stabilisce un aumento dallo 0,2% allo 0,3% della Tobin Tax sulla compravendita in Borsa di azioni e obbligazioni.

Questo tipo di copertura, però, non ha mai passato l’esame della Ragioneria Generale dello Stato, perchè trattasi di entrate volatili e non certe (ne parlavo qui).

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Vi ci Siete Messi da Soli

Un tormentone ormai, "Unica Vera Opposizione", ripetuto anche dai capigruppo Lombardi e Yoghi ieri durante le consultazioni lampo. E ripreso da ennemila grillini in rete. Ma unica vera de che?
Anche SeL e Fratelli d'Italia si sono sfilati dall'inciucissimo, loro non sono opposizione? E' che lo siete voluto essere, a tutti i costi, avevate la possibilità di contare davvero qualcosa ed invece vi trovate a fare quelli che dicono sempre e solo no.
Ma così facendo - meglio! - potete continuare ad urlare e parlare per slogan, facendo la figura dei purissimi, denunciando di essere stati messi all'angolo e non avere voci in capitolo. Ma vi ci siete messi da soli.

Poi sia chiaro, io non difendo il PD ed avrei voluto Rodotà al Quirinale.
Non siete politici, la politica è un'altra cosa.

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martedì 23 aprile 2013

Ops, ci Siamo Dimenticati di Riportare il 2, Scusate

Nel 2010 veniva presentato un documento a firma di due economisti di Harvard (Kenneth Rogoff e Carmen Reinhart) che attestava scientificamente come quella del rigore è la via maestra per il risanamento e la crescita.

Ma i conti erano sbagliati. E non lo scoprono le eminenti riviste economiche o gli istituti che hanno fatto da cassa di risonanza, con oltre 2000 citazioni, allo studio, ma uno studente della Amherst in Massachusetts, che per esercizio doveva ricalcolare i risultati di quella famosa ricerca. Tre anni dopo; e tre anni mica morbidi, tre anni di tasse, tagli e suicidi.
Paul Krugman, economista e docente a Princeton, dal suo blog smonta compiaciuto il lavoro di Reinhart e Rogoff; ed anche Olivier Blanchard, il capo economista del Fondo monetario internazionale, era stato costretto a fare mea culpa: dopo aver spinto a lungo per il rigore e la riduzione del deficit, al Fmi si sono accorti che avevano sbagliato qualcosa: ogni taglio alla spesa pubblica in tempo di recessione aveva conseguenze sul Pil più gravi del previsto.
"Lo dice anche l'OCSE" o "Ce lo raccomanda il FMI" ci hanno ripetuto i sedicenti esperti in questi anni. Ma -OPS!- i numeri erano sbagliati.

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lunedì 22 aprile 2013

Grillini Berlusconiani

Finita in maniera tragicomica l'elezione del Presidente della Repubblica, è il momento ora di fare qualche riflessione.
Prima di tutto, a chi urla "E' il Popolo che vuole Rodotà, l'ha votato sul blog di Grillo!": ad avere diritto di voto erano solo alcune migliaia di persone, e non sappiamo quanti hanno votato per lui. Poi, non possiamo far diventare un blog privato uno strumento di democrazia, è un'idea spaventosa, non possiamo inneggiarlo a certificazione della volontà popolare.
Ora spunta qualcuno che rispolvera l'idea di far votare direttamente il Presidente della Repubblica dai cittadini.

Ma siete anche incoerenti allora, quando la diceva Berlusconi una vaccata del genere (perchè comunque di una vaccata si tratta), tutti a dargli addosso col populismo, ora che Grillo fa le Quirinarie, invece, quasi vi mettete a ballare la konga.
Anzi, se permettete, le elezioni come le vuole Berlusconi sono anche più democratiche. Chi controlla i voti dei sondaggi grillini? Chi certifica la validità degli account registrati sul sito? E non tiratemi in ballo la Dnv Business Assurance, che sono solo dei notai, non so quanto avvezzi a problemi di sicurezza informatici ("sul loro sito si può votare più di una volta, anche mille, con accorgimenti banali come il cambio del browser o la navigazione anonima. Non hanno, insomma, un sistema di sicurezza adeguato" aveva detto l'hacker Fabio Ghioni al quotidiano Europa).

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Bella Merda

Dice un proverbio che quando non sai come muoverti, la scelta più saggia è rimanere immobile. Ecco, appunto: Napolitano riconfermato al Quirinale. Poi lui avrebbe dichiarato che sarà un incarico "a termine" di un paio d'anni, ma è comunque una certificazione dell'immobilismo politico dell'Italia.
E non sto mettendo in dubbio lo spessore istituzionale del Presidente della Repubblica, di portata internazionale, sto contestando un sistema di partiti che, incapace di elaborare l'inizio di una nuova stagione della politica, preferisce non toccare niente senza neanche cogliere le opportunità che gli vengono offerte.

Poi non venite a lamentarvi se Grillo farà il botto alle prossime elezioni e vincerà Berlusconi.
Meno male che poi arrivano i grillini a strappare un sorriso amaro: la rielezione di Napolitano sarebbe incostituzionale perché il mandato è di 7 anni e non 14!
Perfino il vostro comico leader ha dovuto fare marcia indietro dopo che aveva parlato di un "colpo di Stato" (un "golpettino furbo", l'ha ridimensionato).

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venerdì 19 aprile 2013

I Cappelletti di Mia Nonna

No, no, ora non attaccatevi più al populismo di Grillo, che c'è, o alla demagogia di Berlusconi, che c'è anche lei, col voto a Marini avete completato il vostro suicidio, per quanto mi riguarda.
I vostri incrostati ingranaggi mentali ormai sono fuori dal tempo, e non riuscite a cogliere che il Paese è cambiato. Ora spunta la carta Prodi, politico sicuramente più lungimirante del precedente e tra i padri dell'Euro (a proposito, non è strano che sia arrivato nella topten delle Quirinarie del Movimento 5 Stelle?).
Come avevo già detto, i grillini vi avevano messo sul piatto il nome di Rodotà, rinomato giurista ed exPDS, perchè non andava bene?! Il Presidente della Repubblica dovrebbe essere super-partes, chi meglio di un nome così? Cos'è questa fame politica di poltrone? Volete forse ignorare i meccanismi della democrazia, primi fra tutti la divisione dei poteri e la necessaria imparzialità del Capo dello Stato (certificata anche dai Saggi, qui)? Credo mai come in questi ultimi anni, Napolitano abbia dimostrato come avere un Presidente fuori dai giochi politici sia importante (forzatando magari un po' le regole costituzionali).

Siete ad un passo dal baratro, prima di sparire per sempre.
Se non soffierete via la polvere quanto prima, quest'anno i cappelletti me li farò cucinare da mia nonna, altro che festa de l'Unità (o per l'Unità, o del PD, o Democratiche, o come cazzo le vorrete chiamare).

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mercoledì 17 aprile 2013

E va beh, allora Suicidatevi!

Ecco, ora Bersani fa proposte a Berlusconi sul nome per il Quirinale.
L'Ansa dice che la rosa democratica è composta da Amato, Marini e D'Alema. Cioè, capito? Amato, Marini e D'Alema.
Ma come? Il popolo dei grillini, seppur con tutti i sui difetti, vi ha tirato fuori un nome come Rodotà, exradicale, exPCI ed exPDS, e voi volete fare il cambio con Amato, Marini o D'Alema?! Sottoponendolo per di più ad un masochistico accordo con Berlusconi?

Perchè dovete suicidarvi così? Ti prego, Bersani, dimmi che è solo una strategia politica per tirare fuori domani un coniglio di inatteso prestigio dal cilindro, come con Grasso a Palazzo Madama.
Per i suoi modi boriosi ed irresponsabili, il Movimento 5 Stelle si era giocato parte del suo consenso, ma se fate una cosa del genere farete altrettanto anche voi (ed il rancoroso popolo della sinistra si sente già abbastanza preso per i fondelli)... ed alle prossime elezioni, sapete chi vincerà? Ancora Lui.

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La Saggia Sepoltura

Ricordate quando Berlusconi voleva "l'elezione diretta del Capo dello Stato" ed il "semipresidenzialismo alla francese"?
Beh, il Consiglio dei Saggi si è espresso anche in merito alla forma di Stato dell'Italia: "il Gruppo di lavoro ha ritenuto preferibile il regime parlamentare ritenendolo più coerente con il complessivo sistema costituzionale, capace di contrastare l’eccesso di personalizzazione della politica, più elastico rispetto alla forma di governo semipresidenziale. Quest’ultimo, infatti, non prevede una istituzione responsabile della risoluzione della crisi perché il Presidente della Repubblica è anche Capo dell’Esecutivo".
Poi, la sruffianata a  Napolitano (lo dico ironicamente, credo che abbia svolto il suo ruolo nel modo più profondamente istituzionale e corretto): "L’esperienza italiana, specie quella più recente, ha invece dimostrato l’utilità di un Presidente della Repubblica che, essendo fuori dal conflitto politico, possa esercitare a pieno titolo le preziose funzioni di garante dell’equilibrio costituzionale".
Queste le conclusioni votate da 3 sui 4 saggi della commissione. Vuoi vedere che quello contrario è lo stesso che ha giurato in Parlamento che Ruby era davvero la nipote di Mubarak?

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E' Anche Peggio

Guardate, il problema non è che Grillo o Casaleggio hanno imposto la Gabanelli o Strada come candidati al Quirinale, persone meravogliose e stracompetenti nelle loro professioni, ma non esattamente adatte per fare il Presidente della Repubblica (come dicevo qui). Il problema è che questi nomi li hanno scelti i grillini, questa massa informe e indefinita col cervello parcheggiato all'indirizzo beppegrillo.it.
E non è che mancassero le alternative, eh: c'era Emma Bonino (che come ogni radicale che si rispetti, viene bellamente ignorata), c'era Gustavo Zagrebelsky, o se proprio non vi va giù uno "zombie della vecchia politica" come Romano Prodi, c'era Ferdinando Imposimato.

E invece no. La Gabanelli.
La democrazia del telecomando, che premia le persone più famose e non sulla base del merito, è la stessa che ha portato Berlusconi al timone del paese, con Mediaset e il Milan. Se la Gabanelli avesse fatto il suo stesso lavoro su TeleBorgoAnime, non l'avrebbe considerata nessuno.
Ecco, sono questi i limiti della democrazia diretta (e della web-democracy sventolata da Grillo), che si finisce col premiare la gente per la loro fama.
Secondo me, il fatto che i nomi dei candidati non siano, come tutto il resto, stati imposti dall'alto, è anche peggio, disegna un quadro della democrazia facilona e dilettantesca, dove qualcuno (a caso), siccome svolge una professione (a caso) in maniera eccellente, allora va bene per rappresentare l'Italia in un ruolo istituzionale (a caso).
E meno male che non ha vinto la Napoleoni.

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Qui la Pensiamo Diversamente

Se prima avevo elogiato il lavoro dei Saggi riguardo alla difesa della democrazia (qui e qui), sulle loro idee riguardo alla legge elettorale non sono della stessa opinione.
Loro consigliano un sistema misto (proporzionale e maggioritario), un po' come era a suo tempo il mattarellum; solo che vorrebbero anche un 'alto sbarramento', così da soffocare le minoranze e rendere ancor più opprimente lo spauracchio del "voto utile".
Feci tempo fa le mie considerazione storico/stilistiche sulla legge elettorale (qui), e penso che l'unico sbarramento sensato sarebbe una misura batteriologica al massimo del 2%. Loro indicano anche necessario "un ragionevole premio di governabilità”. Ed io avevo teorizzato si potesse prevedere un 10% della Camera da riservare alla coalizione vincente.

Restando sul Parlamento, si fa notare che serve anche superare il bicameralismo perfetto: solo un'aula politica, col Senato che rappresenta le Regioni, ne raccoglie i Presidenti e rappresentanti e sostituisce la Conferenza Stato - Regioni. Interverrebbe comunque nelle operazioni legiferative, ma solo proponendo modifiche ad un disegno che devono essere approvate dalla Camera, cui spetterebbe la valutazione di fiducia al Governo, nonché la ratifica definitiva dei testi.
Il Senato diverrebbe quindi una mera aula "vituale" (nel senso che non verrebbe  eletta direttamente, ma originaria dalle diverse amministrazioni regionali) e consultiva.
Uhm, questa cosa del rinnovamento continuo dell'assemblea mi piace, perchè accrescerebbe il potere di controllo democratico sul potere dei cittadini, ma svuotare l'aula dei suoi compiti... ecco, questo no (anche io sulla questione bicameralismo avevo fatto i miei appunti, qui).
Invece di 630 Deputati, solo 480, e di 315 Senatori, solo 120. Che sembrano un po' numeri sparati a casaccio; non è quello il problema, secondo me (come dicevo qui).

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Fido è Atteso in Reparto

La mia regione ancora una volta si mostra al passo coi tempi. O almeno, coraggiosa ed all'avanguardia.
L'assemblea regionale dell'Emilia Romagna ha approvato, su proposta di PD e Verdi, una legge per avviare la pratica della pet therapy negli ospedali. Dopo alcune iniziative estemporanee e sperimentali, ora la regione tenta una regolamentazione territoriale, animali da compagnia in ospedali, case di riposo e di cura.
Si aspetta ora la definizione dei regolamenti, soprattutto in osservanza dei necessari limiti igienici, ma il quadro è montato, e mi auguro conduca in fretta all'effettiva operatività della terapia.

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martedì 16 aprile 2013

Viva Milena, la Giornalista

Ahahahaha la Gabanelli esce vincitrice dalle Quirinarie del M5S. No ma vi rendete conto?! La Gabanelli.
Con tutto il rispetto, sia chiaro, ma che c'azzecca la Gabanelli col Quirinale?

“Le nostre scelte" sottolinea entusiasta l'Onorevole (Cittadino) Fico "sono state fatte nel segno della trasparenza, fuori da logiche di inciucio. E abbiamo finito per premiare la competenza, le capacità, la qualità".
Ecco, sì, sarà pure un'eccelsa giornalista, avrà dato prova di passione, impegno e caparbietà nello svolgere il suo lavoro, ma davvero credete che questo basti a fare di lei una personalità adatta al ruolo?
La credete davvero la figura ideale per confrontarsi col Presidente Hollande sul ruolo della BCE in Europa, per fare un esempio? No dai, ditemi che è solo una bandiera, ditemi che è Strada (anche lui magari non proprio il candidato perfetto, ma socialmente un po' più calzante ), o meglio ancora Rodotà (in passato già candidato col PDS) il vostro nome per il Colle.
Tornando a lei, io preferisco come Presidente della Repubblica qualcuno che invece crei le condizioni per farle fare serenamente il suo importantissimo lavoro, alla Gabanelli.
Comunque, forse Grillo sta perdendo appeal: NONO è arrivato Dario Fo, da lui pomposamente lanciato come Presidente della Repubblica in piazza a Roma per la chiusura della campagna elettorale; non pervenuto Di Pietro, anch'egli suggerito dal comico mesi fa.

Ora però mi piacerebbe che fosse proprio la Gabanelli, che tanto lotta per la trasparenza e la lealtà, a chiedere di sapere esattamente con quanti voti ha potuto conquistare la vittoria, e su quanti voti totali, visto che questi dati il leader genovese non li vuole dare.

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La Saggia Democrazia Diretta

Non hanno detto solo che "il finanziamento pubblico ai partiti è ineliminabile" (la frase che ha scatenato un sisma di inaudite proporzioni in rete, ne parlo qui); nelle proposte contenute nella relazione finale del lavoro dei Saggi, ci sono anche alcuni appunti sull'esercizio della Democrazia Diretta, ossia riguardante la legislazione dei referendum e delle leggi di iniziativa popolare. Osservazioni non così scontate che meritano qualche riflessione.

Prima di tutto, per entrambi gli strumenti, si indica la possibilità di innalzare il numero di firme, anche legandola all'innalzamento demografico: gli attuali requisiti, infatti, furono fissati nel '48, e la popolazione italiana di allora era circa di 46 milioni di persone.
"Così soffocano l'esercizio della Democrazia popolare!" obietterà qualcuno, ma io la trovo una giusta annotazione, da affiancare però ad un'imperativo per le istituzioni di legiferare in materia (non come oggi che le leggi d'iniziativa popolare restano anni a prendere la polvere nei cassetti). "Dalla presentazione del progetto con il numero di firme prescritto deve derivare uno specifico obbligo di deliberazione per le Camere" scrivono infatti i Saggi in proposito.
Si incoraggia anche un cambio radicale nel calcolo del quorum (che io a suo tempo avevo pensato riducibile al 20%, qui): non, com'è oggi, metà +1 non degli aventi diritto di voto alla Camera, ma dei VOTANTI per la la Camera alle ultime elezioni.
Non so se riescono a spiegare la portata della cosa: alle ultime elezioni ha votato il 75,19% degli aventi diritto; secondo i Saggi, quindi, il quorum dovrebbe essere del 37,595% +1 (almeno fino alle prossime elezioni).

Attualmente, inoltre, la Corte Costituzionale decreta l'ammissibilità di un quesito referendario solo dopo la raccolta delle firme, col rischio di mandare al macero la passione e l'impegno popolare che i richiedenti hanno messo nel lavoro in strada o sui banchetti. Anche sul tema, i Saggi si pronunciano, e propongono di "collocare il giudizio di ammissibilità del quesito da parte della Corte Costituzionale non dopo la raccolta di tutte le firme, ma dopo la raccolta di un certo numero, ad esempio 100.000, adeguate a comprovare la serietà della proposta".
Consigli anche riguardo alle consultazioni riguardanti le modifiche alla Carta, in quanto "si propone (...) che le leggi di revisione costituzionale possano sempre essere sottoposte a referendum popolare confermativo."
Ricalcando poi l'esempio della legge francese n.276/2002 sulla "démocratie de proximité”, e come richiesto dalla dalla Convenzione di Aarhus del 1998, propongono un confronto ampio, coinvolto e partecipato dei cittadini per la realizzazione degli interventi infrastrutturali (le "grandi opere") che coinvolgono i territori.

Che dite, è proprio tutto da buttare il lavoro dei Saggi?

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lunedì 15 aprile 2013

Lo Dicono anche Loro

Non è giusto liquidare le conclusioni dei dieci Saggi nominati da Napolitano solo perchè tra di loro ci sono anche Quagliarello e Violante, impresentabili ovunque li metti (soprattutto il primo). Io ho dato un'occhiata alle loro conclusioni, e ci sono delle cose interessanti, anche se ormai delle OVVIETA'.

Partiamo dalla cosa che più di tutte ha alzato il polverone della rete, gridando allo scandalo: il finanziamento ai partiti è ineliminabile.
Certo che è così, se vogliamo tenerci la democrazia: tutti i cittadini devono avere le stesse possibilità di partecipare alla vita politica del Paese. “Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l’attività politica” si legge nella relazione.
Basta pensare a chi è che propone l'abolizione del finanziamento pubblico - a parte i Radicali, la cui tessera infatti costa circa un centinaio di euro, per ragionarci (ne parlavo qui).

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Quella Notte Aveva altro da Fare

Voi che prendevate in giro i politici quando venivano interrogati sul funzionamento dello Stato e sulla Costituzione, rimendiando figure di merda sesquibedali, e chiedevate perciò la loro testa, forza, fatelo ora che la Cittadina Lombardi toppa su qualcosa di facilefacile come i requisiti per l'elezione al Quirinale.
E' Radio Radicale a coglierla in flagrante: "Una certa età anagrafica non mi sembra ci sia scritto in Costituzione" dice titubante la parlamentare. Eh no, Cara Cittadina, l'articolo 84 della Carta stabilisce invece proprio questo: "Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica. L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge".

Ma la cosa secondo me più umiliante è essere presi per i fondelli anche da un Senatore del PdL, Giro: "Ma non avevano trascorso la nottata occupando l'Aula della camera recitando gli articoli della costituzione? Evidentemente la cittadina Lombardi era distratta a chattare con il suo computerino o cellulare per dire che non poteva uscire a fare pipì!".

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venerdì 12 aprile 2013

E i Grillini stanno a Guardare

Pure dal PD vengono sorpassati, e sulle loro battaglie.
Mentre i parlamentari del Movimento 5 Stelle, invece che concentrarsi sulle loro promesse utopistiche, se ne stanno lì a giocare con i diritti civili (una cosa peraltro non prevista nel programma; se avessi votato loro mi sentirei tradito, come dicevo qui), succede che il reddito di cittadinanza viene proposto prima da SeL, poi dal PD.
Non ho avuto modo di vedere il primo testo (nel senso di sapere dove si trovano i fondi), ma il Partito Democratico spiega, per bocca del deputato Danilo Leva, primo firmatario del ddl, che i fondi arriveranno “dai proventi delle lotterie e dei giochi", anche se "durante l’iter legislativo siamo disponibili a confrontarci su altre ipotesi”, aggiunge.
Ci tiene però a differenziare il pragmatismo democratico dalle ciance 5 stelle: "Innanzitutto perché noi l’abbiamo presentata in Parlamento, mentre il Movimento 5 stelle l’ha solo annunciata e non ha ancora spiegato come attuarla. E poi, perché si basa su previsioni realistiche, non sul fanatismo”.
La proposta di legge, definita low-cost, punta ad introdurre un sussidio di 500 euro al mese (seimila l’anno) in favore di disoccupati, inoccupati e precari che non raggiungono un reddito annuo complessivo di 6.800 euro.
Finalmente una proposta seria (su cui nutro qualche dubbio, perchè ritengo la tassazione sui giochi non del tutto giusta, come spiegavo qui) per dare un piccolo sostegno a quelle persone senza lavoro, abbandonate e vessate. Ci si potrebbe aggiungere qualche meccanismo di progressività e controllo sulle domande/offerte di lavoro, ma nell'attesa, ben venga il 'basic income' targato Leva.

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giovedì 11 aprile 2013

Più Niente dal 1978?!

"Non possiamo più avere delle persone di 70 anni che sono lì da 35 anni, che hanno disintegrato il Paese e ci spiegano dalla televisione, dai giornali come porre rimedio agli errori e ai danni che hanno fatto" dice Grillo, mettendo tutta la politica nello stesso calderone, compiendo secondo me un errore ancor più grave.
Dunque, facciamo un po' di conti, 35 anni fa era il 1978. Secondo Grillo da allora ad oggi il paese è stato 'disintegrato'.
Beh, nel 1980 sono entrate in vigore le leggi relative all’istituzione del Servizio Sanitario (legge n. 833, approvate nel 1978); dal 1999 c'è stato l’innalzamento della scolarità obbligatoria a 15 anni (legge n. 9 del 1999) poi a 18 (legge n. 53 del 2003); si sono potenziate le normative per la sicurezza sul lavoro (l’ultima è il dl. n. 81 del 2008).

Quello che fa il leader 5Stelle è proprio rinnegare la storia, confidando su chi, come dice lui, "s'informa sulla rete", ma per pigrizia lo fa solo sui SUOI canali di comunicazione, e gli crede qualsiasi cosa dica. E se lo dice urlando e incazzato, meglio, ha ancora più ragione (come dicevo qui).

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mercoledì 10 aprile 2013

Sì, li Sostengo

Oggi i Radicali riprendono il percorso per cui vengono ricordati nella storia politica italiana, quello dei referendum. Oggi hanno depositato in Cassazione 5 nuovi quesiti per riportare un po' di civiltà e progresso in questo paese straziato da leggi falsamente perbeniste e dal sapore clericale.

1) Abolizione finanziamento pubblico partiti
Una cosa che vogliono tutti, adesso (ma su cui io non sono d'accordo, ed il perché lo spiego qui). Ma non è il primo proposto dai Radicali: dopo quello votato nel 1993, aggirato dalla partitocrazia, si chiede la revisione della legge n. 96 del luglio 2012;
2) Otto per Mille
Libertà di sceltà sulla destinazione del contributo, cancellando la ripartizione dei fondi di coloro che non scelgono a chi fare la donazione (attualmente la quota è più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno). D'accordissimo;
3) Immigrazione
In proposito i Radicali chiedono di essere davvero Europa: Il primo quesito cancella la parte della normativa che determina una inutile logica detentiva degli immigrati (con costi enormi per lo Stato, 18 milioni e 607 mila euro nel solo 2012, in quanto dispone la possibilità di prorogare il trattenimento degli immigrati irregolari nei CIE oltre il termine di 60 giorni., sufficienti nella maggir parte dei casi a comprendere se l'identificazione è realmente possibile. Questo in contrasta con la direttiva comunitaria 2008/115/CE sui rimpatri che prevede solo in casi particolari la proroga del trattenimento fino a 18 mesi.);
Il secondo quesito abroga quelle norme che costringono centinaia di migliaia di migranti al ricatto continuo dei datori di lavoro (creando l’effetto “concorrenza sleale” con i lavoratori italiani) oppure che li obbliga al lavoro nero o al servizio della microcriminalità, legando il permesso di soggiorno al contratto;
4) Droga
Depenalizzazione e decarcerizzazione per coltivatori domestici e possessori di modeste quantità di marjuana (che è anche una buona medicina, come dicevo qui);
5) Divorzio Breve
Solo in Italia se vuoi divorziare devi aspettare 3 anni di separazione, aumentando i costi e intasando i tribunali; si chiede quindi il divorzio contestuale alla separazione. Una norma di civiltà, giustizia e libertà.

Il sito dell'iniziativa è lisostengo.it, chiunque fosse interessato può aderire e partecipare alla raccolta di firme necessarie.
Ah... visto che gli ha fatto bene? (qui)

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martedì 9 aprile 2013

Ma chi ve l'ha Chiesto?!

No, va beh, mi fa piacere, per carità, che i ddl del M5S (i primi dopo gli oltre 200 già presentati dagli altri) riguardino i diritti civili, ma mi chiedo: da dove arrivano queste proposte?

Fossi un elettore grillino mi sentirei tradito.
Cioè, prima delle elezioni hanno presentato 20 fantasmagorici punti "per uscire dal buio", ed ora se ne escono con queste quattro cavolate? Se io vi avessi votato, lo avrei fatto per quei 20 punti, non perchè un uomo che si sente donna possa cambiare il sesso sui documenti prima dell'operazione!
Ma chi se ne frega, penserei, proponete il REDDITO DI CITTADINANZA (che intanto ha già chiesto SeL), la modifica costituzionale per avere il REFERENDUM SENZA QUORUM e quello sulla PERMANENZA NELL'EURO (seeeee ciao), la PRIVATIZZAZIONE DELLA RAI o l'ABOLIZIONE DEI CONTRIBUTI ALL'EDITORIA...! Eccheccazzo, vi ho votato per quello, non per correre dietro ai finocchi.

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Liberi, senza Anticorpi

Saranno contenti ora quelli che gli USA sono "il Paese più libero del Mondo": in Kansas, Missouri, Kentucky, Arkansas, Illinois, Louisiana, North Dakota e Ohio i gruppi pro-life stanno ostacolando il diritto all'aborto, e puntano a conquistare la Corte Suprema per cancellarlo definitivamente.
Una nazione in cui si può liberamente acquistare un'arma (un sacrosanto diritto costituzionale!), ma in cui lo Stato non ti facilita l'accesso all'aborto neanche se rischi la vita! (la nuova legge del Kansas elimina anche quelle detrazioni)
Che bel modello che vi siete presi, eh?

E prima che qualche delirante facilone mi attacchi dicendo che "l'aborto è una sciagura", ripeto che è verissimo, qui non si santifica l'interruzione di gravidanza, è la libertà di accesso, la possibilità di scegliere la Vittoria (come dicevo all'Onorevole Fuksia del M5S qui).
E l'essere liberali al punto da permettere a diktat religiosi (o anche peggio) di dettar legge, significa concepire un liberalismo dilettantesco, che senza i necessari anticorpi democratici rischia di implodere su se stesso (come dicevo qui).

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lunedì 8 aprile 2013

Ma Guarda Te chi lo Propone

"Ah, bella forza" commentava un amico "Fa presto Berlusconi a chiedere l'abolizione del finanziamento ai partiti, è MILIARDARIO!".
"Perchè, Grillo invece è un barbone?" ho replicato; "Non è la prima volta che il Cav lo propone" mi dava man forte qualcuno. "Anche Bersani è ricchissimo, ma lui i finanziamenti se li tiene ben stretti" ghignava qualcun'altro.

Ecco, vedete, la differenza sta tutta nel ragionamento che si vuole mettere alla base.
Personalmente, assecondo la linea del PD; poi che ci siano meccanismi da rivedere, massimi da fissare, rendiconti da presentare, d'accordissimo. Se invece vogliamo assecondare i populismi di due miliardari, finisce che la politica la fanno solo loro.
Poi se vi va bene così, ok, ma non chiamiamola più Democrazia.

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Chissà che ne pensa Perra

Ottimo esordio dell'attività legislativa del M5S (era anche ora, come dicevo qui), con i primi ddl presentati riguardanti i diritti civilli. Scavalcando a sinistra il PD, la formazione abbraccia le battaglie progressiste di Sel.
Si chiede quindi l'istituzione del matrimonio egualitario, sui modelli francese, portoghese e spagnolo. Permettetemi una smorfia dubbiosa, non perchè contrario, anzi, ma perchè ancora una volta si mira a creare una nuova istituzione per legittimare le unioni omosessuali. Forse anche i grillini hanno creduto alla favola per cui "la Costituzione prevede il matrimonio solo tra uomo e donna", cosa assolutamente sbagliata (come ribadito anche dalla Consulta, qui).
Un altro disegno riguarda i figli, per cui un coniuge potrà  riconoscere la prole del partner “anche quando il concepimento avviene mediante il ricorso a tecniche di riproduzione medicalmente assistita, inclusa la maternità surrogata”.
Un'altra proposta intende rivedere le attribuzioni di sesso, per favorire il cambio di identità di coloro che non si sentono appartenenti al sesso biologico di nascita.
Inoltre, si tenterà nuovamente di combattere per vie legali l'omofobia e la transfobia (dopo i tentativi falliti dell'Onorevole Concia, qui).

Mi chiedo però, chissà cosa ne pensa Francesco Perra, l'attivista sardo del Movimento (e ricordiamolo, candidato al Senato della Repubblica) che paragonò le unioni omosessuali a quelle con animali.

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Ridare l'Arte e la Libertà all'Italia

Si parla tanto di risanamento economico, riforme strutturali, costituzionali e quant'altro, ma credo che, di pari passo, possa essere utile anche il rilancio del lato artistico e culturale del nostro paese, versante su cui, storicamente, nessun'altro può competere con l'Italia.
Potenziare e favorire libertà d'espressione ed emersione di talenti nuovi non è solo una questione di spettacolo, ma può essere un traghetto per la riaffermazione del nostro primato artistico e culturale.
Non fraintendetemi, non sto tentando una difesa agli show come Amici ed i vari Factor che tendono solo a riclonare all'infinito stili e modelli ormai stantii e logori, è proprio il Nuovo, che manca.

Per fare qualche proposta, se no sembra di parlare del vuoto spinto, i Comuni potrebbero facilmente mettere a disposizione le loro innumerevoli sale (che custodiscono gelosamente per convegni sulla Patata di Canicattì o per ripercorrere la Storia del Fringuello di Torrente) alle tante compagnie teatrali amatoriali che lavorano con passione e sono solo alla ricerca di occasioni in cui esibirsi, senza intenti lucrativi o smanie di arricchirsi (e lo dico per esperienza, ndr). Allo stesso modo, sono molti i pittori o scultori che cercano locali in cui allestire mostre o gallerie, perchè non si investe sui giovani artisti?
Anche la sperimentazione deve rientrare in questo solco: togliete la Rai alle sanguisughe mummificate come la Clerici, Morandi, Amadeus o la Carrà, fatela gestire a personaggi nuovi e meno avidi (come dicevo qui)! Si abbasseranno le spese e si apriranno gli spazi di manovra, per i giovani, i creativi frustrati che non hanno modo di emergere, il talento ed il merito.

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venerdì 5 aprile 2013

Indipendente per Finta

Il cavillo procedurale che inceppa la "Via Belga" che Grillo vorrebbe seguire (qui) si nasconde nella nomina delle commissioni, che di norma vengono presiedute da un esponente dell'opposizione. Ma in questo casino parlamentare senza governo non esiste né maggioranza, né opposizione.
E quindi, come si fa? C'è chi propone intanto di nominarle, poi per la presidenza ci si penserà.

Vedete? Sono questo genere di regole, che intrecciano Parlamento ed Esecutivo, a minare l'indipendenza dell'assemblea. Se restare senza Governo (almeno per un breve tempo) non è un dramma, è però anche auspicabile che le aule debbano poter svolgere il loro lavoro autonomamente; su questo concordo con Grillo, altrimenti anche la favola della "divisione dei poteri" come uno dei "pilastri della democrazia" va a farsi benedire.

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mercoledì 3 aprile 2013

Yoghi Straparla

"Meglio un governo Bersani senza fiducia per gli affari ordinari che la prorogatio di Monti" scrive su Facebook il Capogruppo al Senato dei 5 Stelle Vito Crimi (cosa vorrà mai dire 'governo senza fiducia' lo sa solo lui).
Ma riceve subito una lavata di capo dalla non-sede del movimento, il blog del Padrone: "Bersani non è meglio di Monti, è semplicemente uguale a Monti, di cui ha sostenuto la politica da motofalciatrice dell'economia".
Pum, colpito e affondato. E questo era il movimento dei SENZA leader, no?

Poi c'è stata anche la riunione dei parlamentari eletti per decidere sulla linea da tenere; una riunione tesa, scrive il Fatto, in cui i primi ribelli (o semplicemente dialoganti, responsabili, consci dell'importanza e dell'aspettativa verso i loro ruoli) sono venuti allo scoperto.
Un terzo dei rappresentanti chiede ora un ammorbidimento, se non l'appoggio a Bersani, almeno la proposta di una rosa di nomi al Quirinale. E Crimi vacilla: "Non ce la faccio più, se va avanti così, mi dimetto”.
Per quanto valga, Crimi ha la mia solidarietà. Dovrebbe essere invitato ad andarsene perché sorpreso a dormire in aula, non per aver espresso le sue personali opinioni.

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Meno Male

Per qualche settimana avevo temuto che Travaglio fosse diventato, come l'ha definito un amico, "l'Emilio Fede del M5S", ma anche lui ha ricominciato a ragionare, ed ha criticato i capigruppo Lombardi e Crimi per il comportamento tenuto durante le consultazioni.
(Il M5S) "Aveva messo all’angolo il Pdl con l’annuncio del sì all’ineleggibilità e a un’eventuale richiesta d’arresto di B. (spingendo il Pd ad allinearsi). Aveva costretto il Pd a rottamare i candidati di partito per le due Camere e a inventarsi in fretta e furia i nuovi arrivati Boldrini e Grasso, a loro volta obbligati a esordire col taglio degli emolumenti che, per quanto modesto, avrebbe innescato l’effetto valanga", scrive il giornalista (lo stesso che dicevo io qui).
"Sarebbe bastato che (...) i capigruppo fossero saliti al Quirinale con una proposta chiara e netta: un paio di nomi autorevoli per un governo politico guidato e composto da personalità estranee ai partiti (...) i grilli avrebbero dovuto sfidarlo (Bersani, ndr) ad appoggiare quel tipo governo. Che naturalmente non può essere né a guida Bersani, né tantomeno a guida M5S. Di qui la necessità di una rosa di personalità che potessero incarnare, per la loro storia e le loro idee, alcuni dei punti chiave del movimento. Sarebbe stato lo scacco matto al re. Invece lo scacco i grilli se lo son dato da soli".

E' proprio così. Incapaci di gestire in maniera responsabile quella quota di consenso ricevuta alle elezioni, i cinquestellini si sono dati la zappa sui piedi, con il loro settarismo autodistruttivo hanno così permesso un inciucissimo PD e PdL, mascherato da "commissione dei saggi", la cui responsabilità ricadrà tutta su di loro.
Meno male, temevo proprio ci fossimo giocati uno dei più stimati giornalisti italiani. Bentornato, Marco.

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lunedì 1 aprile 2013

Restano Solo le Urla

Cazzo, avevano la rivoluzione in mano, potevano davvero essere i moralizzatori, i paladini dell'etica e della nuova morale, avrebbero potuto davvero costringere l'attuale classe politica ad un ripensamento di tutti quei meccanismi che rendono le istituzioni lente, pigre, indolenti, oltre che costosissime a danno di tutti; bastava inchiodare il Governo Bersani alla loro fiducia, appenderlo come un lillipuziano al filo della biancheria.
E invece niente, hanno preferito giocare la parte dei durissimipurissimi, mettendo il paese in mano a 10 saggi (che non credo faranno molto) e lasciando a Palazzo Chigi il tanto criticato Rigor Montis.

E tutto per colpa dell'irresponsabilità a 5Stelle, che potrà così continuare ad urlare, sbraitare ed offendere, chiedendo quelle cose che lui per primo non ha neanche provato a fare.
Potevano davvero ottenere qualcosa, ma hanno preferito rimanere un moto di protesta, populista e caciarone, senza mettere le mani e la faccia in nulla. Finisce così nel tritarifiuti un bellissimo programma (quasi del tutto irrealistico, ma con buoni propositi) scritto solo per attirare consensi, senza alcun intento pratico.

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