lunedì 28 febbraio 2011

Moda e Razzismo, Tolleranza Zero

La Parigi Fashion Week sta per aprirsi, ed arriva il primo scandalo.
John Galliano, uno degli stilisti della casa di moda Dior, è stato prima arrestato poi sospeso dalla sua casa di moda. Galliano aveva avuto un diverbio con una coppia mentre si trovava sulla terrazza di un caffè del centro della capitale francese, nella zona a rue de la Perle; le accuse per lui sarebbero di ‘violenze leggere’ e ‘insulti a carattere antisemita’. Su richiesta del Tribunale, l’uomo, 50 anni, è comunque già stato rilasciato.
E' intervenuta la polizia a sedare la rissa, ed ha arrestato lo stilista, che è risultato positivo all’alcol-test (1,1 mg di alcol g/l, il limite in Francia è fissato a 0,25).
John Galliano, proprio in seguito a questa brutta notizia di cronaca, è stato prima sospeso poi licenziato da Christian Dior, che in un comunicato ha specificato che la casa di moda ha tolleranza zero rispetto a comportamenti antisemiti, parole e comportamenti razzisti.

Forse Dior ha solo colto l'occasione per farsi un po' di pubblicità gratuita, ma disfarsi di un creativo del calibro di Galliano è un duro colpo, e credo di poter escludere quest'evenienza.
Il gesto nei confronti dello stilista è stato importante, e, in un campo internazionale come quello della moda, esemplare.

La Povera Polizia, questa non è la Destra


Il Cosip denuncia il rischio che la Polizia di Stato debba chiudere 'per cesata attività': manca la carta anche per scrivere le denunce; "Invitiamo i cittadini a rivolgersi direttamente al ministro Maroni presso il Viminale" amara ironia quella di Franco Maccari, segretario generale del Sindacato Indipendente di Polizia.
La colpa è tagli indiscriminati e lineari effettuati dal Governo Berlusconi. Continua Maccari "questo è stato tra i peggiori Governi che questo Paese abbia avuto in termini di garanzia per la sicurezza del cittadino e la legalità nel Paese. La verità è che, nella foga di millantare una politica di risanamento dei conti, l’Esecutivo invece di operare tagli mirati e ragionati alla spesa improduttiva ha operato la politica della mannaia tagliando tutto senza capire i danni che ne sarebbero derivati” una doccia fredda per il Governo 'della Sicurezza per il Cittadino'.
“La cosa peggiore è che la gente ancora non riesce a percepire che continuare a parlare di questi tagli non significa portare avanti rivendicazioni di categoria, ma battersi per il bene di una comunità che oggi non trova la carta su cui scrivere anche le denunce, presto non avrà neanche la certezza che una nostra volante possa arrivare laddove c’è bisogno, per non parlare di un’attività investigativa che rischia la paralisi più totale."
Chi ci guadagna? "Sempre e solo ad una malavita che viaggia a una velocità superiore rispetto a quella di chi è chiamato a contrastarla”.

L'ho già detto e lo ripeto (qui), questa non è la Destra; Berlusconi sta solo facendo del male al pensiero politico della Destra, fatto di Ordine, Sicurezza e Giustizia.

Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi ed essere sempre aggiornato via Facebook o Twitter.

venerdì 25 febbraio 2011

Come ti Combatto la Discriminazione in Malawi

Lo stato africano del Malawi modifica il proprio Codice Penale per mettere fine alle discriminazioni contro gli omosessuali.
Anzi, TRA gli omosessuali: se prima venivano punite solo le relazioni gay maschili, ora si puniscono anche quelle femminili.
Una legge macabra ed assurda, nel terzo millennio, approvata dal Parlamento e promulgata dal Presidente della Repubblica, Bingu wa Mutharika, che prevede fino a cinque anni di carcere per le lesbiche.

Il Malawi si già reso scenario di episodi omofobi con la triste storia di Steven Monjenza e Tiwonge Chimbalanga, la coppia gay imprigionata appunto perché gay con l’accusa di “atti contro natura e grave indecenza”, e con questa legge diventa così uno dei pochi paesi africani che criminalizza esplicitamente l’omosessualità femminile, considerata una moda occidentale.

giovedì 24 febbraio 2011

Lo Sapevo che Prima o Poi Sarebbe Successo...

Ovviamente non qui in Italia, ma lo sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe denunciato il Papa. Come per la storia del crocifisso, quando abbiamo avuto bisogno di una mamma finlandese che chiedesse ai magistrati di intervenire.

In questo caso, sono stati due avvocati tedeschi, Gert-Joachim Hetzel e Christian Sailer, che hanno depositato presso la Corte Penale Internazionale (ICC) dell’Aia la causa contro papa Benedetto XVI per crimini contro l’umanità, in base all’Art. 7 ICC.

Queste le tre accuse:

1. La conservazione e la leadership mondiale di un regime totalitario di coercizione, che sottomette i suoi membri con minacce terribili e pericolose per la salute;

2. l’adesione a una proibizione mortale dell’uso del preservativo, anche quando esiste il pericolo di infezione HIV-AIDS, e

3. lo stabilimento e il mantenimento di un sistema internazionale di insabbiamento di crimini sessuali commessi dai preti cattolici e il loro trattamento preferenziale, che aiuta e favorisce sempre nuovi crimini.

Condivido appieno le tre cause presentate.
La prima e la seconda, parlando da ateo e senza particolari presunzioni di lungimiranza, mi fanno quasi ridere, per quanto giustificate; la terza, invece, mi stupisco arrivi solo ora.

La Quarta Via è la sola Via di Uscita alla Crisi del Modello Sociale

di Pino A. Quartana, segretario del Nuovo Partito d'Azione

Dalle giovani masse arabe in rivolta arriva un messaggio nuovo, un messaggio di libertà, democrazia, di rifiuto dell'esclusione sociale, di rifiuto a subire già da ragazzi un destino di miseria. Si delinea, a livelli ancor più insostenibili rispetto all'Italia o all' Occidente, una 'seconda società' anche in quei Paesi.
I fenomeni sociali si stanno globalizzando e sincronizzando in vaste aree del pianeta. Internet favorisce questa sincronizzazione, ma non solo Internet. C'è una crescente presa di coscienza della ingiustizia della distribuzione delle ricchezze non solo tra il ricco Occidente (ma non più tanto ricco) ed il Terzo e Quarto Mondo ma all'interno di tutte le singole società nazionali del Terzo Mondo (il Quarto è forse ancora troppo povero anche per ribellarsi). Questa è la novità degli ultimi tempi così come la 'seconda società' araba, che prende coscienza dei suoi diritti. Sembra venire questa volta da quei giovani arabi in rivolta un messaggio che sorprende anche noi occidentali. Speriamo che sia il '68 o il 1989 o il 1789 dei giovani arabi e non l'ennesima anticamera di altri regimi fondamentalisti islamici. Ma se è così come spero, si apre un quadro davvero diverso. La "seconda società" aumenta di numero e prende coscienza di sé un po' dappertutto; negli Usa (ancora poco), in Italia, in Europa, nei paesi dell'ex blocco comunista e ora anche nei paesi arabi.
Questo movimento non ha ancora il senso chiaro di molte cose. Mancano ancora le forze politiche che devono guidarlo. In Italia l'unica formazione politica che parla di questi temi, che ha la chiara consapevolezza di tutto ciò e che si candida a questo ruolo è il Nuovo Partito d'Azione, sia detto senza iattanza anzi con la profonda consapevolezza dei limiti organizzativi e dello spaventoso scarto di mezzi di supporto rispetto all'obiettivo.
Noi abbiamo ben chiaro che i problemi italiani non sono solo specificamente italiani e non dipendono solo dalla presenza di Berlusconi.
Senza che ciò significhi minimamente alleggerire Berlusconi e la sua cricca delle pesanti responsabilità che ha nella moltiplicazione delle sofferenze e delle ingiustizie sociali.
Bisogna a questo punto avere lo sguardo acuto e penetrante per il presente ed ancor più per il futuro. Bisogna far capire a tutti, forze politiche di sinistra, di centro, di destra, al popolo, che bisogna preparare una radicale riforma delle nostre società e della società italiana in particolare perché le tendenze storiche immanenti non promettono nulla di buono per il presente ed ancor più per il futuro. Il radicale riorientamento del modello di società non è che va fatto perché c'è un gruppetto di visionari o di idealisti o di rivoluzionari che da un giorno all'altro si mette in testa che così non si può più andare avanti.
Il radicale riorientamento sarà il necessario contraccolpo della convergenza di processi in atto su scala internazionale che moltissime persone ancora non vedono. Voglio dire, in altri termini, che un nuovo modello di società basato su più sobrietà, su una redistribuzione significativa di redditi, ricchezza patrimoniale, lavoro e opportunità, su una maggiore varietà di sistemi e forme di produzione, su maggiore equilibrio e felicità sociale, sulla conversione dell'eccesso di ricchezza verso la ricchezza sociale e solidale, sulle energie rinnovabili sarà la necessaria risposta ad un mondo che non ha più risposte da dare a masse sempre più ampie di popolazione ed in particolare ad una 'seconda società' composta soprattutto da un nuovo proletariato scolarizzato giovanile (ma non solo su quello ovviamente) che cresce sempre più come conseguenza anche di un impoverimento generale del Paese. L'impoverimento ha molte cause e purtroppo nessuna sembra congiunturale e tutte sembrano strutturali.
Nell'ordine;
1) Una perdita progressiva di posti di lavoro a sua volta generata da altri fattori; globalizzazione, delocalizzazione produttiva, continuo avanzamento del progresso tecnologico che sostituisce il lavoro umano con il lavoro delle macchine, caduta progressiva del saggio di profitto del Capitale, almeno nelle società occidentali;
2) Progressivo esaurimento delle risorse naturali e delle materie prime tanto più sull'onda dell'esplosione della domanda da parte dei paesi BRIC che stanno ripercorrendo le fasi di industrializzazione e di accumulazione originaria del Capitale che in Occidente sono state già raggiunte decenni fa;
3) Una scolarizzazione progressiva ed un aumento della domanda di qualità della vita a cui non corrispondono nel mondo della produzione adeguati livelli di offerta di lavoro sia in termini qualitativi che in termini quantitativi;
4) Una progressiva concentrazione in tutti i Paesi della ricchezza in poche mani ed una progressiva proletarizzazione del ceto medio che diventa tragica quando dal ceto medio di scende alla fisiologica area della seconda società di emarginati, precari, disoccupati ecc. ecc.
5) Debiti pubblici statali in crescita o comunque difficilmente comprimibili in assenza di misure straordinarie che comunque fuoriescono dagli schemi del 'pensiero unico' liberista.
La crescita delle fasce sociali in sofferenza e della 'seconda società' è anche il prodotto del progressivo disinteresse dello Stato rispetto ai meccanismi di regolazione sociale e dell'avvento della globalizzazione, che spinge l'impresa a produrre dove il costo del lavoro è molto minore e che, nello stesso tempo, determina un aumento dell'esercito di riserva, composto anche da molti immigrati, che comprime sempre più in basso le retribuzioni e le condizioni di lavoro. La finanziarizzazione dell'economia quindi in realtà c'entra poco o nulla ed è una schiocchezza retorica che la sinistra italiana sventola senza sapere di cosa sta parlando.
Tutte queste condizioni strutturali non sembrano, al momento attuale, suscettibili di una inversione di tendenza.
E qui si torna al mio discorso di partenza; tutte questi fattori determinano un progressivo impoverimento del Paese e dei ceti più deboli che si allargano in quantità e quindi la risposta non può che essere un riorientamento del nostro modello di società nel senso già detto. Questo riorientamento è, nella sostanza, anche la nostra ricetta; la Quarta Via neoazionista, un obiettivo al livello più alto possibile che il Nuovo Partito d'Azione metterà a disposizione di tutti coloro che cercano una via di uscita, sapendo bene che la via di uscita non potrà essere assolutamente il modello liberista che già sta producendo sconquassi immani, non potrà essere il comunismo che o è morto e seppellito storicamente oppure non si sa oggi cosa possa essere, non può nemmeno essere il modello socialdemocratico europeo che ha dimostrato di essere troppo blando di fronte alle nuove inquietanti tendenze prima descritte e troppo arrendevole nei confronti del totalitarismo insito nel liberismo selvaggio globalizzato.

mercoledì 23 febbraio 2011

Tutti contro l'Omofobia. A Londra, però.

Nella capitale britannica, tutte le religioni unite. Una scena stupenda, per un credente, un QUALSIASI credente, ma anche per un laico, come me (che ricordo non è sinonimo di non-credente o ateo, ma di rispetto per le differenze).
A scatenare l'insolita (almeno per noi italiani, che sulle divisioni abbiamo forgiato la nostra storia) convergenza, il quartiere di Tower Hamlets, dove sono comparsi diversi adesivi anti-gay, in cui si legge di una fantomatica “gay free zone”, con riferimenti ad Allah. Dal Consiglio di zona e dalle autorità religiose, comprese quelle musulmane, arriva una condanna netta dell’omofobia e parole molto chiare per il rispetto di tutti e la condanna di ogni discriminazione.

Lutfur Rahman, rappresentante del quartiere, parla di lotta al pregiudizio, promozione dell’uguaglianza e “tolleranza zero” per l’omofobia; con lui, il reverendo Alan Green, capo del Forum Interconfessionale di Tower Hamlets:
"Le persone di fede a Tower Hamlets sono fiere di far parte di questo quartiere diverso e vibrante. Noi ci opponiamo a tutti quelli che cercano di sminuire questi valori: l’omofobia non ha posto. Qualunque sia il loro retroterra, queste persone non parlano in nome dell’Islam, del Cristianesimo o delle altre religioni rappresentate qui."
"Noi stiamo al fianco dei nostri concittadini contro ogni forma di odio, compresa l’omofobia" parole di Dilwar Khan, direttore del Centro musulmano di Londra.

Gli adesivi intanto sono stati rimossi, ma è bello vedere tante confessioni stringersi in questo abbraccio di solidarietà e condanna verso la discriminazione.

Anche Lady Gaga fa Politica

Una delle popstar del momento, a volte un po' trash e sopra le righe, dà prova di essere attenta ai problemi sociali e sfrutta il suo successo anche politicamente.
Lady Gaga ha firmato un accordo di distribuzione esclusiva di un’edizione speciale del suo nuovo album Born This Way con la catena di grandi magazzini Target. E fin qui, niente di che.
Ma la cosa interessante è che tra le condizioni poste per questa esclusiva, vi è anche che la catena cambi la sua politica anti gay portata avanti finora. Target, infatti, aveva donato 150.000 dollari a MN Forward, gruppo che sosteneva la candidatura come Governatore del Minnesota del repubblicano Tom Emmer, apertamente contrario al diritti di gay e lesbiche di unirsi in matrimonio (le elezioni, poi, sono state vinte da Mark Brandt Dayton).
E l’operazione della cantante si inserisce proprio in questo contesto: l’accordo di distribuzione, infatti, prevede che la catena modifichi la propria politica in merito alle donazioni, che corregga “gli errori del passato” e che vengano incluse organizzazioni lgbt tra i destinatari delle donazioni stesse.

Una mossa pubblicitaria? Senza dubbio, ma è innegabile che l’operato di Lady Gaga a favore della comunità lgbt è costante e sempre presente. Per far parlare di sé, tra le star del mondo dello spettacolo, c'è chi sceglie di adottare vagonate di bambini africani, e chi usa la sua influenza commerciale per far cambiare concretamente qualcosa.
Complimenti, anche solo per l'astuzia del metodo, a Lady Germanotta.

lunedì 21 febbraio 2011

Un Parlamento da Record

Antonio Razzi, Noi Sud
Prima: Berlusconi è uno stupratore della democrazia! … Mi hanno proposto di pagarmi il mutuo, ma ho una faccia sola e un patto con Di Pietro. Come potrei farmi vedere in giro domani se passassi con Berlusconi?
Dopo: Lascio l’Italia dei Valori, voto la fiducia al Governo Berlusconi, la mia è una scelta politica.

Maria Grazia Siliquini, Misto
Prima: Ho deciso di andare con Fini in un nanosecondo, perché le donne nel Pdl sono veline
Dopo: prima del voto del 14 dicembre sono andata alla toilette, mi sono guardata allo specchio per decidere se tornare o no con Berlusconi. Sono tornata: le donne finiane hanno mutuato dalla sinistra il difetto di sentirsi non solo sempre nel giusto, non solo più colte e pensose, più impegnate, ma anche antropologicamente superiori.

Mario Pepe, Pdl
Prima: Io capto, intravedo, origlio, sono gogliardo
Dopo: Soldi no, contropartite sì … sono andato io a caccia di radicali: il mio motto è 6 voti 6 leggi.

Souad Sbai, Pdl
Prima: Lascio il Pdl, aderisco a Futuro e Libertà
Dopo: Ritorno nel Pdl, le vere minacce me le ha fatte Fini. Quando gli ho detto che lo lasciavo mi ha fatto sentire come una mosca sul vetro … quel partito è una specie di setta.

Luca Barbareschi, Misto
Prima: Per me il partito di Fini dev’essere un Fronte di Liberazione Nazionale, aderisco a Fli con lo stesso spirito con cui mio padre ha combattuto tra i Partigiani bianchi del Cln
Dopo: Lascio Fini per il gruppo Misto, aiuterò il Governo, Silvio Berlusconi mi ha già telefonato ringraziandomi per la coerenza.

Antonio Scilipoti, Responsabile
Prima: Onestà, rettitudine, amore di patria. Noi dell’Italia dei Valori diciamo sempre la verità … Il Pd faccia chiarezza, deve rispettare la volontà degli elettori … Berlusconi deve trasferirsi a Palazzo Venezia … … … No, non voterò la fiducia a Berlusconi
Dopo: Voto la fiducia a Berlusconi … Di Pietro non mi ha mai dato soddisfazione sulle mie battaglie per l’agopuntura … Un applauso per Berlusconi! Presidente Berlusconi, noi dei Responsabili saremo i suoi guerrieri su territorio nazionale! …

Massimo Calearo, Responsabile
Prima: Vergogna! Berlusconi è uno stronzo di merda! … … … Lascio il Pd, vado all’Api, non sono mai stato di sinistra … … … Oramai c’è un prezzario ben preciso per acquistare un deputato, si va dai 350 ai 500 mila euro
Dopo: Berlusconi è il male minore, passo con il Gruppo dei Responsabili, a sostegno del Governo.

Paolo Guzzanti, Responsabile
Prima: Con il laboratorio politico “Rivoluzione italiana” confluisco nel Pdl … Non è stata solo la vittoria di Berlusconi, è stata una vittoria rivoluzionaria …
Dopo: Silvio è come Kim Il Sung, lascio il Pdl … è una mignottocrazia … passo con il Partito Liberale Italiano ... entro nel Nuovo Polo della Nazione
Ancora dopo: il Terzo Polo è solo una pasticciata, aderisco al Gruppo dei Responsabili a sostegno del Governo.

Luca Bellotti, Pdl
Prima: Lascio il Pdl, Fini incarna le ragioni della destra … Storace e la Santanchè sono patetici, poveri di spirito, La Russa e Gasparri veneratori del vitello d’oro … Il Pdl si rassegni, non riuscirà a dividere noi finiani
Dopo: Ritorno nel Pdl, ho sempre avuto una storia di centrodestra, e questa è l’ora della responsabilità.

Giampiero Catone, Misto
Prima: Lascio Berlusconi e scelgo Fini … il Pdl è un partito dove non si può più fare politica sul territorio … ho deciso, vado via, Silvio!
Dopo: Ho deciso, lascio Fini, voto la fiducia a Berlusconi e passo nel Gruppo Misto …

Catia Polidori, Misto
Prima: Fini è l’autista di un autobus su cui sono salita e non voglio scendere, non mi pento di questa scelta … Siamo chiamati a costruire un grande momento, sono onorata di dare via ai lavori della prima convention di Fli, sarà un percorso rivoluzionario … Confermo, sfiducierò Berlusconi
Dopo: Non sono Miss Cepu, ho votato la fiducia a Berlusconi perchè è fondamentale non privare il Paese di un governo che possa garantire la stabilità che il momento attuale richiede.

Bruno Cesario, Responsabile
Prima: Lascio il Pd perché in Campania non c’è spazio per i moderati, vado con Rutelli
Dopo: Lascio Rutelli, passo con il Gruppo dei Responsabili a sostegno del Governo … Non sono un voltagabbana, è il Pd che sta con i fascisti … io sono una macchina di voti, porto la vittoria a chi me la chiede.

Giuseppe Menardi, Pdl
Prima: Aderisco a Futuro e Libertà
Dopo: Lascio Fini, ritorno nel Pdl … Ti innamori di una donna, ti piace, ti rende felice. Poi passa il tempo e – conoscendola – capisci che non è più il tuo tipo. Che fai? … Non mi dispiacerebbe fare un’altra legislatura …

Roberto Rosso, Pdl
Prima: Questa legge elettorale ci ha fatto diventare maggiordomi, voglio togliere voti al Pdl: passo con Fini
Dopo: Rientro in maggioranza perché Berlusconi mi vuole tanto tanto bene, poi mio prozio è San Giovanni Bosco e si sa che Berlusconi è un salesiano fervente.

Siamo nella storia: 120 cambi di casacca, in 65 anni di Repubblica non si era mai vista una cosa del genere.

venerdì 18 febbraio 2011

Immigrati Clandestini Pelosi

Questa mi fa quasi ridere, se non fosse una proosta seria.
La Commissione preparatoria del Dreierlandtag (Tirolo+Sudtirolo+Trentino) ha approvato una mozione della Südtiroler volkspartei e sostenuta della Lega nord contro gli orsi sloveni reintrodotti nelle terre italiane.
Dopo gli immigrati, i neri e gli zingari, la Lega nord lancia l'attacco al regno animale, agli orsi clandestini.
“Abbattere gli orsi non italiani”. La vicenda riguarda il foglio di via (cioè l’abbattimento) degli orsi bruni che dal '94 sono arrivati a popolare il parco naturale Adamello Brenta.

Grazie ai finanziamenti (600.000 euro) dell’allora Comunità europea, gli animali, con tanto di collare e regolare permesso di soggiorno, furono così trasferiti. Ma questi hanno sconfinato e dal Trentino siano arrivati nei boschi dell’Alto Adige e su, fino all’Austria e alla Baviera.
Il Progetto Ursus (Life Ursus) era stato avviato nel 1996 per cercare di risollevare le sorti dell’ultimo nucleo di Orso bruno delle Alpi italiane. Il Parco naturale Adamello Brenta, la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica ritennero di unire le forze per la salvaguardia dei plantigradi nostrani, che erano prossimi all'estinzione.
Nel 2004 il progetto si è concluso, ed oggi la popolazione dei plantigradi è stimata in 30 esemplari e si spera in un ricongiungimento, attraverso i corridoi biologici, di tutte le popolazioni alpine.

Inoltre, gli orsi sono una delle specie animali protette: la Convenzione di Berna, datata 19 settembre 1979, è chiara; ma già nel 1939 la specie venne inserita nell’elenco di quelle protette della fauna d’Italia ad opera dell’allora senatore del Regno Gian Giacomo Gallarati Scotti e dalla legge quadro sulla protezione della fauna selvatica del 1992.
Quella dei consiglieri leghisti si riduce quindi ad una mera provocazione, il classico gesto sguaiato di propaganda, che fa leva sulle paure dei cittadini, in cui il partito è specializzato.

Un Mattone a Me, un Cappuccino a Te

Ecco che come ogni anno arriva il Milleproroghe, il decretone per sanire tutte le grandi e piccole questione rimaste in sospeso. Certo, se le istituzioni facessero il loro lavoro, anzichè pensare solo a come salvare Berlusconi, magari basterebbe un 'Novecentoproroghe', ma va beh... (vero Giovanardi? Ne parlo anche qui)

Oltre alla conferma del congelamento dei tributi per le popolazioni terremotate d’Abruzzo e alluvionate del Veneto, spunta un bello scambio di favori tra nordisti e sudisti italiani.
Viene rinviato di un anno, per ora, almeno fino al prossimo Milleproroghe, l'abbattimento delle prime case abusive in Campania; contrappeso padano a questo, è il rinvio del pagamento delle quote latte per gli allevatori bovini del nord Italia.
Ora, lungi da me difendere le quote latte imposte dall'Europa, ma questo mercimonio di deroghe e rinvii è una pratica desolante e imbarazzante.

Conoscere per Crescere

Successe a Palermo, cinque anni fa.
Un'insegnante elementare, ora in pensione, decise di punire un suo alunno facendogli scrivere cento volte "sono deficiente" sulla lavagna. Il motivo era l'omofobia precoce dimostrata dal bambino, che impediva ad un compagno di entrare nel bagno apostrofandolo come gay.

E da qui è cominciata la battaglia legale: secondo il padre, il castigo deciso dall’insegnante avrebbe provocato dei danni psicologici al figlio, e per tutelarlo si è rivolto al tribunale che in secondo grado ha condannato la donna ad un anno di carcere. L’insegnante ha già fatto sapere che intende ora portare la propria storia alla Cassazione.

Nonostante sia assolutamente avverso ad ogni forma di omofobia, credo sia sbagliato difendere l'insegnante: la discriminazione è frutto dell'ignoranza, e scrivere cento volte "sono deficiente" non fa maturare nessuno. L'educazione, la conoscenza e la cultura sono gli strumenti da usare per vincere l'ignoranza.
Attenzione, però, neanche il padre ci fa una bella figura: anziché farsi un esame di coscienza, sedersi a parlare faccia a faccia col figlio e capire quali siano le sue convinzioni ed il perché abbia agito in quel modo, ha preferito scatenare subito la guerra contro la maestra.

Anche questo episodio è un sintomo della degenerazione della convivenza civile nella nostra società.

giovedì 17 febbraio 2011

A L'Aquila arriva il Conto

Gli aquilani sfollati negli hotel dopo il sisma del 9 aprile 2009 vedranno sospendersi i servizi di pulizia, cambio biancheria e ristorazione, perchè pare che il nostro prodigioso 'Governo del Fare' non abbia pagato le spettanze degli albergatori.

La vice presidente di Federalberghi L'Aquila, Mara Quaianni, in una nota precisa: "Siamo dispiaciuti del fatto che a subire le conseguenze di tale incresciosa situazione saranno i nostri concittadini già come noi fortemente colpiti dal terremoto, ma non abbiamo purtroppo altri mezzi per sostenere le nostre ragioni che sono evidenti. Ovviamente" conclude "appena riceveremo quanto dovuto, riattiveremo i servizi che abbiamo assicurato, con grandi sacrifici e difficoltà finanziarie, sin dall’inizio del post-sisma".

Gianni Chiodi, commissario straordinario per la Ricostruzione e presidente della Regione Abruzzo, ha assicurato che parte degli 80,5 milioni disponibili per l'emergenza-Abruzzo saranno utilizzate anche per il loro pagamento.

Sulla questione delle macerie, ad una riunione con i sindaci, Chiodi ha poi balbettato che "è impossibile fare una stima esatta delle tempistiche di ultimazione delle operazioni di rimozione e trattamento complessivo delle macerie".

Ma non era tutto a posto a L'Aquila?

martedì 15 febbraio 2011

Adozioni, la Cassazione riempie i Vuoti

Come già fece la Corte Costituzionale in occasione della sentenza riguardante i matrimoni gay (qui), la Corte di Cassazione ammette che è nei pieni poteri del legislatore ampliare le possibilità di adozione di minori anche da parte di persone single. Lo fa con la sentenza 3572, in linea con la Convenzione di Strasburgo del 1967.
La Suprema Corte ha convalidato l'adozione, seppur in forma non pienamente legittimante, di una bimba russa alla quale farà da mamma una donna single di Genova.
La neomamma e la neofiglia hanno convissuto insieme per due anni nella Federazione Russa e poi negli Usa, dove l'affido era stato dichiarato efficace dal Tribunale della Columbia. L'adozione è stata consentita e trascritta qui in Italia, con decreto della Corte di Appello di Genova del 2009, ma con alcune limitazioni, come la necessità del consenso di un tutore legale per determinati atti che riguardano la minore, o con alcuni limiti, come la possibilità di ereditare dai parenti collaterali della mamma.
Pronta la replica del sottosegretario Giovanardi, che attacca i giudici (ormai sport ufficiale del PdL): "I magistrati dovrebbero applicare la legge e non fare invasione di campo. Per quale motivo infatti migliaia di coppie sposate dovrebbero essere scavalcate dai single?".
Scende in trincea anche il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia: "in linea generale ogni bambino ha diritto a una madre e a un padre: questa dovrebbe essere la normalità".
Per rispondere al politico, dico che sarebbe necessario snellire le procedure legali e burocratiche per giungere all'affido legittimo più facilmente, da parte di coppie ed anche singoli. E' il clima di amore, comprensione e solidarietà che nasce in una famiglia la cosa importante, e aggiungo che se le istituzioni lavorassero realmente per il bene del paese invece di pensare solo a trovare scappatoie per salvare il culo al Premier, non ci sarebbe stato bisogno della sentenza della Cassazione per constatare il vuoto legale sulla questione. Poi è ovvio che le idee del Governo e di Giovanardi in merito sono agli antipodi rispetto alle mie, ma che almeno lavorino per metterle in pratica visto che hanno l'onere e l'onore di amministrare il Paese!
Posso invece condividere in parte il pensiero del cardinal Antonelli, che comunque come rappresentante di uno stato straniero non dovrebbe impicciarsi: certo, la condizionale ottimale sarebbe avere entrambi i genitori, come sarebbe la condizione ottimale se tutti potessero camminare o non ammalarsi mai, ma questo non deve significare la preclusione ad una vita affettiva e sociale normale, ed è proprio compito delle istituzioni e della magistratura rimuovere gli ostacoli che impediscono questo.

lunedì 14 febbraio 2011

Bavaglio Butti

La RAI potrebbe essere definitivamente imbavagliata per scelta politica.
E' infatti in via di approvazione da parte della Commissione di vigilanza servizi radiotelevisivi un testo a firma di Alessio Butti, Senatore Pdl, di "Attoindirizzo sul pluralismo".
La RAI, sostiene la premessa al testo, relega in posizioni assolutamente minoritarie le idee, i valori e le proposte della maggioranza degli italiani. Un refrain già sentito, che ormai è l'unico scudo del partito di governo.
Secondo Butti va prevista la presenza in studio di due conduttori di diversa estrazione culturale nei format di approfondimento: cosa che potrebbe trasformare definitivamente qualunque programma di questo tipo in un pollaio; inoltre i partiti politici dovranno essere rappresentati in studio in proporzione al loro consenso. La morte delle idee alternative.
Altro capitolo rigurda gli opinionisti chiamati ad intervenire: il tempo a sostegno di una tesi va calibrato con uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di altre sensibilità; ciò è ancora più necessario per quei programmi, apparentemente di satira o di varietà, che diventano poi occasione per dibattere temi di attualità politica.
Il testo continua "È opportuno che i temi prevalenti di attualità o di politica trattati da un programma non costituiscano oggetto di approfondimento di altri programmi, anche di altre reti, almeno nell’arco di otto giorni successivi alla loro messa in onda". Se un programma parla di un tema qualsiasi il lunedì, non se ne può più parlare fino al martedì successivo, in qualsiasi programma di approfondimento RAI.
"Il conduttore è sempre responsabile dell’attendibilità e della qualità delle fonti e delle notizie sollevando la Rai da responsabilità civili e/o penali" un fendente mortale al giornalismo d'inchiesta come quello di Iacona o della Gabanelli.

Le implicazioni ed i rischi per la libertà d'espressione, per il giornalismo e per il diritto di cronaca sono tanti e pericolosi. Il servizio pubblico televisivo rischia ancora una volta di diventare il campo di battaglia dello scontro tra la maggioranza e il diritto di fare e fruire informazione.
E, ancora una volta, con la scusa della par condicio si punta a sterilizzare e rendere vuota e noiosa la tv pubblica.

lunedì 7 febbraio 2011

Anch'io Dico di Riformare la Giustizia

Come già feci in tema di libertà d'informazione, scuola, prostituzione e senato, mi sono messo a studiare per preparare un'ipotetica riforma del sistema giudiziario e processuale.
Una serie di spunti e idee per velocizzare i processi, migliorare l'azione e l'efficacia della magistratura. Non sono un giurista, e non ho nemmeno l'esperienza di celebri imputati e condannati che invece si permettono di giudicare e sollevare difetti procedurali, per cui non aspettatevi particolari finezze di sorta, ed anzi, ci sono sicuramente errori ed imperfezioni.
Sono solo ipotesi, mie riflessioni da inesperto e comune mortale, ed ovviamente, se qualcuno che ne mastica di più avrà delle annotazioni da farmi, sono disponibile ed aperto al confronto.

1) Riformare l'articolo 525 del Codice di Procedura Penale;
2) Diritto dell'imputato di mentire sotto processo;
3) Diritto dei testimoni di mentire sotto processo;
4) Lettura dei verbali delle indagini e loro utilizzo come prova;
5) Validità dei giudici per le indagini preliminari;
6) Riformare l'udienza preliminare;
7) Depenalizzazioni;
8) Prescrizione.

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sabato 5 febbraio 2011

Don Camillo va con Peppone

Dopo le Toghe Rosse, arrivano le Tuniche Rosse, quelle dei Preti.
Se la Chiesa tace sul degrado etico e morale che ha investito i vertici del Paese, lo stesso non fanno parroci e fedeli genuini che davvero credono nei valori della fede cattolica.
Don Aldo Antonelli, parroco ad Avezzano, non nuovo a posizioni di contestazioni nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche e all’attivismo filo governativo della Cei, si prepara ad una iniziativa clamorosa: lo sciopero della messa domenicale.

In un appello a MicroMega, dichiara: "In questo letamaio in cui siamo affossati, non ci sono prudenze che tengano, né pazienze che si ammantino di virtù, né attese di dignità. Lo scandalo è talmente acclarato e invasivo ed eversivo che solo dei gesti eclatanti e clamorosi possono destare il risveglio e riscattare la Chiesa dal suo silenzio ibernale e, a questo punto anche, mafioso.
Sto maturando la decisione di non celebrare messa domenica prossima. Tenere le porte chiuse delle chiese con un comunicato in cui si denuncia il degrado della politica e la dittatura dell’economia, il sonno della ragione e il letargo della religione. Non mi dite che esagero.”

Ma non è l'unico caso.
Don Giorgio, parrocco di Mazzocco-Torni, una frazione di Mogliano Veneto (Treviso), per spiegare ai fedeli il degrado del bunga bunga, ricorra al quotidiano l’Unità. Il prete ha distribuito in chiesa le fotocopie di “Le altre donne”, un editoriale della direttrice Concita De Gregorio, per aiutare i fedeli a chiarirsi le idee sulle abitudini del premier, accusato di prostituzione minorile e concussione.
L’iniziativa però non è però piaciuta a tutti. Non pensavo “di andare a un comizio, ma alla messa”, ha protestato un lettore de Il Gazzettino in una lettera sul quotidiano.