giovedì 30 maggio 2013

Non Toccatelo, Vi Prego

Eccerto, come fare per modificare la Costituzione in modo più facile? Modificando la procedura di riforma della Carta, ovvio!
E' tutto nell'articolo 138, che impone una maggioranza dei 2/3 dell'aula, nonché di una doppia approvazione dei due rami del Parlamento, lo snodo. Si vorrebbero limare queste regole per andare ad operare più facilmente.
Non fatelo, vi imploro. Avete la più ampia maggioranza che un governo non tecnico possa ambire, ed avete anche bisogno di rendere le modifiche alla Legge Fondamentale dello Stato più facili?!

Guardate che l'anomalia è una politica balcanizzata e da tifoseria come quella degli ultimi decenni, non la collaborazione tra galantuomini.
Nessuno, negli anni 70, avrebbe pensato male se Almirante e Berlinguer avessero votato una legge insieme, se entrambi la ritenevano giusta. Adesso, invece, con il morbo del berlusconismo che tarda a guarire, siamo tutti Nemici, e la Responsabilità non è un'altissima virtù politica, ma uno stigma, una colpa da perseguire in ogni modo.

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"Questo Sì" lo può Dire, ma "Questo No", No

La mozione per le riforme costituzionali del M5S (di cui parlo anche qui) tocca anche la seconda parte della Carta: si chiedono la riduzione del numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali (ed anche su questo, ho le mie perplessità, qui), la soppressione delle province, il limite di mandati elettorali (su cui non sono del tutto d'accordo, come dicevo qui), nuove regole per l’incandidabilità, l’incremento delle garanzie per le opposizioni.

Mi lascia scettico il punto riguardante i referendum.
Si chiede l’introduzione del referendum propositivo e l'ABOLIZIONE del referendum abrogativo.
Ma, ma.. e il "Popolo Sovrano"?! La "Democrazia Diretta"!?! Tutti i deliri qualunquisti di Grillo che fine fanno?
Cioè, neanche tentare di correggere eventuali errori del Parlamento, potrebbe, il "Popolo Sovrano"? Mentre il Parlamento dovrebbe senza fiatare dare attuazione a una decisione del "Popolo Sovrano", presa magari in modo incauto o sull'onda emozionale del momento?

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Non un Passo senza Referendum

Si alza un velo sulla Democrazia Diretta del Movimento 5 Stelle.
La mozione presentata circa le riforme dell'architettura istituzionale, la 1/00057, mira ad "avviare preliminarmente un percorso volto a promuovere, in tempi rapidi, l’indizione di un referendum popolare di indirizzo, nel quale i cittadini siano chiamati ad esprimersi sull'opportunità di modificare ed in quale modo la forma di Governo e di Stato".
Un referendum sul modello di Stato, da tenersi prima delle modifiche alla Carta. Che già per quelle occorrono tempi a dir poco biblici, se ci mettiamo anche una consultazione preliminare, ciao.

Ma non è tutto, perchè, ovviamente, come ho spesso fatto notare anch'io, per prendere decisioni del genere serve gente preparata e formata (mi viene in mente "il Popolo deve emanciparsi", come dicono quelli di Lotta Comunista, ndr), per cui ecco arrivare un'altra premessa: la votazione dovrebbe essere preceduta da sei mesi di “preparazione”, una campagna di informazione tenuta dai parlamentari su mezzi di comunicazione, e "di un programma formativo, di almeno sei mesi, nell'ambito del percorso scolastico ed universitario, di ogni ordine e grado, diretto all'approfondimento degli argomenti oggetto del referendum di indirizzo".
Ma prima ancora, visto che questa forma di referendum non esiste, occorre un'ALTRA riforma costituzionale, che permetta alle urne di aprirsi.

Quindi, riassumendo: riforma costituzionale per celebrare un referendum del genere, almeno 6 mesi di preparazione dei cittadini, consultazione, e riforma costituzionale per dare attuazione al suo esito.
See, ciao.

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mercoledì 29 maggio 2013

Questi No

Instancabili, i Radicali depositano in Cassazione altri 5 referendum, sul tema della giustizia, stavolta. Anzi, è meglio dire sulla Magistratura, perchè gli interventi su cui chiedono di votare c'entrano poco, secondo me, con la Giustizia.
Credo che far esprimere i cittadini su cose come la responsabilità civile dei Magistrati (che comunque c'è già, qui) o la separazione delle carriere tra giudici e PM (che è una sciocchezza atomica), sia una cavolata bella e buona. Al cittadino elettore medio, che ragiona di pancia, non frega niente dell'organizzazione della Magistratura, ed allo stesso modo non si rende conto dell'importantissima funzione democratica e civile di chi amministra la legge, "chi sbaglia paga" è la sua semplicistica conclusione.

Ecco, questi referendum, No, non li sostengo.
Però che strano, di questi si sente parlare dappertutto, degli altri (questi qui) neanche la UAAR ha saputo dirmi niente.

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Non è Abbastanza

Cioè, io preferisco PAGARE per avere nei centri decisionali della gente vagamente competente e che sa di cosa sta parlando, piuttosto che NON PAGARE per una manica di inesperti, complottari, irresponsabili, che sa dire solo di NO senza alcuna proposta concreta.
Se tu fai notare ai grillini le loro carenze o errori, e nel 99% dei casi ti senti rispondere che però loro sono gli unici che hanno "restituito 40 (ma a volte sono anche 50, 100, n-mila) milioni di euro di rimborsi" (che non è vero, semplicemente non ne avevano diritto, qui).
Quasi a giustificarsi: siccome non prendiamo i rimborsi possiamo permetterci di oziare o sbagliare.
Eh no cari miei, siete lì per LAVORARE, offrire soluzioni e fare politica, non per NON FARVI PAGARE.

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Non siamo Noi, sono Loro, Peggiori ed Ingrati!

Eccerto, sono gli elettori, non le gaffe inanellate una dietro l'altra, gli scontrini persi, la fuffa demagogica sulla diaria o sulle rotazioni mancate, che quando è ora di fare i conti con la realpolitik i nodi vengono al pettine (nel caso della diaria, non si conteggiavano le tasse che gravano sugli stipendi dei collaboratori, e nel caso dei portavoce "a rotazione" non si consideravano i regolamenti parlamentari).
Nessun partito, mai, fa un briciolo di autocritica quando i risultati elettorali non lo premiano. Non è mai colpa loro, al massimo si punta il dito sulla "comunicazione": da un vagamente colpevole "non ci siamo fatti capire" ad un più forte "gli elettori non ci hanno capiti".

"Vince l'Italia peggiore" sbraita Grillo, senza contare che di quegli 'italiani peggiori', molti sono ex suoi elettori, delusi da Crimi che dorme in aula, Pizzarotti che non è morto (come aveva promesso, qui), progetti di legge presentati ma mai discussi e di cui non si era mai parlato prima (quelli sui diritti civili, qui) o dalle sue farneticazioni a ruota libera (il riassunto qui).
"Siete solo un popolo ingrato" digrigna i denti il comico. Per capirci, di COSA dovremmo essere grati?

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lunedì 27 maggio 2013

Non ci Resta che Gioire

Chiuse le urne a Bologna, dove si è votato un referendum per decidere la destinazione dei fondi dedicati all'istruzione (ne parlavo qui), se alle scuole pubbliche o a quelle paritarie (capito, no? La ROSSA Bologna, tsk!).
Ha vinto l'opzione A; giustamente, e costituzionalmente, aggiungo.
Trattandosi di un referendum consultivo, l'esiito non è vincolante per l'amministrazione, ma di pesante valore simbolico. Non era necessario alcun quorum, ma il problema è l'affluenza, che è stata solo del 28,7% degli aventi diritto.
Il Comitato Articolo 33 che ha promosso la consultazione, però, si dice soddisfatto: "Gli elettori che si sono recati alle urne superano di gran lunga il numero di persone direttamente coinvolte nella decisione di abolire o proseguire i finanziamenti comunali alle scuole private paritarie. Dunque non solo mamme, non solo papà, non solo nonne e nonni: la cittadinanza ha compreso la portata collettiva di questa questione di civiltà".

Guardate, io sono come voi sostenitore della proposta A e sono soddisfatto della sua vittoria, ma questa motivazione è per me disarmante.
Sicchè un cittadino dovrebbe partecipare al voto solo quando ne è direttamente coinvolto? Se fossi cittadino bolognese, sarei stato il primo a votare A, nonostante non abbia figli, e non intenda averne in futuro. Una motivazione che trovo egoista, individualista, che sputa in faccia alla democrazia civile ed al senso di comunità.
Più interessante il confronto storico: "Comparando le precedenti esperienze di democrazia diretta, si nota come nel 1997 per il referendum sulla privatizzazione delle farmacie comunali, votarono il 37,11% degli aventi diritto ma, in quel caso, la consultazione si tenne su tre giornate". Ecco che il quasi 29% raggiunto in una giornata sola sembra un buon risultato.

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Le Forbici del 2008

Il nuovo ddl del Movimento 5Stelle concretizza una delle battagli storiche di Grillo, risalente ai tempi del secondo V-Day (era il 2008): l'abrogazione del finanziamento pubblico all'editoria.
Il progetto, a firma Crimi, è il 453/2013, e se attuato si stima un risparmio di circa 70 milioni di euro. Si colpiscono 17 testi legislativi del passato (il primo risale al 5 agosto del 1981), abrogandone diversi articoli e commi che hanno via via distribuito risorse pubbliche alla carta stampata.

“È uno dei problemi principali dell’informazione italiana" spiega il Capogruppo al Senato "Se ricevi soldi dal potere politico è normale che poi tendi a non porti in contrapposizione con esso, ad assecondarlo. I finanziamenti ai giornali di partito, poi, sono indegni”.
Oh, finalmente! Una legge su cui sono quasi del tutto d'accordo, e soprattutto che è da anni negli intenti del M5S! (Mica come quando vi siete messi a giocare coi diritti civili, chi ve l'aveva chiesto? Ne parlo qui).

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giovedì 23 maggio 2013

Fossili Fossilizzati, per Legge

In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il Porcellum, i partiti tentano di mettersi d'accordo su come modificarlo per renderlo più democratico.

Seee come no.
La proposta più lungimirante che sono riusciti a partorire questi disperati, è che il premio di maggioranza scatterebbe solo al superamento del 40% dei consensi.
Cioè, bentornati nella Prima Repubblica. Nessun partito raggiungerà mai quel traguardo, e l'attuale situazione, che dovrebbe rappresentare un'eccezione ed un passaggio temporaneo, verrà fossilizzata per legge.
Tanto lo sanno, ai piani alti del PD, che nonostante le proteste, gli #occupypd, Rodotà, Violante che difende l'eleggibilità del Cavaliere, e tutto lo schifo, gran parte dell'elettorato li rivoterà quando sarà ora, perchè se no "vince Berlusconi".

Forse il Cambiamento ci metterà più del previsto ad ingranare. Ma se la politica si incancrenisce così sui suoi fossili, cercando una difficile restaurazione, potrebbe anche avere la giusta spinta.

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mercoledì 22 maggio 2013

Bella Domanda

"Per quale motivo se voglio consultare il bilancio del partito che difende la Casta è sufficiente andare sul suo sito web e scaricare un pdf, mentre se voglio saperne di più sulle entrate e le uscite del movimento che vorrebbe la massima trasparenza non so dove battere la testa, salvo forse recarmi in Camera di Commercio e pagare una quindicina di euro per avere il bilancio non di quel movimento, ma di una azienda che fa consulenza in strategie di rete?"

Se lo chiede NonUnaCosaSeria. E anch'io (tipo qui).

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martedì 21 maggio 2013

Lo sApete vero che domenicA si votA?

Questo fine settimAnA i cittAdini di BolognA sono chiAmAti Alle urne per lA votAzione di un quesito referendArio sul temA delle scuole d'infAnziA.

Questo il quesito:
QuAle frA le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finAnziArie comunAli, che vengono erogAte secondo il vigente sistemA delle convenzioni con le scuole di infAnziA pAritArie A gestione privAtA, ritieni più idoneA per AssicurAre il diritto All’istruzione delle bAmbine e dei bAmbini che domAndAno di Accedere Alle scuole dell’infAnziA?
A) utilizzArle per le scuole comunAli e stAtAli
B) utilizzArle per le scuole pAritArie privAte

LA consultAzione potrebbe rAppresentAre un segnAle Anche A livello nAzionAle, visto che dopo il Governo Monti hAnno preso A girAre le più dispArAte ipotesi su cessioni e svenditA di beni e servizi pubblici.
Se Anche non sArei del tutto contrArio All'Adozione di un sistemA liberAle di voucher per lA libertà di sceltA, su un temA cruciAle come quello dell'istruzione mi unisco All'Appello dei promotori per lA difesA dellA scuolA pubblicA, A sostegno dellA propostA 'A'.
E' importAnte recArsi Alle urne, oltre che per l'obiettivo in sé, per dimostrAre Al sindAco MerolA che non gli sArA' servito opporsi All'AccorpAmento del referendum Alle elezioni politiche per fArlo fAllire (PAurA, eh? Se fosse stAto in buonA fede, non Avrei visto il problemA nell'AccorpAmento).

Se volete quAlche nome, per lA propostA 'A' si sono schierAte personAlità del cAlibro di Gino StrAdA, CorrAdo AugiAs, StefAno Rodotà, Michele SerrA, AndreA CAmilleri, oltre A Movimento 5 Stelle, SinistrA EcologiA e Libertà, ItAliA dei VAlori (che non so, dovrebbe essere sciolto..), RifondAzione ComunistA e Comunisti ItAliAni.
Per lA 'B', invece, GiuliAno CAzzolA, MAurizio Lupi, e il CArdinAl Angelo BAgnAsco, PD, PdL, LegA Nord e UDC.

A voi lA sceltA dA che pArte stAre.

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Dovreste essere Voi a Volerlo

Una legge che regoli la vita interna delle formazioni politiche che intendono partecipare alle contese elettorali, definendo l' attuazione all'articolo 49 della Costituzione, manca da sempre in Italia. Il ddl a firma Zanda-Finocchiaro definito subito anti-Grillo tenta finalmente di colmare questo vuoto.
E giusto per chiarezza, il testo è stato depositato il 22 marzo, e ne riprendeva uno già presentato nella precedente legislatura. Com'è che il potente apriscatole a 5stelle lo scopre solo ora che ne parla la tanto odiata stampa?

Prima queste regole sono state applicate per l'accesso ai rimborsi elettorali (ecco, sia chiaro che il M5S non ha rinunciato a niente, solo non ne aveva diritto, come dicevo qui), ora vengono estese alle elezioni.
E non sono mica richieste fuori dal mondo: un po' di democrazia interna, uno statuto depositato e trasparenza nei bilanci. Cosa c'è di così spaventoso e forcaiolo?
Anzi, è proprio chi chiede l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti il primo che dovrebbe pretendere cose di questo genere. Ed uno statuto (l’atto costitutivo legale del movimento, registrato lo scorso dicembre e definito un “passaggio necessario per poter presentare liste alle elezioni”, ed in cui appare Beppe Grillo come presidente e suo nipote Enrico come vicepresidente e socio fondatore, ed il commercialista Enrico Maria Nadasi come segretario) il Movimento5Stelle ce l'ha.
Sono i bilanci pubblici a farvi paura?

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lunedì 20 maggio 2013

Viva di Nuovo Milena Gabanelli

La conduttrice di Report non si fa comprare. Chi si aspettava che dopo la candidatura a Presidente della Repubblica, la Gabanelli sentisse il dovere di pagare una marchetta a Grillo, si sbagliava.
Si parlava di finanziamento ai partiti, nella puntata andata in onda ieri sera. Ed anche il Movimento 5 Stelle finisce nel servizio, con le interviste nientemeno che agli eretici Favia e Salsi, cacciati dal leader.
Emergono così tutti i dubbi che già sappiamo, sulla democrazia interna, sulla comunicazione (un'azienda privata che fa eleggere in Parlamento suoi nomi e tramite loro succhia rimborsi pubblici, uno scenario agghiacciante, come dicevo qui) e sui finanziamenti.

E la Gabanelli cade dalle stelle alle stalle grilline, confermandosi un'eccelsa giornalista: da candidata alla successione di Napolitano a giornalista "venduta", asservita, al soldo della ka$ta, che tanto "conosciamo i suoi obiettivi"... Ahahahahaha!
Riconfermo i miei complimenti alla Gabanelli ed al suo aggressivo giornalismo d'inchiesta. Però lei va bene lì, mi scuserà se non la voglio Presidentessa della Repubblica (come dicevo qui).

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Alla Prova della Piazza

Con la primavera comincia la stagione delle manifestazioni. Facciamo un po' un primo bilancio del Governo alla prova della piazza.
Il PdL a Brescia marcia contro la Magistratura, con l'unico intento di salvare il suo padre padrone, ovviamente. Poi è anche vero che una giustizia efficiente sia una cosa buona per tutti, come si discolpava qualcuno, ma non sono le intoccabilità, i "lodi", i legittimi impedimenti o sospetti, le misure per rimetterla in sesto.
Se magari proponeste il divieto di mentire sotto processo per l'imputato (qui), la maggior circolarità degli elementi d'indagine (quii), la conservazione della validità dei giudici (qui), la riforma dell'articolo 525 CPP (qui), potremmo anche cominciare a credere alla vostra buona fede.

Non va meglio dall'altra parte, dove il PD ufficialmente diserta la piazza convocata dalla Fiom, accusando chi invece vi partecipa di essere la "sinistra che scappa" dalle responsabilità. Il PD, ormai, senza più una propria identità, è a rischio estinzione, e la responsabilità è l'unica carta che gli rimane da giocare.

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Sono Dovuti, Quindi

Dopo la polemica sulla Concia, tocca ora a Scalfarotto.
L'ufficio di presidenza della Camera ha approvato (con la sola opposizione di Fratelli d'Italia e della Lega, e l'astensione del Movimento 5 Stelle) di estendere i diritti di cui godono i coniugi dei parlamentari anche ai loro compagni 'more uxorio' omosessuali.

Come ho già detto per l'ex-deputata lesbica sposatasi in Germania (qui), considero quest'episodio ipocrita e scorretto:  ipocrita perchè dimostra che, alla faccia di tutti i paleobigotti che ogni giorno ci inquinano la mente con i loro sermoni, il problema esiste, e i diritti coniugali sono DOVUTI, non sono una concessione che dobbiamo elemosinare.
E' ipocrita anche verso la stessa legislazione italiana, che non consente i matrimoni gay ma poi si permette di riconoscere le tutele e la dignità di una coppia omosessuale in virtù dell'incarico istituzionale di uno dei componenti (ed è proprio la ka$ta il motivo per cui i grillini si sono astenuti). Scorretto, invece, verso le migliaia di coppie omosessuali che ogni giorno condividono vita e affetti senza i diritti riconosciuti a quelle eterosessuali.

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giovedì 16 maggio 2013

Il Problema è che sono Vecchie

Sapete qual'è il vero problema della libertà sul web, del perchè si faccia così fatica anche solo a dire che è da regolamentare, e si prenda di mira chiunque pronunci anche solo una sillaba al riguardo, come l'On. Boldrini?
E' che si tratta, e difatti la Magistratura sta facendo acrobazie circensi per applicarle, di regole vecchie, vecchissime di secoli, pensate per una comunicazione ingessata, a senso unico com'è quella tradizionale. In un ambiente dinamico e veloce come il web, è dura pensare di utilizzare gli stessi modelli che valevano per la carta stampata.
E questo Parlamento, in cui si confrontano smanie censoree e reazionarie con un "popolo del web" dilettantesco e dall'insulto facile (ma sempre giustificato, a sentir loro), non so se possa essere l'ambiente fecondo per stilare le nuove regole sulla libertà d'espressione.

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mercoledì 15 maggio 2013

Ecco Qua, se Volete proprio Abolire Qualcosa

A tutti quelli che "bisogna ridurre il costo dello Stato", e subito si scagliano all'attacco delle province (ci sono dentro anch'io, sia chiaro), vorrei segnalare un altro inutile carrozzone, che qualcuno ha anche tentato di smantellare, ma senza mai risultati degni di nota, e che racchiude un giro di affari, tra pubblico e privato, di un miliardo di euro l'anno: l'Automobile Club Italia, con il suo inutile registro doppione, il PRA.
L'ACI conta 106 sedi provinciali, 13 direzioni regionali, per un totale di 3.500 dipendenti a libro paga (molti in esubero).

Gestisce inoltre, in regime di monopolio, il Gran Premio di Monza, del valore di più di 50 milioni di euro, ed appunto il Pubblico Registro Automobilistico, che trasforma l'ACI in un replicante della Motorizzazione Civile. Infatti, per chi no lo sapesse, la certificazione di proprietà di un veicolo è contenuta anche in un altro registro, quello creato nel 1992 dal nuovo Codice della Strada: l’Archivio nazionale dei veicoli (ANV) presso il ministero dei Trasporti. Qui sono contenuti i dati relativi alle caratteristiche di costruzione e di identificazione, all’emanazione della carta di circolazione e del certificato di proprietà, a tutte le successive vicende tecniche e giuridiche del veicolo, ad ogni eventuale incidente incorso per ogni veicolo a motore immatricolato. L’ANV può inoltre certificare, a richiesta dell’utente o persona interessata, i dati di cui è titolare.
Ovviamente, sincronizzare i due registri, PRA e ANV, è drasticamente complesso ed ovviamente costoso; decine di migliaia di euro scialaquati ogni anno (con dirigenti stipendiati con 300mila euro all'anno), mentre gli imprenditori si suicidano e la Lorenzin, neoMinistro della Sanità, comincia a parlare di un "universalismo SELETTIVO" delle cure.
E l'ultimo regalo del Governo Monti aumenta il costo delle pratiche automobilistiche per salvare l'ACI.

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lunedì 13 maggio 2013

Ucci Ucci

Cioè, voi dite che il raduno per i 50 anni della Lamborghini è stato disertato da molti appassionati per paura del Fisco?!?
Allora lo sapete, chi non si comporta bene, lo sapete, chi sono queste bestie nere che infrangono la legge e rubano a tutti quanti i loro concittadini. Non venite a prenderci in giro..!
E il designer Giugnaro commenta: "C'è gente che non ha nulla da nascondere, ma aspettiamo la guardia di finanza da un momento all'altro". Ma allora, mi spieghi, di COSA hanno paura?

Se le cose stanno così -meglio ancora- almeno sapete chi controllare, adesso.

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Ecco Chi ci dà Lezioni di Trasparenza

"La presente legge permette al pubblico e ai cittadini di accedere all’informazione detenuta dagli organismi pubblici ed alcuni organismi privati". Oh, finalmente una bella legge liberale in tema di trasparenza (quegli 'alcuni organismi privati' suppongo siano i detentori di concessioni di servizi pubblici, come può essere per noi l'Enel).
“Chiunque ha il diritto di accedere all’informazione detenuta da ogni organismo pubblico e da alcuni organismi privati” ribadisce l'articolo 3, sancendo e riconoscendo il diritto dei cittadini all'informazione. Ovviamente, qualche limite viene posto, ovvero non mettere a rischio sicurezza democratica e nazionale.

E' la legge sulla trasparenza approvata a marzo dalla Repubblica del Rwanda, avviatasi dall'inizio del nuovo millennio in un percorso di riconciliazione e democrazia, dopo i genocidii e le tensioni degli anni precedenti.
Grazie della lezione.

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Almeno Chiedete Scusa, Ora

Nei giorni scorsi, è andata di moda l'espressione "giornalismo del nulla", rivolta a quei media che per primi denunciavano i mal di pancia dei parlamentari grillini sulla diaria. Ovviamente, non è un caso, l'aveva usata Grillo, e tutti i fedelissimi cricriboys a ripeterla come un mantra, a dimostrazione di avere il cervello saldamente parcheggiato nel blog del comico.
Col passare delle ore, comunque, si è scoperto che quel "nulla", in realtà, era piuttosto concreto. Anche lo stesso leader 5Stelle era stato costretto ad ammetterlo, sul blog e davanti ai microfoni.

Ecco, sarebbe opportuno, neanche tanto per motivi politici, che ora chiedieste scusa. E magari ricominciaste a ragionare con la vostra testa, senza prende per buona ogni sillaba pronunciata dallo showman (che di cavolate ne ha inanellate parecchie, nel tempo, e ne faccio un riassunto qui).

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A Londra ci Riescono

Sono sempre stato piuttosto scettico sull'impiego, nelle centrali a biomasse, di prodotti agricoli "nuovi", e qualcuno lo definì anche un crimine "contro l'umanità" (qui).
Sarebbe molto più utile stipare all'interno dei biodigestori dove viene prodotto il biogas che alimenta queste centrali, i rifiuti domestici. L'organico, come viene definito per chi fa la raccolta differenziata.
Ad oggi, invece, questa parte di rifiuti viene spedita verso centri di compostaggio, e trasformata in concime. Concime con cui magari fertilizzare i terreni destinati alla coltivazione delle piante utilizzate per alimentare i biodigestori... cioè vi rendete conto dell'assurdità di queto circolo vizioso?!

A Londra, per fare un esempio, gli olii esausti delle cucine verranno presto utilizzati per alimentare la più grande centrale elettrica a grassi del mondo. L'impianto, che dovrebbe iniziare il suo lavoro nel 2015, sarà in grado di produrre 130 Gigawattora di energia rinnovabile, sufficiente per 40.000 edifici medi.
E non sarà solo la rete elettrica a beneficiarne, anche quella fognaria, che per via di questi residui ed accumuli si blocca circa 40.000 volte al mese, con una spesa di circa un milione di sterline di interventi.

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giovedì 9 maggio 2013

Cronache dalla Botte

Girano in rete dichiarazioni secondo cui, ora, con l'Onorevole La Russa a presiedere la Giunta per le Autorizzazioni e Nitto Palma la Commissione Giustizia, Berlusconi sarebbe "in una botte di ferro".
Pensate che il Presidente di una Commissione, da solo, possa decidere per tutti?

La Commissione è composta in modo proporzionale all'aula di appartenenza, ed i poteri dei presidenti non sono tali da impedire ad una solida maggioranza parlamentare di perseguire il proprio indirizzo politico, come spiega Curreri, docente di diritto costituzionale. Il suo voto vale come quello di ogni altro componente.
E' scandaloso che, per rispettare una semplice prassi, si sia aspettata la formazione del Governo, bloccando il lavoro legiferativo del Parlamento.

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mercoledì 8 maggio 2013

In Italia Non si Può, l'ha già Detto Lui

Pure un'interrogazione parlamentare, ci fanno su.
Alcuni deputati grillini chiedono conto al Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato di alcune sue dichiarazioni a Radio2 riguardo all'energia nucleare.
La frase incriminata sarebbe questa: "L’energia nucleare è una forma di energia, se si può gestire non è sbagliata di per sé”, e su Il Fatto Quotidiano compare anche “Se avessimo i siti adatti, perché no”.
Gli Onorevoli Rizzetto e Prodiani fanno la voce grossa e richiamano il referendum del giugno 2010 "dove ben 25.643.652 cittadini italiani hanno votato SI al quesito riportato nella terza scheda di colore grigio", declamano i risaputi problemi di gestione, manutenzione e smaltimento, e blablabla.

Quello che evidentemente sfugge ai pentastellati, come a tutti i complottari che aspettava solo l'occasione per gridare allo "sfregio della Democrazia", è che lo stesso Ministro ha poi aggiunto "In italia credo che non si possa fare, ma nel mondo c'è", ed anche "non ci sono i siti adatti". E comunque, “Dopo referendum, problema non si pone” ha concluso Zanonato.
E allora, cos'avete da interrogare, per farci perdere altro tempo? Gli intervistatori di "un giorno da pecora" gli hanno chiesto le sue opinioni riguardo al nucleare, e lui ha risposto, punto. Avrebbe dovuto mettersi a parlare di urinoterapia o auto fotovoltaiche?!
Pensate a lavorare per realizzare il vostro programma (come intanto sta facendo la Lega, qui) senza cercare di raccogliere consenso con altre cose che non vi ha chiesto nessuno (come i ddl sui diritti civili, dai quali io mi sentirei offeso se fossi un vostro elettore, come dicevo qui)!
E sia chiaro, quando lo farete sarò il primo a farvi i complimenti.

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martedì 7 maggio 2013

Siccome chi l'aveva Promesso non si Muove, ci Pensa la Lega

La Lega Nord ha presentato un disegno di legge costituzionale per modificare l'articolo 75 della Carta, e fare quello che vorrebbero fare i grillini (che invece di dare concretezza al loro programma, stanno lì a giocare coi diritti civili, come dicevo qui): un referendum sull'Europa.
L'articolo 75, al comma 2, recita infatti: "Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali"; con la modifica proposta dalla Lega sparirebbe il divieto riguardo ai trattati internazionali.

Poi va beh, il progetto leghista è palesato da un secondo ddl, che sarebbe nientemeno che un referendum per rifondare l'Europa su una matrice più nazionalista "basata sui Popoli e le Regioni, per l’adesione all’area Euro limitata ai territori che rispettano il pareggio di bilancio e per il coinvolgimento del Popolo delle procedure di approvazione dei Trattati europei".
Prende così forma il progetto di macro/euro-regione del nord, un'Europa a due velocità in cui una parte dell'Italia rimarrebbe nell'Euro e l'altra no.

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lunedì 6 maggio 2013

Quello Magari Sì

E' così tanta la voglia di protestare, contro qualsiasi cosa, che si tende a distorcere ogni parola, ed i media, soprattutto, corrono dietro a questi ringhi di rabbia e lisciano il pelo ai populisti dall'ansia facile.
"Basta con l'anarchia del web" i giornali riassumono così le parole della Presidentessa della Camera Laura Boldrini che ha denunciato le minacce e gli insulti rivolti verso di lei. "Invoca leggi speciali contro la libertà di parola della rete" dicono in molti, soprattutto grillini, che vedono nella rete il loro idolo d'oro.

Ma non mi pare sia proprio così.
L'Onorevole Boldrini non ha invocato leggi "speciali" contro la libertà di parola nel web, bensì ha chiesto che ci sia un'azione più veloce e mirata nei casi di minacce e diffamazione, perchè "la giustizia cammina lentamente al cospetto della Rete, quando arriva, la minaccia è già altrove, moltiplicata per mille".
Poi sono il primo ad essere scettico, a difendere la rete come spazio libero di confronto e discussione, ma davanti a quei toni (ad esempio, "ti devono linciare, puttana", "abiti a 30 chilometri da casa mia, giuro che vengo a trovarti", "ti ammanetto di chiudo in una stanza buia e ti uso come orinatoio, morirai affogata", "gli immigrati mettiteli nel letto, troia"..) non si può rimanere ad aspettare che prendano forma.
Non servono "leggi speciali", ma indagini ed ispezioni postali più veloci, ecco, quello magari sì.

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Altro che Vacanze di Natale

Sempre per quella storia dell'esaltare il capitale artistico e culturale italiano (ne parlavo qui), dovete sapere che i piccoli teatri ed i piccoli cinema dei paesi stanno chiudendo. Non è solo una questione di legge del mercato, con i deboli schiacciati dai giganteschi multisala, ma anche e soprattutto di diffusione della cultura, di sviluppo della coscienza e dello spirito artistico dei cittadini. I palcoscenici più piccoli possono essere a questo punto utilizzati come strumento di crescita e di acculturamento dallo Stato.
Togliendoli dal filone dei blockbuster per rincorrere le pellicole sbancabotteghini (settore in cui non hanno possibilità di competere con i grandi multiplex), lo Stato potrebbe dare loro in concessione gratuita la possibilità di ritrasmettere tutti quei filmati e documentari che restano a prendere la polvere negli archivi storici.

L'idea che lo Stato sfrutti la crisi per appropriarsi dell'offerta (in questo caso culturale) di operatori del mercato potrà far storcere il naso a qualcuno, ma il compito del pubblico è quello di supplire alle carenze del privato, e se l'alternativa è fallire, l'imprenditore si giocherà così la chance di diventare, tramite lo Stato, strumento di diffusione e crescita.

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Una Donna per Tutte le Stagioni

Dietrofront sulla delega alle pari opportunità di Micaela Biancofiore dopo le proteste di diverse associazioni gay (sia di area centrosinistra che centrodestra). E per fortuna.
Viene ora incasellata come Sottosegretario con delega alla Pubblica Amministrazione.

Ma scusate, cos'è che sa fare la Biancofiore? Su cosa è davvero preparata?
Mi risulta lei sia una "imprenditrice nel settore del wellness" con diploma magistrale (fonte Wikipedia), ma questo comunque non vuol dire quasi niente, può benissimo essere competente su pari opportunità (che NON lo è, come si è visto) e/o su pubblica amministrazione. Mi sembra però bisogni a tutti i costi trovarle un  posto in cui metterla. Una donna per tutte le stagioni.

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venerdì 3 maggio 2013

Eh, la Persona Giusta

Totale delusione per l'incarico ricevuto dall'Onorevole Micaela Biancofiore. Nientemeno che sottosegretario alle Pari Opportunità; con i "purtroppo" e i giudizi morali lanciati con troppa faciloneria, dovrebbe essere lei a difendere l'uguaglianza tra i sessi? A promuovere l'integrazione e l'antidiscriminazione verso gay e trans? A concepire finalmente un progetto di legge che contrasti l'omofobia?
Come l'On. Scalfarotto, anch'io punto il dito anche contro il vergognoso silenzio del Presidente Letta sul tema dei diritti LGBT: dov'è la tanto agognata Europa su questi temi? O sarà Europa solo quando dovremo svendere il nostro patrimonio pubblico come avvenuto in Portogallo e Grecia?

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giovedì 2 maggio 2013

La Lezione Greca

Una vittoria per la Libertà d'Informazione arriva dall'Europa, ed in particolare, udite udite, dalla Grecia.
La Camera di Consiglio di Atene ha assolto Costas Vaxevanis dal procedimento giudiziario avviato contro di lui. Il giornalista era salito agli onori della cronaca per aver pubblicato un elenco di 2.059 evasori che avevano nascosto circa 2 miliardi in quel paradiso fiscale.
A quel punto, qualora il paese ellenico avesse continuato nell'ostacolare il diritto al libero giornalismo di Costas, Articolo21 e l'avvocato D'Amati avevano chiesto alla Commissione Europea di aprire una procedura di infrazione nei confronti della Grecia.

Una buona notizia per il giornalismo d'inchiesta, che rimette al centro i principi liberaldemocratici su cui è stata fondata l'Europa, in questo ed in altri temi (come dicevo per il lavoro, qui). Sarebbe bello anche l'Italia avviasse iniziative di questo tipo, in nome della legalità e della trasparenza... altro che Scudo Fiscale con garanzia di anonimato!

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Allora, Pizzarotti è Morto?

"L'inceneritore a Parma non lo faranno, e se lo faranno dovranno passare sul cadavere di Pizzarotti" urlava Grillo in campagna elettorale pet l'elezione del sindaco.

E invece, l'inceneritore è partito.
Poco male, gli elettori grillini possono comunque decidere di mangiarseli, i propri rifiuti.

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Quei 98 Miliardi non ci sono Più

Quando qualcuno chiede ai grillini come sostenere economicamente il loro programma, le risposte possono essere due, o "aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti" (con quella voce, circa 200 milioni, credono di riuscire a fare tutto!), oppure alludono, ripetendo a pappagallo gli slogan del leader arruffapopolo, ad un'evasione di 98 miliardi di euro delle slotmachine.
Beh, sappiate che quei soldi, ormai, non ci sono più.

La storia di quei 98 milioni di euro è questa:
Fino al 2002 i videopoker erano illegali, poi con la legge 289/2002 il governo regolamentò la questione, sottraendone il controllo alla criminalità organizzata ed assegnandolo all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), sotto la direzione del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
I concessionari, produttori od importatori di macchine da gioco, avrebbero dovuto sottostare ai requisiti tecnici richiesti dallo Schema di Convenzione con l'AAMS, in particolare, quelli riguardanti il monitoraggio delle giocate.
Un'inchiesta del Secolo XIX del 2006 (ah, il giornalismo d'inchiesta!) portò alla luce una maxi-truffa, avvenuta mancando di connettere le macchine alla Sogei (Società di Information and Communication Technology del Ministero delle Finanze), che quindi non potè controllare giocate e tassazioni. La cifra mostruosa, a conclusione delle indagini, era appunto di 98 miliardi per il periodo 2004/2007.
Il successivo processo contro la Corte dei Conti durò 3 anni, con un ricorso in Cassazione respinto. La sentenza, datata 17 febbraio 2012, ha ridimensionato la cifra in 2,5 miliardi, e non più esigibile una cifra di tale entità.
I 98 miliardi sono, quindi, soldi persi e non recuperabili.

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