lunedì 11 marzo 2013

Non ha Rinunciato Proprio a Niente!

E' partito il tam tam su Twitter per spingere Bersani a firmare la rinuncia ai rimborsi elettorali; "Bersani rinunci come noi ai rimborsi" dice Grillo.
Perché "come noi", scusa? Mi pare di capire che il Movimento 5 Stelle non ha rinunciato a niente.
La legge 96/2012 regola l'erogazione di suddetti rimborsi e definisce i soggetti che possono beneficiarne; all'articolo 5, comma 1, stabilisce che "I partiti e i movimenti politici, ivi incluse le liste di candidati che non siano diretta espressione degli stessi, qualora abbiano diritto ai rimborsi per le spese elettorali o ai contributi di cui alla presente legge, sono tenuti a dotarsi di un atto costitutivo e di uno statuto, che sono trasmessi in copia al Presidente del Senato della Repubblica e al Presidente della Camera dei deputati entro quarantacinque giorni dalla data di svolgimento delle elezioni. L'atto costitutivo e lo statuto sono redatti nella forma dell'atto pubblico e indicano in ogni caso l'organo competente ad approvare il rendiconto di esercizio e l'organo responsabile per la gestione economico-finanziaria. Lo statuto deve essere conformato a principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze e ai diritti degli iscritti".

Il Movimento 5 Stelle, con il suo striminzito Non-Statuto, ha i requisiti di trasparenza amministrativa e democrazia interna necessari ad usufruire dei rimborsi? Per quanto ne so, NO, e non ha rinunciato proprio a niente, semplicemente non ne ha avuto diritto.

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12 commenti:

  1. Si, certamente che non ne ha diritto. Ma questa è stata una scelta fatta volontariamente, proprio per distinguersi da da ciò che rappresenta il passato. Pensi che ci vorrebbe molto a redigere uno straccio di statuto valido al fine di ottenere il rimborso?

    Se basta questo per criticare l'iniziativa di chiedere al PD di rinunciare ai rimborsi, state messi bene in quanto a motivazioni, anche perchè basterebbe solo la forza morale del gesto a rendere "piccoli dettagli" tutto il resto.

    Non ti pare più grave e criticabile l'aver disatteso completamente il referendum del 93?

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    1. "State messi" chi scusa? Yuri, lo dico a te ma vale per tutti quelli che si rivolgono a me allo stesso modo, questo blog non è di nessuna parte politica in particolare. Quando c'è da fare complimenti, li faccio a chiunque li meriti, indistintamente, così pure quando c'è da criticare.
      Non difendo nessuno, TUTTA la classe politica ha le sue colpe, incluso sicuramente il PD.

      Ciò non toglie (non è che uno è meno sporco se quell'altro ha la rogna), che il M5S non ha rinunciato a niente.

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    2. Il problema è che ne parli come di una questione truffaldina... cosa che in realtà non è. Il messaggio è stato semplificato perchè sia molto più comprensibile ed immediato all'opinione pubblica. Ma la sostanza rimane esattamente quella. L'M5S rinuncia ai rimborsi (da non statuto) lasciandoli a disposizioni per scopi migliori, gli altri che fanno?

      E purtroppo la rogna degli altri è troppa per non meritare una cura e uno sguardo ben più attento e critico. E quindi ribadisco, il referendum del 93, votato pure da me, non è stata una gravissima truffa ai danni dei cittadini? Oh... il 90% non una minoranza relativa.

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    3. No, il messaggio è stato ALTERATO, per far sembrare virtuoso il comportamento del M5S. Non è una questione truffaldina, ma una menzogna sì: il rifiuto, inteso come "atto di negazione ad un'offerta fatta", non esiste.
      Sarebbe stato più onesto un discorso del tipo "Noi funzioniamo senza contributi pubblici".

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    4. Dici anche che "questa è stata una scelta fatta volontariamente, proprio per distinguersi da da ciò che rappresenta il passato", riferendoti al fatto che l'organizzazione del M5S non gli dà diritto ai rimborsi.
      Quindi l'essere amministrativamente opachi ed antidemocratici al proprio interno sarebbe un valore, o un segno di evoluzione?

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    5. Non credo si possa commentare negativamente il positivo proposito di non mettersi nelle condizioni di avere i rimborsi per non incorrere nemmeno nell'onere di rinunciarli.
      Ciò a mio avviso non indica nulla se non la ferma volontà di non lucrare sulle spalle di questo paese come fanno altri .
      Il mancato adeguamento alle normative per ottenere i rimborsi elettorali fa soltanto capire che la linea di condotta parte da lontano ed è radicale; Coerente con quanto promulgato fin dagli albori del movimento.
      Puntualizzare sulle modalità con cui il m5s non prenderà i rimborsi è come fissare il mirino ed ignorare il bersaglio.
      A mio avviso questo tipo di critica non è costruttiva ed anzi mera speculazione senza sostanza. Un'arrampicata sugli specchi ridicola e priva di qualsiasi senso....alla Berlusconi.
      Evidentemente vent'anni di sciocchezze ed aria fritta hanno lasciato il segno....
      Ma .... se lo sai sei già a metà strada.
      Un'ultima cosa, fareprogresso non è il nome giusto per questo blog, presuporrebbe quantomeno la capacità di affrontare un'analisi oggettiva dei fatti senza lasciarsi troppo influenzare dalle opinioni degli altri.
      Qui intravedo la linea di condotta dalla stampa di ampia divulgazione preoccupata per l'abolizione dei finanziamenti ai giornali, altro punto in programma m5s.
      Molto poco cordialmente.
      Paolo Marabini

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    6. Quindi il M5S va addirittura lodato perchè ha preferito rinunciare alla democrazia interna per non dover fare la fatica di dire di NO ai rimborsi?! Io direi che è questa la vera arrampicata sugli specchi..!

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  2. A me pare più grave stare a fare propaganda su 40MILIONI di euro di rimborso del PD (ricordo che i rimborsi sebbene in forma ridotta e ben controllata ci sono in tutte le nazioni d'europa) e non fare niente per i 71 MILIARDI di debito dello stato nei confronti delle PMI, dei 3 MILIONI di disoccupati, delle 1600 aziende che chiudono ogni giorno e 4000 persone che perdono il lavoro anche oggi.

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    1. Magari se ne iniziano a prendere anche da quelli. Questi sono passi, piccoli o grandi, quello che vuoi, necessari. Bisogna dare un nuovo inizio, un segnale.

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  3. Sig. Enea, mi spiega quale partito gode di democrazia interna ? suvvia non facciamo ridere.....Piaccia o non piaccia il Movimento 5 stelle sta costringendo le dirigenze di diversi partiti a ripensare diverse "cosine" e se alcuni cambiamenti migliorativi saranno realizzati anche lei e anch'io dovremo semplicemente ammettere che mai si sarebbero verificate senza il pungolo dei 5 stelle.

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    1. Certamente, il M5S ha messo un po' di pepe tra le forze in Parlamento. Ne parlavo qui http://fpreloaded.blogspot.it/2013/03/un-po-di-pepe.html

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  4. Sono davvero impressionato da come la propaganda sparapalle di Grillo e Casaleggio abbia fatto così tanto breccia.
    Il discorso di Enea Melandri è chiaro e puntuale. Il M5S non ha rinuniciato proprio a niente.
    Trovo ridicolo qualunque tentativo di far passare il contrario.
    Il M5S voleva davvero rinunciare a qualcosa? Allora si sarebbe dovuto dotare PRIMA di uno statuto e di un atto costitutivo conformi alla legge sui rimborsi elettorali, e solo dopo, con quei documenti in mano, avrebbe legittimamente potuto urlare ai quattro venti: "noi rinunciamo ai rimborsi".
    La verità è chiara a chiunque abbia letto il VERO statuto del M5S depositato dal notaio (e non quella cosa ridicola dello statuto non statuto). Il M5S è interamente e totalmente legato al ragionier Giuseppe Grillo, detto Beppe. La sua sede è il blog di Beppe Grillo, proprietà di questi. Il controllo di nome e simbolo sono totalmente e per sempre nelle mani di Beppe Grillo. Qualunque cosa accada, la discrezionalità con cui Grillo può gestire nome e simbolo sono assoluti. Il controllo è totale. La trasparenza economica è zero. Le espulsioni sono potenzialmente (ma anche fattualmente) arbitrarie. Non esistono probi viri. Non esiste niente di minimamente paragonabile a uno statuto che tuteli i diritti degli iscritti. Tutto è nelle mani, legalmente, di Grillo, di sua moglie e non ricordo di quale terza persona (ovviamente bastano i 2/3, ossia la famiglia Grillo, per decidere tutto).
    Chiunque abbia partecipato a un direttivo del più piccolo dei circoli ARCI in Italia sa benissimo che, con lo statuto dei puffi del M5S (quello legale, cioè quello depositato dal notaio), non ci apri nemmeno un circolo Arci per appassionati del gioco del rubamazzetto.
    Ma di cosa stiamo parlando?
    Ripeto.
    Il M5S si dia ALMENO le regole di democrazia interna e di trasparenza finanziaria previste dalla legge sul rimborso dei partiti (o, molto meglio, si dia delle regole PIU' AVANZATE rispetto a quelle, ad esempio con RINUNICIA TOTALE della prorprietà personale del simbolo da parte di Grillo, che potrebbe cederlo al movimento come collettività), e solo dopo issi la bandiera della sua rinuncia.
    Fino ad allora, la stupidata della rinuncia rimane una menzogna. E chi la crede è o ingenuo, o in mala fede

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