Le elezioni tenutesi in Trentino questo fine settimana danno diversi spunti di riflessione.
Perché non hanno vinto i partiti più o meno tradizionali, ma si sono mangiate tutto le forze locali, autonomiste e tedescofone.
Il PD a Trento dice che ha vinto, col suo 22,07%, ma era a rimorchio del PATT, il Partito Autonomista Trentino Tirolese, una Democrazia Cristiana locale, che esprimeva anche il candidato alla Presidenza (17,55%). A Bolzano, invece, i Democratici si fermano al 6,2%, e la maggioranza (45,7%) va al Südtiroler Volkspartei, seguito dal 17,9% del Die Freiheitlichen, la destra conservatrice tirolese.
Praticamente scomparse tutte le formazioni nazionali: a Trento, 0 ai Verdi, 0 a Fratelli d'Italia, 0 all'Italia dei Valori, 0 a Forza Trentino (restyling locale di Forza Italia), 0 a Sinistra Ecologia e Libertà, 1 al Movimento 5Stelle. Significativo anche il dato della Lega (1 seggio), che dimostra così di aver perso la reputazione federalista ed autonomista.
A Bolzano, 1 seggio al Movimento 5Stelle, 1 a Forza Alto Adige (restyling locale di Forza Italia), 2 al Partito Democratico, 0 a La Destra, 0 a Scelta Civica, 0 a Rifondazione Comunista e 0 -perché ovviamente erano separati!- ai Comunisti Italiani.
Sicuramente da questi numeri si palpa la delusione verso la politica - tutta! - ed il senso di sicurezza che si prova a rinchiudersi nelle proprie piccole roccaforti. Non è solo una questione di "politica del territorio", di "radicamento", e "tra la gente", qui secondo me entra in gioco anche un sentimento di egoismo poiltico, una tentazione di indipendenza e autarchia.
Poi vogliamo l'Europa unita, no?
Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi ed essere sempre aggiornato via Facebook, Twitter o aggiungendomi alle tue cerchie di Google+.
Nessun commento:
Posta un commento