Non so voi, a me fanno proprio pena i parlamentari del M5S. E lo dico nel senso umano della parola "pena", non voglio ironizzare o sminuire nessuno.
Cioè, questi giovani, approdati nelle aule mossi da vera passione, da vero spirito democratico di cambiare le cose, che si ritrovano all'improvviso blindati in un programma favolistico, limitatissimo e già scritto, in barba alla democrazia diretta.
Loro credevano davvero di poter lavorare per il bene dell'Italia, dare il loro contributo, mettere a disposizione la loro esperienza e la loro cultura. E invece, ragioni per qualche minuto con la tua testa, scrivi due righe abbastanza di buon senso, per liberare i tribunali e le carceri di lavoro, e all'improvviso ti ritrovi ad essere leghista.
E non ditemi che "quando ci sarà la piattaforma deciderà la maggioranza", perché siamo già al massimo della Democrazia diretta grillina, come ha confermato lo stesso leader (qui).
Ha inoltre spiegato che il processo per aggiungere punti al programma: dopo essere passato per l'ennesimo sondaggio on-line, si dovrà aspettare la scadenza della legislatura per essere inserito e sostenuto in Parlamento. Ma fino ai nuovi eletti, non si esce dal programma con cui ci si è presentati agli elettori.
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