venerdì 25 ottobre 2013

Sembra un po' un Processo alle Intenzioni

Facciamo un po' di chiarezza, anche solo per far capire quanto sia delicato il tema della giustizia, quanto siano importanti le formule e di quanto le notizie vengano spesso cassate con troppa semplicità.
L'imprenditore assolto per non aver pagato 180.000 euro di iva del 2008, è stato "solo" graziato dal carcere, quei soldi dovrà pagarli comunque, ed il giudice non ha motivato la sentenza con "il fatto non sussiste", ma con "non costituisce reato", che è ben diverso.
E' stato dimostrato, dal comportamento dell'imputato e dai suoi legali, che il mancato versamento non è stato VOLONTARIO, mancava cioè l'intenzionalità di delinquere. "Il fatto non costituisce reato", quindi, significa che l'imputato non intendeva trasgredire la legge, tant'è che aveva avvisato l'Agenzia delle Entrate della sua impossibilità ad adempiervi.

Poi uno si chiede "allora se sono disoccupato e ho una famiglia da sfamare posso andare a rubare?".
Probabilmente NO, anche perché è difficile dimostrare di essere disoccupati contro la propria volontà e di averle provate tutte, pur di lavorare. Ed alla luce di una domanda così, la sentenza dai motivi umani come quella toccata all'evasore suona un po' un processo alle intenzioni.

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