E' così tanta la voglia di protestare, contro qualsiasi cosa, che si tende a distorcere ogni parola, ed i media, soprattutto, corrono dietro a questi ringhi di rabbia e lisciano il pelo ai populisti dall'ansia facile.
"Basta con l'anarchia del web" i giornali riassumono così le parole della Presidentessa della Camera Laura Boldrini che ha denunciato le minacce e gli insulti rivolti verso di lei. "Invoca leggi speciali contro la libertà di parola della rete" dicono in molti, soprattutto grillini, che vedono nella rete il loro idolo d'oro.
Ma non mi pare sia proprio così.
L'Onorevole Boldrini non ha invocato leggi "speciali" contro la libertà di parola nel web, bensì ha chiesto che ci sia un'azione più veloce e mirata nei casi di minacce e diffamazione, perchè "la giustizia cammina lentamente al cospetto della Rete, quando arriva, la minaccia è già altrove, moltiplicata per mille".
Poi sono il primo ad essere scettico, a difendere la rete come spazio libero di confronto e discussione, ma davanti a quei toni (ad esempio, "ti devono linciare, puttana", "abiti a 30 chilometri da casa mia, giuro che vengo a trovarti", "ti ammanetto di chiudo in una stanza buia e ti uso come orinatoio, morirai affogata", "gli immigrati mettiteli nel letto, troia"..) non si può rimanere ad aspettare che prendano forma.
Non servono "leggi speciali", ma indagini ed ispezioni postali più veloci, ecco, quello magari sì.
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