Eccerto, sono gli elettori, non le gaffe inanellate una dietro l'altra, gli scontrini persi, la fuffa demagogica sulla diaria o sulle rotazioni mancate, che quando è ora di fare i conti con la realpolitik i nodi vengono al pettine (nel caso della diaria, non si conteggiavano le tasse che gravano sugli stipendi dei collaboratori, e nel caso dei portavoce "a rotazione" non si consideravano i regolamenti parlamentari).
Nessun partito, mai, fa un briciolo di autocritica quando i risultati elettorali non lo premiano. Non è mai colpa loro, al massimo si punta il dito sulla "comunicazione": da un vagamente colpevole "non ci siamo fatti capire" ad un più forte "gli elettori non ci hanno capiti".
"Vince l'Italia peggiore" sbraita Grillo, senza contare che di quegli 'italiani peggiori', molti sono ex suoi elettori, delusi da Crimi che dorme in aula, Pizzarotti che non è morto (come aveva promesso, qui), progetti di legge presentati ma mai discussi e di cui non si era mai parlato prima (quelli sui diritti civili, qui) o dalle sue farneticazioni a ruota libera (il riassunto qui).
"Siete solo un popolo ingrato" digrigna i denti il comico. Per capirci, di COSA dovremmo essere grati?
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farneticazioni di un guitto
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