Altro vulnus del sistema giudiziario è il diritto di mentire di cui gode l'imputato sotto processo.
Se infatti, il diritto di difesa è inviolabile, come dice l'art. 24 della Costituzione, ne discende che I'imputato ha il diritto di difendersi nel modo che ritiene più opportuno e con le modalità che reputa più convenienti. Se, per resistere all'accusa che gli viene mossa, decide di effettuare una ricostruzione non vera della sua condotta, questo suo atteggiamento rientra a pieno titolo nel suo inviolabile diritto di difesa.
La Corte Costituzionale ha rigettato ogni censura di illegittimità a carico di questo passaggio, e con motivazioni non sempre del tutto convincenti.
Marco Travaglio faceva notare come questo diritto dell'imputato sia un'anomalia tutta italiana (un'altra?!), e che all'estero esista al massimo quello di tacere.
La mia proposta, quindi, è quella di inserire nel nostro ordinamento anche l'obbligo per l'imputato di dire la verità, pena la condanna, oltre che per i reati di cui eventualmente verrà giudicato colpevole, anche di "ostruzione alla giustizia", come avviene ad esempio in Israele.
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