L'episodio che ha coinvolto più di 200 pastori sardi decisi a manifestare a Roma si avvicina molto alla proposta di Gasparri degli 'arresti preventivi'.
Gli aderenti al MPS (Movimento Pastori Sardi) sono stati bloccati a Civitavecchia dalle forze dell'ordine. Non ha avuto successo nemmeno il tentativo di prendere il treno diretto a Termini. "Non riusciamo a partire (...) non ci fanno salire sul treno. Le forze dell'ordine ci controllano come fossimo pregiudicati mentre siamo persone civili" parla Filippo Gioi, un esponente del MPS.
"Quello che si è celebrato ieri è stato un processo alle intenzioni, hanno limitato il nostro diritto di manifestare, la nostra libertà di pensiero e di movimento. Siamo stati letteralmente in ostaggio delle forze dell'ordine" attacca il leader del movimento, Felice Floris "La pastorizia vive da anni una situazione insostenibile, che rischia di far scomparire dal processo produttivo un settore che occupa decine di migliaia di persone. Siamo ormai al collasso" e conclude "Ieri sono stati calpestati i diritti di un movimento, di un popolo, i diritti dei produttori; siamo indignati e speriamo che ora la società civile apra un dibattito contro la limitazione della libertà andata in scena ieri".
"Ancora una volta il Governo sceglie la via della repressione e non quella del dialogo" così hanno commentato i capigruppo del Pd, Mario Bruno, e di Comunisti-Sinistra sarda-Rosso Mori, Luciano Uras (Sel) nel Consiglio regionale della Sardegna.
"Con l'inaccettabile trattamento riservato ai pastori sardi sbarcati a Civitavecchia siamo arrivati alla negazione preventiva della manifestazione del pensiero, quasi al sequestro di persona" lo afferma il senatore Pancho Pardi dell'Italia dei Valori, preannunciando un'interrogazione parlamentare sull'accaduto "senza alcun ragionevole motivo e' stato sottratta a dei liberi cittadini la libertà personale, che, come è scritto nella Costituzione, è inviolabile. I pastori chiedevano solo di poter presentare pacificamente le loro ragioni al Governo, di essere ascoltati, ma ormai in Italia è vietato manifestare. Il regime non gradisce il dissenso, a quando l'olio di ricino?".
Appena terminato l'imbottigliamento, rispondo.
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