Dopo il decreto salva-Italia all'esame del Parlamento, arriva oggi un altro provvedimento licenziato dal Consiglio dei Ministri, il pacchetto svuota-carceri che porta la firma del Ministro della Giustizia Paola Severino.
Il corposo provvedimento, che contiene due decreti legge, un disegno di legge, un decreto del presidente della Repubblica e un decreto legislativo, cerca di risolvere il problema del sovraffollamento: i detenuti potranno scontare agli arresti domiciliari, gli ultimi 18 mesi di carcere; viene estesa, dai 12 precedenti, la norma approvata da Alfano. Si prevede l'uscita progressiva dal carcere di circa 3.300 detenuti.
Il Ministro tenta di dare soluzione anche ad un altro "fenomeno apparentemente banale ma molto numeroso, quello delle porte girevoli. Vi sono circa 21mila detenuti l’anno che entrano ed escono dal carcere nel giro di tre giorni" e spiega "Abbiamo pensato ad una soluzione nella quale il soggetto arrestato” per reati di “un’offensività limitata” venga portato direttamente dalla polizia giudiziaria in luoghi di custodia. Il magistrato, entro 48 ore, deciderà se “convalidare o meno l’arresto e decidere se restituire alla libertà la persona, mandarla ai domiciliari o al carcere senza passare per le inutili faticose e a volte mortificanti ritualità di un ingresso in carcere che al 90% dei casi si risolve in una uscita dopo tre giorni”. In questo caso, la stima di circa 21mila detenuti di passaggio in meno ogni anno negli istituti detentivi italiani.
Il Ministro Severino ha inoltre annunciato un aumento di circa 56 milioni di euro dello stanziamento per la Giustizia, che, ha detto "Testimonia l'attenzione del governo per i problemi dell'edilizia carceraria" e "io stessa darò conto di ogni euro dello stanziamento che ci è stato affidato". Resoconto che dovrebbe essere scontato, secondo me.
Quello del sovraffollamento carcerario è un problema delicato, e questa prima misura del Ministro della Giustizia, cioè una semplice estensione dei tempi per gli arresti domiciliari, mi sembra una soluzione un po' troppo banale e semplicistica. Poi certo, per fronteggiare un'emergenza non c'è il tempo di studiare un progetto di ampio respiro sulle pene alternative, sulle quali ho le mie, di idee 'alternative'.
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