Mentre il Governo prova (o almeno, DICE di provare, ndr) a salvare l'Italia dal baratro, il Parlamento continua a fare il gioco 'politico' sporco. Mi riferisco all'autoreferenzialità con cui si mira ancora una volta a svuotare di significato la democrazia, aumentando il potere della partitocrazia, nel disegno di legge da poco all'esame dell'ufficio Affari Costituzionali della Camera.
La proposta (per ora non vi dico chi l'ha firmata, vorrei vi faceste un'idea da soli sull'argomento, senza giudicare per colore politico), già ribattezzata ammazza-referendum, prevede che il compito di verificare l'autenticità delle firme raccolte per richiedere una consultazione non sia più affidato a consiglieri comunali e provinciali, ma solo ai Sindaci, o a funzionari da loro delegati. Un modo per non garantire una trasparenza super partes di dati fondamentali per il proseguio di eventuali proposte di referendum in Italia.
"Anche i bambini capiscono che in questo modo il potere dei partiti sulla possibilità di indire referendum si moltiplicherà. I quesiti che non piacciono né al Pd né al Pdl verranno semplicemente fucilati dai primi cittadini" tuona Antonio di Pietro dall'IDV.
"La proposta di legge (...) è una superporcata, che darebbe il colpo di grazia alla già agonizzante democrazia italiana consegnando il paese completamente in mano alla partitocrazia" attacca Grizzanti, dei Radicali.
Il ragionamento che ci sta dietro è sempre lo stesso, in nome di un vanamente sbandierato e sacro 'consenso popolare', si ampliano oltre misura i poteri dei partiti.
Ora chi vi siete fatti la vostra idea, vi dico gli autori: se vi aspettate di trovare come firmatari qualcuno come Berlusconi o Alfano, sbagliate. O forse neanche tanto, semplicemente v'illudevate fossero diversi: la proposta è un'iniziativa dei deputati Franceschini e Bressa, del Partito Democratico.
Nessun commento:
Posta un commento