Prima di tutto, a chi urla "E' il Popolo che vuole Rodotà, l'ha votato sul blog di Grillo!": ad avere diritto di voto erano solo alcune migliaia di persone, e non sappiamo quanti hanno votato per lui. Poi, non possiamo far diventare un blog privato uno strumento di democrazia, è un'idea spaventosa, non possiamo inneggiarlo a certificazione della volontà popolare.
Ora spunta qualcuno che rispolvera l'idea di far votare direttamente il Presidente della Repubblica dai cittadini.
Ma siete anche incoerenti allora, quando la diceva Berlusconi una vaccata del genere (perchè comunque di una vaccata si tratta), tutti a dargli addosso col populismo, ora che Grillo fa le Quirinarie, invece, quasi vi mettete a ballare la konga.
Anzi, se permettete, le elezioni come le vuole Berlusconi sono anche più democratiche. Chi controlla i voti dei sondaggi grillini? Chi certifica la validità degli account registrati sul sito? E non tiratemi in ballo la Dnv Business Assurance, che sono solo dei notai, non so quanto avvezzi a problemi di sicurezza informatici ("sul loro sito si può votare più di una volta, anche mille, con accorgimenti banali come il cambio del browser o la navigazione anonima. Non hanno, insomma, un sistema di sicurezza adeguato" aveva detto l'hacker Fabio Ghioni al quotidiano Europa).
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