mercoledì 20 luglio 2011

Brutta la Concorrenza, vero Eni?

Ricordate le famose lenzuolate di Bersani nel 2007, con cui le catene di supermercati hanno avviato anche la vendita di medicinali e carburanti? Guarda caso da quando l'aspirina si trova anche alla Coop, le farmacie hanno cominciato a fare gli sconti; questo è un esempio di sano libero mercato e concorrenza.

Causa ovvie questioni tecniche e pratiche, lo sviluppo di una rete alternativa di pompe carburanti non è così rapido come per i farmaci, ma se poi anche un colosso come l'Eni si mette in mezzo, gli obiettivi delle liberalizzazioni vanno a farsi benedire.
Succede a Cesena, dove la Conad vorrebbe aprire il suo 12° impianto (stiamo parlando del 12° in Italia); l'azienda leader del mercato degli idrocarburi Eni, però, arriva ad appellarsi al Capo della Stato contro il comune di Cesena e la provincia di Forlì-Cesena per "Concorrenza sleale e concessione illegittima"; chiede quindi la sospensione degli effetti della delibera che introduce una modifica al Piano regolatore generale di Cesena, perché considera l’apertura dell’impianto, un solo impianto, non tollerabile per il mercato.
Secondo il direttore generale di Conad, Francesco Pugliese "la reazione dell’Eni preoccupa ancor più perché cade in un momento di forti difficoltà economiche per le famiglie. Impedire o cercare di porre un veto alle liberalizzazioni quando la stessa Comunità europea ne reclama la corretta attuazione è un controsenso. Fino ad oggi, nei nostri impianti, gli automobilisti hanno risparmiato 20,2 milioni di euro; è un risultato che non accettiamo sia mascherato accusandoci di concorrenza distorsiva”.

Le 11 pompe targate Conad minacciano il gruppo Eni, forte di oltre 4500 distributori sul territorio nazionale. Davide contro Golia.

1 commento:

  1. e dopo l'impunità chiamata "garantismo" oggi dobbiamo assistere alla libera concorrenza chiamata "concorrenza sleale", sleale solamente perchè si permette di intaccare un monopolio (che stronzi eh 'sti qui della conad...). viviamo in un paese che si riempie la bocca di liberalismo e di liberismo e che invece è reazionario, corporativista e difensore delle forme più arcaiche di monopolio.

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