Alla Camera, con il voto sull'arresto dell'Onorevole Papa pare essersi conclusa anche l'era del voto segreto.
I deputati di PD e IDV, ma anche Maroni l'ha utilizzato, quasi imponendo la linea ai leghisti, si sono inventati il trucco del voto con la mano sinistra: inserendola nella cavità dove si trovano i pulsanti è impossibile digitare il no con l'indice della mano sinistra.
Poi arriva Cicchitto, che chiede di invalidare il voto perchè “In quest’aula deve esserci garanzia di un voto segreto, non la parodia di un voto segreto” nel mirino i cronisti appollaiati in tribuna ”Va assicurata la possibilità per il singolo deputato di poter lavorare e scrivere al suo posto in aula senza essere spiato e fotografato. In questo vogliamo essere garantiti dalla presidenza”.
E qui, mi tocca ammettere che quando ha ragione (una volta tanto) bisogna dargliela: il voto segreto dev'essere segreto. Per cui niente strumenti o tecniche imposte che permettano di palesare i voti. Se uno vuole, annuncia la sua intenzione, prima o dopo.
Io credo che il voto segreto dei parlamentari sia un valido escamotage per intercettare i cani sciolti ed i franchi tiratori nascosti nei partiti che dissentono dalla linea della maggioranza ma hanno timore ad esporsi. Non dimentichiamoci che tante volte in passato il voto segreto ha permesso di arrivare a risultati inattesi, su provvedimenti magari di buon senso, ma che spaventavano una casta, politica, industriale, mafiosa o religiosa.
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