Una seria politica di prevenzione dei disastri ambientali, come le alluvioni, passa per il contrasto alla cementificazione selvaggia, all'incuria, investe per mettere in sicurezza il suolo, pulire l'alveo dei fiumi e mette finalmente la pietra tombale sull'interminabile serie di condoni edilizi.
Ed invece, il nostro lungimirante Ministro dell'Ambiente Clini, pensa a tutt'altro, l'ennesima genialata anarcoliberista di uno Stato che scarica le responsabilità sui suoi cittadini: un'assicurazione privata (che lui pensa "possa essere obbligatoria") per proteggere dai danni causati dalle emergenze idrogeologiche.
"E' impensabile, di fronte all'emergere di eventi climatici estremi sempre più frequenti, che le risorse pubbliche possano intervenire per garantire la protezione delle risorse private dei cittadini".
Eh già, Ministro, ed è anche assurdo chiedere allo Stato di vigilare affinché le condizioni per questi eventi catastrofici non si verifichino! E' con anni di condoni in zone a rischio (non parlo di un pollaio costruito nel cortile di casa, ma di abitazioni che sorgono in vecchi alvei di fiumi o sotto costoni di roccia) e di anarchia edilizia (l'ultimo esempio qui) che le emergenze hanno assunto queste proporzioni.
Non bastano più le tasse e le stratasse, ora anche le 'assicurazioni obbligatorie' vorrebbero imporci questi tecnici travestiti da politici. "E' un'ipotesi a cui stiamo lavorando" ha detto Clini.
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