Siete ridicoli, davvero. Non ce n'è uno, dentro al Partito Democratico, di davvero Democratico.
Prima Bersani che infrange le regole (lo raccontavo qui) nel silenzio totale, ora Renzi che chiede di cambiarle prima dei ballottaggi. "Non si cambiano le regole in corsa" lo stoppa, giustamente, il segretario.
C'è anche la questione di quelli che non hanno votato al primo turno ma vorrebbero farlo al secondo. E qui si fa sentire Luigi Berlinguer, presidente dei garanti: "Gli uffici elettorali provinciali valuteranno le motivazioni e decideranno".
Come come come?! Valuteranno?
Nel regolamento delle primarie (che hanno scritto, ma tanto poi, come sopra, infrangono) c'è scritto chiaro e tondo, all'articolo 14 (Secondo turno), comma 4: "Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori."
Basta che lo dichiarino. Un'autocertificazione, una cosa così. Non devono giustificarsi oltre.
Poi uno dice "eh ma qualcuno potrebbe fare il furbo e votare solo al secondo turno"; certo, potrebbe. Ma bisognava pensarci prima, caro i miei garanti del nulla. E poi, dico io, a che pro? Sì insomma, con queste elezioni si decide poco più di niente per il futuro del paese (come dicevo qui).
Renzi coglie la palla al balzo per fare un po' di demagogia spiccia:"Nessuno deve dare giustificazioni per non aver votato domenica" attacca Renzi. Anzi, "la giustificazione (...) la devono dare i politici che da venti anni stanno nei palazzi. La deve dare chi è stato al governo. La giustificazione non si chiede ai cittadini".
Che c'entra? Giustificazione di che?
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