Il Ministro Cancellieri annuncia un giro di vite anche sull'incandidabilità dei condannati (già qualcosa è stato fatto col ddl anticorruzione, ndr). Però qui vorrei fare una distinzione, perché c'è un po' di confusione in giro.
Escludere dall'elettorato passivo (ossia chi si candida per farsi eleggere) chi è in attesa di giudizio e/o di esecuzione della condanna, o anche gli exgaleotti? La differenza non è così sottile.
Nel primo caso, sono assolutamente d'accordo (almeno per certi tipi di reati). Anzi, dirò di più, sarei proprio per rivedere il concetto di "presunzione di innocenza" e di struttura dei 3 gradi di giudizio.
Faccio un esempio 'qualunque', per spiegarmi: Berlusconi è stato condannato in primo grado a 4 anni ed interdetto dall'attività pubblica per 5. Però non possiamo dire sia colpevole, sempre per quella storia della presunzione, e l'interdizione non sarà esecutiva fino all'esaurimento dei 3 gradi di giudizio.
Siccome la pena non gli è stata inflitti da giudici 'di serie B', nel senso che non sono meno competenti degli altri giudici che dovranno valutare il caso in appello o in Cassazione, io sarei favorevole a rendere la sentenza 'esecutiva con riserva', ossia 'temporaneamente definitiva'.
E questo non vale solo per Berlusconi (è stato il caso che mi ha indotto alla riflessione, ndr), ma per tutti, che si chiami Nichi Vendola, Mario Rossi o Domenica Melalavo.
Passiamo al secondo caso, che qui viene fuori tutta l'ignoranza costituzionale di certi forcaioli di paese. Prendiamo per esempio i Radicali, che annoverano nelle loro fila exdetenuti ed exterroristi (rossi e neri) e che vengono spesso contestati per questo: beh, sappiate che è proprio un principio cardine della nostra Carta quello per cui la pena deve essere 'rieducativa' e 'correttiva'.
Ridare fiducia a gente che ha scontato la propria pena e pagato il suo debito verso la società, vuol solo dire attenersi al dettato civile ed umano della Costituzione, a dispetto di chi è sempre lì pronto a farsi scudo con la Carta ma quando poi vede candidato un excarcerato fa il demagogo qualunquista.
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Allora facciamo così. Stabiliamo una "sospensione" solo di quei diritti costituzionali, che preveda per i prossimi 20 anni l'impossibilità di accedere ad incarichi a chi ha avuto pene o scontato pene. Magari nel frattempo le nuove generazioni cresceranno culturalmente più evolute e responsabili, tanto da poter riapplicare in maniera adulta quel giusto diritto che prevede la costituzione.
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