La tassa sulle transizioni finanziarie, che nasce con l'idea di arginare le speculazioni valutarie a breve termine e stabilizzare i mercati, nonché produrre entrate da destinare al sociale, era stata inserita nel DDL Stabilità, e quantificata in un'aliquota dello 0,5%.
Nel testo, si indica che questa dovesse colpire la “compravendita di azioni e altri strumenti finanziari partecipativi emessi da società residenti nel territorio dello Stato”, compresi quindi i derivati; gli istituti bancari, però, hanno lamentato costi eccessivi, e hanno avviato pressioni sul Governo affinché la ttf venga modificata.
Il Ministro dell'Economia Grilli ha detto di non voler mettere mano alla tassa, almeno alla Camera, mentre presenterà un emendamento correttivo al Senato, dove probabilmente verrà posta la pietra tombale della Fiducia.
Esentati quindi i derivati, salvando i più feroci speculatori della Borsa. Qualche ruffianata contro l'high frequency trading e ttf anche sulle operazioni dall'estero (ma manca la clausola proposta dal PD sulla nullità del contratto per chi non paga, ndr).
Se le cose andranno così, alla fine ad essere colpito sarà il mercato borsistico 'sano', quello del finanziamento alle imprese, e praticamente salvo quello tossico e speculativo.
Ma si avvicinano le elezioni, ed ora i partiti rialzano un po' la testa per difendere le loro posizioni.
"Se questa, come sembra, è l’operazione che il governo intende fare" commenta l'Onorevole Boccia, del PD "si sbaglia di grosso: quel testo può essere certo migliorato, ma di sicuro non va peggiorato esentando i derivati gestiti dalle banche. Noi su questo e altri punti non arretreremo di un millimetro”.
UPDATE: Governo battuto, cono voto bipartisan, sull'emendamento Boccia su cui il sottosegretario Polillo aveva dato parere negativo. Si chiede quindi all’esecutivo di considerare per la ttf “un ampliamento della base imponibile che includa tutti gli strumenti derivati e una conseguente riduzione delle aliquote tenendo in considerazione anche gli operatori esteri e i traders che effettuano un grande numero di scambi giornalieri nonché i traders online in modo da preservare la capacità della Borsa di intercettare risparmi e grandi capitali per lo sviluppo delle imprese”.
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