Pare che il Ministro Balduzzi stia preparando una rivoluzione nel mondo della Sanità. Una riforma redditocratica che secondo me non è male, anche se di applicazione un po' complicata.
"Via i ticket dal 2014" annuncia. Il nuovo meccanismo punta ad introdurre una franchigia legata al reddito (da sue dichiarazioni direi stimabile nello 0,3% del reddito lordo) entro la quale l'utente paga il servizio, mentre, una volta superata, ne è esente.
Ad esempio, per un lavoratore che guadagna 20.000€ lordi all'anno, si avrebbe una franchigia di 60€: fino a quella cifra, quindi, il lavoratore malato paga di tasca propria, e per le spese successive, interviene il SSN. Resta da capire come verranno conteggiate le spese mediche, se tramite una card elettronica, un database d'accesso per le farmacie, o che altro, ma un meccanismo del genere mi pare più equo di un ticket universale uguale per ogni fascia di reddito.
Intanto con la spending review approvata definitivamente ieri, è legge anche l'indicazione del solo principio attivo nelle ricette mediche (salvo imprescindibili esigenze terapeutiche che devono essere motivate dal dottore). Questo provvedimento ha messo in allarme varie associazioni, come la Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) o Federfama, ed un attacco alla norma arriva anche dalla deputata Fli Chiara Moroni, secondo cui il provvedimento "uccide le aziende del settore e lascia i cittadini senza nessuno che li guidi nella scelta del farmaco più opportuno".
Beh, in Germania i farmaci generici sono il 67%mercato, in Gran Bretagna l'83%, e l'industria sta benissimo, ma questo Federfarma non lo dice.
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molto interessante... da diffondere
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