L'Onorevole Galli, deputato di Fli subentrato in Parlamento ad un collega del PdL eletto sindaco (e quindi decaduto dalla carica istituzionale precedente, ndr), lancia una proposta che in tempi di spending review appare un po' paradossale.
Accorpando 5 province tra Lombardia e Piemonte vorrebbe dar vita ad una nuova regione 'dei laghi', con l'obiettivo di ricalcare lo storico Granducato di Milano.
Ora, a parte le sue giustificazioni economiche e retoriche, credo che l'idea centri la mia personale visione di regionalismo territoriale.
Intendo dire che secondo me le regioni andrebbero ridisegnate proprio per consentire una più facile tutela del territorio e delle esigenze ad esso legate.
Pensare, ad esempio, ad una regione Adriatica, che comprenda le zone affacciate sul mare; una regione Alpina, che preservi il territorio montano settentrionale; anche, perchè no, una regione Padana, che tuteli l'agricoltura e il territorio della pianura.
Ora come ora, invece, abbiamo confini regionali disegnati su criteri culturali che non portano a niente in termini di utilità. Ci sono regioni come l'Emilia Romagna che si possono trovare ad affrontare l'emergenza siccità, tenendo un occhio al livello del Po, frane sugli appennini modenesi, la subsidenza di Ravenna (ossia l'abbassamento del livello del suolo) o altre eventualità che poco o nulla hanno a che fare con le altre.
Ecco perchè trovo sensata una "regione dei lagni", che per omogeneità del territorio sarebbe più facilmente gestibile e difendibile. Poi del Granducato di Milano non mi frega nulla.
Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi ed essere sempre aggiornato via Facebook o Twitter.
Accorpando 5 province tra Lombardia e Piemonte vorrebbe dar vita ad una nuova regione 'dei laghi', con l'obiettivo di ricalcare lo storico Granducato di Milano.
Ora, a parte le sue giustificazioni economiche e retoriche, credo che l'idea centri la mia personale visione di regionalismo territoriale.
Intendo dire che secondo me le regioni andrebbero ridisegnate proprio per consentire una più facile tutela del territorio e delle esigenze ad esso legate.
Pensare, ad esempio, ad una regione Adriatica, che comprenda le zone affacciate sul mare; una regione Alpina, che preservi il territorio montano settentrionale; anche, perchè no, una regione Padana, che tuteli l'agricoltura e il territorio della pianura.
Ora come ora, invece, abbiamo confini regionali disegnati su criteri culturali che non portano a niente in termini di utilità. Ci sono regioni come l'Emilia Romagna che si possono trovare ad affrontare l'emergenza siccità, tenendo un occhio al livello del Po, frane sugli appennini modenesi, la subsidenza di Ravenna (ossia l'abbassamento del livello del suolo) o altre eventualità che poco o nulla hanno a che fare con le altre.
Ecco perchè trovo sensata una "regione dei lagni", che per omogeneità del territorio sarebbe più facilmente gestibile e difendibile. Poi del Granducato di Milano non mi frega nulla.
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