C'è chi dice, come Lorenzo De Cicco su il Fatto, che le primarie per la scelta dei candidati "dovrebbero essere obbligatorie e regolamentate da una legge nazionale".
C'è il problema delle spese, perchè le primarie non vengono pagate dallo Stato, e infatti il PD, il primo che le ha introdotte in Italia, chiede un contributo di 1 o 2€ per parteciparvi. Giustamente.
Se, come chiede De Cicco, divenissero obbligatorie, chi le pagherebbe? Di sprechi direi che ce ne sono già abbastanza, senza bisogno di infilare dentro ai rendiconti dello Stato un'altra tornata di consultazioni (che poi, i partiti sono tanti, se ognuno si deve mettere a fare le primarie sai quante giornate servono?).
Si stima che un giorno di elezioni costi 400 milioni di euro. Siamo pronti a sobbarcarci questo carico di spesa?
"Ah no, se le pagano i partiti!" è la giusta obiezione. D'accordo, ma chi può permettersi un'affluenza abbastanza elevata che, a forza di 1 o 2€ a votante, possa far rientrare il partito dei costi sostenuti per le primarie?
Il PD, forse, il PdL, in forse anche lui, ma gli altri? Rischierebbero di rimanere esclusi dalle elezioni per non aver tenuto le primarie, pur rappresentando la sensibilità di molti cittadini.
Per cui, io resto dell'idea che rendere le primarie un "obbligo" non solo sia sbagliato, ma metterebbe a rischio la Democrazia stessa: se votare è gratis, quest'artificio sulle primarie potrebbe essere la strada del 'pagare per votare', con l'estromissioni di quelle forze che vorrebbero rappresentare le fasce più deboli.
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