“Per noi dopo Monti c’è Monti. Il cammino non va interrotto, la strada è ancora lunga. Coraggio, incamminiamoci!” è l'appello dell'On. Casini alla festa dell'UDC a Chianciano. Che da bravo democristiano, non riesce a guardare al di là del proprio naso.
Gli risponde il Presidente del Consiglio, con una frase dal sapore un po' provocatorio: "Mi rifiuto di pensare che in un grande Paese democratico come l’Italia non si possa eleggere un leader che sia in grado di guidare il Paese".
Invece, Mario, è propro così, purtroppo.
Ritengo non ce ne sia uno, dei protagonisti dell'attualità politica, in grado di mandare avanti l'Italia.
Non Bersani (persona seria ed animata magari dalle migliori intenzioni, ma a capo di un partito litigioso ed inconcludente), non Berlusconi (direi che gli ultimi 20 anni hanno già dato un'esauriente spiegazione, no?), non lo stesso Casini (trovatosi all'improvviso parte della maggioranza, ma senza lungimiranza politica e progetti che vadano oltre il 'salire sul carro del vincitore'), non la Lega (che oltre gli slogan sulla secessione riesumati dalle sue cantine polverose, per ora non va da nessuna parte), non Grillo (o Casaleggio, o chi decideranno loro sarà il candidato PdC), forse Vendola (che però ancora non si è capito cosa vuole fare, ma non perchè non lo sappiano neanche loro, ma perchè non vogliono farcelo sapere, ne parlo qui) o Di Pietro (la cui anima forcaiola forse sarebbe una buona componente critica di un futuro governo, ma che non credo da solo capace di governare).
Quella usata da Casini è una furba metonimia, che strizza l'occhio al Ministro Passera ed evoca l'immaginifica e fumosa "Agenda Monti".
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