Anni di pressioni sul sistema politico inglese sono infine sfociate in una proposta organica per salvare l'economia del Regno Unito. A farla, la CBI, la Confederation of British Industry, una sorta di confindustria senza però rappresentanza sociale, e funzionante come una lobby per piegare la politica ai propri fini.
'Privatizzare tutto il privatizzabile' l'estrema sintesi della proposta. John Cridland, Direttore generale dell’ente, snocciola dati e cifre precise (fonte Oxford Economics), e quantifica in oltre 22 miliardi di sterline (circa 25 miliardi di euro) il risparmio annuale per le casse dello Stato, “lasciando alla libera concorrenza settori quali l’edilizia sociale, la gestione delle carceri e la ristorazione scolastica”.
Ed il Governo liberaldemocratico/conservatore ha già fissato un incontro per valutare le possibilità.
"Sarai contento adesso" sibila il mio alter-ego marxista, che da sempre guarda con sospetto la parte di me più favorevole alle liberalizzazioni ed all'apertura del mercato.
"No" gli rispondo, con aria di sfida "privatizzare non necessariamente significa danneggiare le classi più povere. Non mi piace neanche tanto, quel verbo, preferisco in questi casi 'liberalizzare', aprendo alla concorrenza".
"Le parole di Cridland vengono da un lobbista affamato di speculazioni" spiego "se però lo Stato cominciasse a concedere le licenze anche per i settori in cui attualmente ha l'esclusiva, mettendosi in qualche modo in concorrenza, potrebbe risparmiare sulle sue spese, stimolare l'autoimprenditoria e la crescita".
"Ad esempio uffici che svolgono le attuali competenze dei Comuni, però aperti anche al pomeriggio" il mio interlocutore mi guarda sgomento. "Per quanto riguarda gli appalti, indire delle gare tra i concorrenti, con regole e responsabilità precise. Riformare i poteri dell'autorità per contrastare possibili accordi e cartelli, ad esempio negli USA l'antitrust ha rilevanza penale, da noi si limita ad ammonire e sanzionare sommessamente". La Libertà è Responsabilità, e visto che le licenze sono libere (che non vuol dire GRATIS, ndr), "se qualcuno abusa della sua libertà sul mercato, gli si ritira la licenza".
"Sono le privatizzazioni fatte con i piedi che danneggiano il mercato" rincaro "come per le poste, le ferrovie, la rete elettrica, la telefonia fissa, le autostrade... prima bisognava scorporare le linee fisiche, uffici, binari o quel che è, poi liberalizzare il servizio... un po' come avviene oggi con gli operatori di telefonia virtuali, CoopVoce, UNO Mobile, BT Italia, Noverca o ERG Mobile che si appoggiano alle reti fisiche dei 4 operatori Tim, Vodafone, Wind ed H3G".
Questo, però, è il momento peggiore per liberalizzare: con l'economia in crisi e lo Stato in crisi d'astinenza come un tossico, si rischia la svendita di servizi a condizioni pessime, per lui e per gli utenti.
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