Che palle, di nuovo, che moralisti che siete. Lo scandalo stavolta è che l'Onorevole Fiorella Ceccacci Rubino è stata protagonista di un cortometraggio hard girato da Tinto Brass. E allora?
Ma chi se ne frega, dico io, finché dà via roba sua, ma faccia quel che vuole.
Voi (riferito a quella sinistra perbenista che oggi s'indigna) non eravate quelli a fianco dei gay al grido "il culo è mio e me lo gestisco io", o che contro le legge 40 eravate dalla parte delle donne che urlavano "l'utero è mio e me lo gestisco io"?! E allora, basta fare i bigotti.
Come quando la Minetti sfilò in passerella (qui), oppure quelli che "congratulazioni alla Concia che si è sposata" ma che poi "qui i matrimoni gay non si possono fare perché bisogna tutelare la sensibilità cattolica (cioè la libertà di discriminare gli omosessuali, ndr)" (qui).
Sapete cos'è scandaloso?
Che i film pornografici in Italia non si possano girare (per un'altra legge moralista e bigotta che anziché affrontare un problema, lo ha semplicemente messo sotto un tappeto, la legge Merlin), e che la Ceccacci Rubino militi nel Popolo della Libertà, un paniere democristiano senza capo né coda.
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