giovedì 21 febbraio 2013

Preferisco ne Parli Lui

Anche Giannino finisce stritolato. Prima hanno provato a delegittimarlo raccontando -udite, udite- del gatto che teneva in ufficio, aggressivo e nervoso, quando lavorava per il Giornale, ma ora, scava scava, si scopre che quei titoli di studio che millantava, lui non li ha mai conseguiti (l'ultimo scoop poi è che ha fatto credere di aver partecipato allo Zecchino d'Oro, ma in realtà fece solo le selezioni).

Alla fine, anche il ficcante e per me ottimo giornalista economico Giannino ha dovuto dimettersi dalla presidenza di Fare per Fermare il Declino. Che è in caduta libera nei sondaggi.
"Ma Fare non è solo Giannino, sono tanti i nomi validi in lista" rispondevo ad un'amica spiazzata da questo caos. E comunque il ruolo di economista lo ha sempre svolto egregiamente, mi pare; mi spiego, Oscar Giannino ha sicuramente delle colpe, ma perchè ora tutto quello che ha detto (e dirà) dovrebbe valere meno di prima? Lui (e tutti i suoi colleghi di Fare) sono stati credo gli unici a dare risposte mirate e precise su dove e come reperire i soldi necessari allo Stato, tagliando gli sprechi e gli eccessi.
Poi su molte cose non sono d'accordo, certo, ma non è questo il punto. Le cose LE SAPEVA, è questa divinizzazione del pezzo di carta che ti autorizza o meno a parlare di qualcosa, il problema.

Non mi è piaciuto però come tutti i telegiornali abbiano diabolicamente precisato "però non si dimette da candidato Premier della lista". Certo che non lo fa, non può, le liste sono già state depositate al ministero, e ad una settimana dal voto non possono essere modificate.
Ha però ammesso tutte le sue colpe, ed ha garantito che, se eletto, lascerà il suo seggio (al primo dei non eletti della lista, ovvio). L'ha fatto senza gridare o lanciare accuse ai vari giornali, e mi chiedo "quanti avrebbero fatto lo stesso degli attuali fossili parlamentari?".
In bocca al lupo a Fare per Fermare il Declino, ed anche all'economista Giannino.

PS: siccome non esiste un riconoscimento legale che consenta di connotare chi è un economista e chi no, Giannino può essere qualificato, senza rischio di presunzione, come un Economista. Se poi anche la complottara Loretta Napoleoni viene presentata come tale a Piazzapulita, Giannino lo è cento volte di più.

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1 commento:

  1. Il mio appoggio a Oscar Giannino resta senza se e senza ma, e che mi auguro di vederlo in Parlamento.

    Già prima del affaire con che ha colpito FARE, Zingales mi sembrava un po' narciso e troppo fragile di fronte all'ideologia della "political correctness" della sinistra americana, oltre che disponibile ad aperture ingenue alle "positive actions" e simili sofismi, che non sono liberali (e non appartengono nemmeno alla tradizione di Chicago), né portano bene. Poco male, se non fossero elementi che possono averlo condotto a un procedere precipitoso centrato nel proprio ego.

    Mi chiedo se Luigi ha mai sbagliato nella vita privata, specialmente da giovane. Visto che sembra non considerare che la vita privata va distinta dalla vita pubblica (come invece è per i liberali veri) lui potrebbe fare attività pubblica solo se fosse stato un santo vero (beato lui) nella vita privata. Cedere alla ideologia della "political correctness" americana è il suicidio del liberalismo vero.

    Se non avesse sbagliato da giovane, Luigi ha sbagliato ora, perlomeno la tempistica: doveva semmai dare tempo a Giannino di chiarire senza mettere a repentaglio un progetto che raccoglie lo sforzo di una minoranza aguerrita di migliaia di persone.

    La cosa orribile è che non ha parlato con Giannino prima di darsi da fare per avere informazioni per crocifiggerlo. E non ha parlato nemmeno dopo. Roba orribile, ribadisco.

    FARE deve andare avante CON Giannino.

    Riccardo

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