Ancora una volta, fortunatamente, la Magistratura si sostituisce a chi dovrebbe vigilare e legiferare sulla base dei diritti costituzionali (come in tanti altri casi, e li riassumevo qui).
I giudici della sezione lavoro del Tribunale di Crotone hanno autorizzato una terapia con l'uso di cellule staminali, contro il divieto posto dall'Agenzia Nazionale del Farmaco (AIFA). In accoglimento del ricorso della famiglia di una bambina di cinque anni, i giudici sostengono che “il diritto alla salute (...) deve essere inteso quale situazione giuridica soggettiva perfetta (...) a quel tipo e da quel livello di servizio sanitario in grado di garantire al malato quantomeno una vita dignitosa nei termini in cui agli articoli 2 e 32 della Costituzione, secondo fondamentale principio solidaristico di tutela e cura della persona del suo essere relazionale e nella sua interezza”.
Il legale della famiglia commenta soddisfatto "Il giudice si è dimostrato attento a garantire prontamente il diritto costituzionale della salute" e spiega "La salute è (...) un bene sociale e, come tale, va garantito ad ogni essere umano, indipendentemente dalle acquisizioni di natura deontologica sull’opportunità, o meno, di tali cure sperimentali. Il diritto alla salute è uno di quei diritti costituzionali imperativi che deve trovare una serrata tutela, senza se e senza ma. Spero, dunque, che la cura imposta possa dare una speranza alla piccola bimba(...)”.
La Salute è un Diritto Costituzionale, chiaro? Ed anche (cito) "un bene sociale", di cui cioè gode l'intera comunità, esso non è frutto di una visione egoistica ed individualistica, ma un bene che arricchisce tutti, e permette l'effettivo e coerente funzionamento della società sulle basi solidaristiche su cui si fonda.
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