Il tema del matrimonio per gli omosessuali arriva anche a Sanremo. E per fortuna, aggiungo io, non se ne parla più solo dall'intimità delle vetrine personali sui social network o nei caotici pollai dei salotti politici in TV, ma anche un'evento nazional-popolare come la kermesse diventa un'occasione per portare la cosa all'attenzione.
Ops, ho forse detto "se ne parla"? No, non se ne parla, perchè la scena sul teatro dell'Ariston si è sviluppata mediante cartelli, con i protagonisti su due sedie ben separate. Un bacio? Ma figurati... neanche tenersi la mano, hanno potuto.
Avrei preferito qualcosa di più forte, teatrale. Ma io parlo da attore, probabilmente una scena così delicata è stata giudicata più toccante per il pubblico piccoloborgese del festival (e meno 'toccante' per la sua direzione ortodossa e perbenista). Però ormai dare nell'occhio e fare scandalo è l'unico modo per farsi notare, continuamente bombardati come siamo da notizie, aggiornamenti, spesso bufale e dichiarazioni manipolate che ci scivolano addosso senza neanche più sfiorarci. Comunque, sono scelte.
Poi però salta su Giovanardi "La Presidente e il Direttore Generale della Rai spieghino come sia possibile che, in periodo di par condicio, un conduttore esageratamente pagato e politicamente schierato come Fabio Fazio usi il Festival di San Remo per uno spot a favore del programma elettorale e di vita del candidato Niki Vendola, facendo contestare, a dieci giorni dalle elezioni politiche, il principio contenuto nell'articolo 29 della nostra Costituzione laica e repubblicana, che riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, fra un uomo e una donna, come più volte ha ribadito la Corte Costituzionale".
Per la par condicio elettorale, può anche aver ragione (visto che Vendola è l'unico che parla esplicitamente di matrimonio per i gay), ma... cosa cavolo significa "programma DI VITA"?!
E basta tirare fuori l'articolo 29 e la Corte Costituzionale, perchè nella Carta non c'è scritto "fra un uomo e una donna"! (parlavo della sentenza qui)
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