Per una volta che hanno un'idea vagamente valida, "Non è prevista nessuna limitazione a un mese delle vacanze estive delle scuole", dice Mario Sechi, il responsabile comunicazione di Scelta Civica. Ecco, a posto.
La vedo in maniera positiva perché anch'io sono dell'idea che la pausa estiva sia un po' troppo lunga, dispersiva, e che costringa le classi ad almeno due settimane di ripasso generale, al rientro.
Ora, io non dico di passare undici mesi sui banchi a studiare ininterrottamente, anzi, diminuendo quelle estive, si possono ragionevolmente ampliare le altre occasioni di vacanza, e comunque le scuole non dovrebbero essere scuole tutto il tempo, ma centri polifunzionali di ritrovo e rilancio culturale ed artistico. L'istituto, l'edificio che ospita le aule, non dovrebbe essere additato come quella fredda prigione in cui si fa silenzio o si viene interrogati, ma come uno spazio d'espressione, dove per 9 mesi si studia, scuola ordinaria, corsi serali e per adulti, mentre per gli altri 2 si svolgono attività di recupero, ricreative e sociali. E per tutto l'anno, magari, si organizzano anche concerti, mostre, spettacoli e recite nei fine settimana.
Bello.
Ma sapete qual'è il problema? Il caldo. Provate ad entrare in un'aula a fine maggio e ne riparliamo.
Una cosa del genere non si può fare perchè abbiamo degli edifici medioevali ad ospitare le scuole, strutture vecchie e fatiscenti, giochi in cortile corrosi dalla ruggine e palloni sgonfi nelle palestre.
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