Si è aperta ufficialmente la campagna elettorale.
Certo che, da neo-democristiano (come dicevo qui), il discorso del Presidente uscente Monti è stato piuttosto forte. Non gli interessano i Moderati, i Moderati sono quelli che hanno portato il paese a questo punto, l'hanno paralizzato nella sua indolenza. Servono scelte riformiste, innovative e decise.
“Basta moderazione, servono riforme radicali”, e attacca i clientelismi, i nepotismi, le rendite di posizione e le corporazioni, parla di giustizia, conflitti d'interessi, falso in bilancio.
Oh, finalmente, parole rivoluzionarie in un'Italia ancora bloccata nell'eterno conflitto tra Berlusconi e il resto del Mondo (ne parlo qui).
Ma poi allarghi il campo dell'immagine, e chi ti vedi virtualmente a fianco di Monti? Casini, Fini, Rutelli, e tutto quel caciucco democristiano ormai freddo e rancido che da vent'anni unge i seggi del Parlamento. E tutto il riformismo di Monti perde credibilità.
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