Si aggiorna il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (Dsm), il testo a cui dal 1952 fanno riferimento gli psichiatri di tutto il mondo. Tutta una serie di sintomatologie nuove potrebbero ora essere considerate segnali di malattie mentali, ed a molti più pazienti potrebbero venir somministrati psicofarmaci.
Un po' come negli Stati Uniti, dove le potenti lobby farmaceutiche s'inventano nuovi disturbi per vendere più medicinali (ne parlavo qui).
Anche il dolore da lutto viene classificato come sintomo di malattia pscichica; per la medicina dovremmo quindi essere insensibili alla morte di una persona cara. E occhio alle dimenticanze, perchè anche piccole amnesie in età avanzata ci faranno passare come squilibrati. Gli scatti d'ira, uno pensa siano tratti caratteriateriali o segnali di stress, ma in realtà indicano chissà quale profondo disagio mentale. Così come pure il mangiare troppo, se credevate fosse semplice golosità, vi sbagliavate.
Non mancano le critiche; come quella di Allen Frances, professore emerito di psichiatria alla Duke University e direttore della task force di psichiatri che ha operato la precedente revisione del Dsm, che parla “del peggior momento dei suoi 45 anni di carriera, e di un’operazione ambiziosa combinata ad un’esecuzione disorganizzata che ha portato a molte proposte rischiose”.
“C’è un conflitto intellettuale, non finanziario" dice, rivalutando comunque la buona fede dei medici, che "tendono a espandere le proprie aree di ricerca, e ad ignorare le distorsioni che possono verificarsi nell’applicare il Dms V (è la 5° revisione, ndr) nella pratica clinica reale. Le nuove diagnosi in psichiatria sono più pericolose di nuovi farmaci, perché da queste dipende la somministrazione o meno di farmaci a milioni di persone dai medici di base dopo una breve visita".
Saranno anche in buona fede, ma questi psichiatri dovrebbero prestare un po' più di attenzione a dove mettono le mani, perchè dai loro schemi diagnostici dipende la salute mentale di milioni di individui.
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