Scoppia la polemica in Inghilterra perchè con la nuova riforma del sistema educativo si è deciso che da settembre 2014 banche e finanza potranno accedere agli istituti, farsi pubblicità, usare brand, loghi, e farsi pubblicità in classe.Saranno equiparati in tutto e per tutto agli insegnanti, la materia sarà oggetto di valutazione e farà parte dei curricula scolastici.
Semplici corsi di gestione del risparmio erano già avviati nelle aule inglesi, ma è la prima volta che una riforma istituzionale irrompe in maniera così forte nel mondo della scuola.
Christine Blower, segretario generale del Nut, il principale sindacato degli insegnanti del Paese, ha commentato la notizia: “Docenti e genitori devono stare sempre attenti quando si intrecciano rapporti con colossi commerciali. I bambini non dovrebbero essere esposti, a un’età in cui si è facilmente impressionabili, a compagnie private desiderose di lasciare un’impronta negli istituti scolastici”.
Una novità che fa rabbrividire, che corrompe il fondamentale ruolo sociale dell'istruzione, dandogli una connotazione culturale, e lo spirito del servizio educativo dei docenti, equiparandoli ad operatori del mercato.
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Il Regno Unito si appresta, a quanto parrebbe, ad abbandonare sempre di più il capitalismo industriale, e a buttarsi sempre di più, anima e corpo, nel capitalismo finanziario.
RispondiEliminaDevono preparare i futuri cittadini: piccoli bancari crescono.
C'è ancora da stupirsi che l'UK si opponga con così tanta forza all'introduzione della Tobin Tax?