Altro punto molto controverso della legge di stabilità (che poi si chiama così, ma è una manovra correttiva a tutti gli effetti) è quello riguardante i tagli all'illuminazione pubblica. Nel testo, infatti, si prevede di risparmiare "moderando" o "affievolendo" luci e lampioni urbani.
In molti ne fanno una questione di sicurezza, perchè strade e città più buie sono anche meno sicure; questo è vero anche dal punto di vista stradale, dato che nelle ore notturne la media di 1,9 morti ogni 100 incidenti si impenna fino a raggiungere i 5,7 attorno alle 4 del mattino.
Ricordate il sito messo su per segnalare al Governo gli sprechi (da siti analoghi hanno avuto origine molte proposte concretamente realizzate, come qui)? Beh, più di 8 mila sulle 135 mila proposte di spending review arrivate lo scorso maggio a Palazzo Chigi, hanno suggerito di intervenire proprio sull'illuminazione pubblica, spegnendo o attenuando le luci delle città, per poi sostituirle con sistemi più economici, come i led.
CieloBuio, l'associazione che ha contribuito a scrivere questo punto della legge, stima ulteriori risparmi sostituendo le lampade da 150W con quelle da 70, pronendo di "spegnere le luci in eccesso, eliminare le aree sovrailluminate di notte, come le zone artigianali fuori città o i parcheggi degli ipermercati, investire su riduttori di flusso o apparecchi schermati in grado di evitare l'effetto abbagliamento".
Bologna e Rimini hanno già avviato interventi di sostituzione delle vecchie lampade, stimando risparmi dal 40 al 70%, ed a Brescia è avviata la sperimentazione delle luci a led.
Forse potremo presto tornare a rimirare il cielo stellato, a caccia di stelle cadenti o scambiando romantiche coccole.
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