E proprio quando sembrava tornata quasi del tutto calma la situazione nel PD, come un bolide impazzito contro una vetrina in un placido pomeriggio d'estate, ecco arrivare Fassina, responsabile economico dei democratici: “Rottamare l’agenda Monti”, scrive su il Foglio. E il partito insorge.
“Si è è passato il segno” commenta Letta ”tra tante analisi di sistema, più o meno condivisibili, vi è una inaccettabile conclusione che appare in stridente contraddizione con tutto ciò che di positivo il Partito Democratico ha fatto in questi mesi, sostenendo il governo Monti o contribuendo a correggerne gli errori” (e su questo, devo dargli ragione: ad esempio, è merito del PD l'aver introdotto il filtro giudiziale sui licenziamenti senza giusta causa nella riforma del welfare; che resta brutta comunque, ma un po' meno spregiudicata).
Fassina, con un'accurata analisi che non è uno sbrocco autunnale, spiega che “le speranze di ripresa collocate dal Presidente del Consiglio nel primo trimestre del 2013 sono, purtroppo, infondate. Quale driver di domanda”. E si chiede, “dovrebbe tirare l’inversione di tendenza? I consumi delle famiglie subiranno un’ulteriore flessione a causa della maggiore disoccupazione e dell’esaurimento di parte delle indennità di disoccupazione, dei tagli al welfare nazionale e locale, dell’aumento regressivo di prezzi, tasse e tariffe, delle minori disponibilità di risparmio”.
Questa fantomatica 'agenda Monti', continua il responsabile economico del Pd, “così acclamata e così poco compresa da Matteo Renzi&C, non funziona. Non per colpa di Monti. Il presidente Monti si è trovato, da un lato, vincolato dall’agenda conservatrice europea e, dall’altro, costretto a confermare gli impegni ancor più restrittivi, sottoscritti per deficit di credibilità politica, dal governo Berlusconi-Bossi-Tremonti“.
E questa scintilla ha sctenato un sovrapporsi di commenti e di correnti, da Fioroni a Gentiloni, passando per Orifini. Se credevate fosse solo il PdL ad essere dilaniato dai mal di pancia, pare che anche il PD non se la passi bene.
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