La scure del Governo cala sulle amministrazioni locali. Visto che, da probe figure politiche, non sanno fare a darsi un contegno da sole, ci hanno pensato le istituzioni nazionali. Sì ma che scena pietosa (qui).
Il Decreto Trasforma Italia promette di ripulire un attimo la dignità della dignitità del paese agli occhi dell'opinione pubblica e del Mondo, in attesa della riforma, ventilata da Monti, nientepopodimeno che del Titolo V della Costituzione.
Per quanto riguarda i finanziamenti ai gruppi (protagonisti degli ultimi scandali), essi vengono dimezzati ed aboliti per i monogruppi che prendono vita a legislazione iniziata.
Tutte le spese devono essere tracciabili e controllate dalla Guardia di Finanza e dalla Corte dei Conti (che per ora si limitava ad approvare tabelle e consultivi generici).
Tagli ai Consiglieri, agli assessori (come previsto dal Decreto Fiscale 138 del 2011), via i vitalizi, vietato il cumulo di indennità, e se non si segue il memorandum italico, - TAC! - regione commissariata (“scioglimento del Consiglio per gravi inadempienze di legge”). In pieno stile europeo.
E non è tutto, chi non introdurrà il sistema di controllo di spesa sarà sanzionate con un taglio fino all’80% dei trasferimenti dello Stato (eccetto che su sanità e trasporto). Chissà che così non si sveglino.
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