La piccola isola di Cipro ha deciso di dire no alle condizioni capestro che la Ue chiede come garanzia dei suoi prestiti, semplicemente NON chiedendo a loro i prestiti necessari per salvarsi.
Il Presidente comunista Dimitris Christofias è riuscito a farsi concedere prestiti da Cina e Russia, senza legarsi ai vincoli ed alle intromissioni nella politica economica del Paese.
Il presidente cipriota ha spiegato che la Russia è pronta a offrire un prestito a un tasso d'interesse basso e senza condizioni particolari. "Aspettiamo una risposta russa a breve" ha aggiunto. Consapevole però dell'imbarazzo che la vicenda sta creando, ha precisato, sorridendo: "Quando ho chiesto qualche tempo fa al Consiglio europeo se chiedere aiuti ai nostri amici fosse proibito dalla politica estera europea, nessuno si è opposto".
Mesi fa i rappresentanti della Troika sono andati a Nicosia per una prima valutazione dell'economia. Il ministro delle Finanze Vassos Shiarly ha già ricordato l'importanza che il Paese accorda al consenso sociale (gli scioperi tradizionalmente sono meno frequenti che in Grecia). Riforme sì quindi, ma senza esagerare.
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