giovedì 1 aprile 2010

Cinque Proposte per una Scuola più a Misura d'Uomo


Idee per una 'scuola progressista':

1) Eliminare ogni forma di sovvenzione, diretta o indiretta, alle scuole private. In teoria dovrebbe già essere fatto, in virtù dell'articolo 33 della Costituzione, ma per aggirare la norma si elargiscono fondi agli studenti e non alle scuole;

2) Eliminare l'ora di religione. La religione, chi vuole, la studia a catechismo, a spese proprie e non dello Stato;

3) Dar vita a classi il più possibile multiformi (per etnia, per classe, per contesto sociale..) per favorire il processo di integrazione e collaborazione tra i bambini: no ai ghetti;

4) Sostenere l'educazione degli studenti svantaggiati, con l'inserimento di insegnanti di sostegno che assistano i bambini nel loro percorso scolastico; questo, il più a lungo possibile, anche per creare un rapporto umano tra insegnante e studente;

5) Introdurre anche L'Educazione alla Sessualità', una serie di incontri, tenuti da psicologi, che illustrino l'esistenza delle diverse declinazioni della sessualità e delle identità di genere, allo scopo di debellare il germe dell'intolleranza, ed aiutare i giovani che sentono nascere in loro pulsioni diverse da quelle eterosessuali canoniche a non sentirsi 'diversi' ed emarginati. (questa proposta è già realtà all'estero, ne parlo qui)

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1 commento:

  1. per l'integrazione degli studenti stranieri, però, a volte è necessario farli retrocedere di 1/2 classi per aiutarli a capire meglio l'italiano. ad esempio in classe da me al liceo c'era una ragazza rumena di un anno più grande, in classe di mia sorella una ragazza albanese di 2 anni più grande; spesso questo viene chiesto dai genitori, quando questi sono intelligenti e responsabili, ma invece andrebbe a mio parere previsto per legge per non frenare l'apprendimento di tutto il resto della classe e per aiutare l'apprendimento dello stesso studente straniero. altra cosa che farei è tornare a far terminare la scuola dell'obbligo alla terza media, altrimenti nella situazione odierna, dove la scuola dell'obbligo termina al secondo anno di superiori, è pieno di casi di studenti assolutamente svogliati che si iscrivono a licei anche particolarmente complessi non avendo alcuna intenzione di seguire con attenzione le lezioni e impedendo solamente l'apprendimento degli altri studenti con caos e comportamenti maleducati; l'obiettivo era di sperare che iniziando il liceo a questi studenti tornasse uno strano interesse per l'istruzione, direi che è fallito miseramente. ultima, questa sì epocale, riforma sarebbe il tentativo di rivitalizzare gli istituti tecnici e professionali: all'estero, soprattutto negli usa, questi sono considerati scuole di tutto rispetto dai quali devono uscire giovani pronti ad affrontare il mondo del lavoro manuale e comunque pratico; in italia, invece, sono delle vere e proprie topaie (con anche discreti livelli di delinquenza giovanile) dove si iscrivono i ragazzi che vogliono affrontare scuole meno complesse dei licei, per il solito pregiudizio umanista italiano che vuole solamente siano considerati solamente i licei come scuole "serie" mentre tutte le altre siano da considerare delle specie di surrogati. addirittura, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, negli ultimi anni si è cominciato a chiamare "liceo" qualunque tipo di scuola: pedagogico, economico, della comunicazione (questa sì una vera boiata) eccetera. beh, secondo me questo trend va invertito senza dubbio, ridando credibilità alle scuole professionali ma allo stesso tempo distinguendole dai licei che sono, per definizione, un'altra cosa.

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