giovedì 3 maggio 2012

Libertà di Stampa, qualcuno Dice Ancora che non c'entrava Niente?

Esce oggi, come ogni anno, il rapporto dell'ong Freedom House, secondo cui nel nostro paese il sistema dei media è leggermente più indipendente dopo le dimissioni del Cavaliere.
L'Italia resta l'eccezione "parzialmente libera" dell'Europa occidentale, con solo la Turchia a livello più basso. Migliora di un punto nella classifica, a livello di Hong Kong e Guyana.
È quanto si legge nel rapporto annuale relativo alla libertà di stampa pubblicato da Freedom House, organizzazione indipendente statunitense che si occupa di monitorare il grado di libertà civili e politiche nel mondo.
Con le dimissioni del Cavaliere, scrivono i relatori, “è significativamente diminuita la concentrazione dei media nel Paese (…) Berlusconi è infatti uno dei principali proprietari di mezzi d’informazione e la sua posizione politica gli aveva anche garantito il controllo dei media di Stato, compresa la capacità di influenzare le nomine dei dirigenti e dei giornalisti chiave”.

Cresce la preoccupazione per la situazione in paesi come Siria, Yemen, Somalia, Baharain. Dal primo gennaio del 2012, Reporter sans frontieres ha documentato l’uccisione di 21 giornalisti e 6 cittadini che si occupano d'informazione. Uno ogni cinque giorni.
I reporter incarcerati sono 162, ma la cifra sale a oltre 280 se consideriamo anche i blogger o chi si occupa della diffusione di notizie in rete. Solo il 14,5% della popolazione mondiale vive in paesi con un’informazione libera.

I tre paesi scandinavi guidano come ogni anno la classifica chiusa da Bielorussia, Cuba, Guinea equatoriale, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Turkmenistan e Uzbekistan. Gli Stati Uniti restano tra le prime posizioni ma perdono punti.
“Diverse democrazie" si legge ancora "hanno minato l’ambiente ideale per la libertà di stampa", come Cile e Ungheria, che passano da 'liberi' a 'parzialmente liberi'. La Cina resta 'il paese con il più sofisticato sistema di repressione' in materia, intensificato con il sorgere dei nuovi sistemi di comunicazione, così come in Russia, Iran e Venezuela. Inoltre, il Messico, con dieci omicidi nel 2011, si conferma “uno dei posti più pericolosi al mondo per i giornalisti”.

Quello della Libertà di Stampa può sembrare un problema secondario della Democrazia, dopo il Lavoro, la Dignità, i Diritti, eccetera eccetera, ma ritengo sia invece uno di quei pilastri da cui dipendono gran parte delle altre libertà civili e sociali del panorama democratico. Senza l'Informazione, la Conoscenza e la Consapevolezza non si riuscirà mai a lottare per qualcosa Insieme, in modo Compatto, Armonico e Coerente.

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