mercoledì 30 maggio 2012

Sta Arrivando, Cosa ci Farei

Arriva finalmente la sede Arcigay anche a Ravenna; ne parlavo giorni fa con la Presidentessa Noanda Tania Moroni. Dopo un tira e molla con le istituzioni durato mesi, il Comune ha concesso all'associazione un locale nella zona della Darsena. "Proprio nel bronx" ho commentato ironico "beh se è troppo tranquillo poi ci si annoia".
Ora sorge il problema delle attività, perchè Ravenna soffre di un provincialismo cronico, e come sentivo appuntare tra loro i rappresentanti, cene e serate lasciano un po' perplessi, perchè la gente, i ragazzi, "si vergognano di farsi vedere" in un posto così.
Quello della chiusura mentale, del timore e del sospetto, è un problema secondo me ben più viscido dell'omofobia palese e violenta, almeno a livello mentale e sociale. La discriminazione non è solo sentirsi apostrofare con parole volgari, botte o gesti violenti, ma anche l'essere evitati, scatenare i bisbiglii e le chiacchiere delle persone.
E condivido io per primo affermazioni stereotipate come "ma fregatene di quello dice la gente" o "cammina a testa alta", ma per un ragazzo adolescente che si ritrova spiazzato e confuso dalla propria identità non è così facile come può esserlo per una persona adulta e matura.

Ho pensato così di dare anch'io il mio contributo 'ideale' sul tipo di iniziative cui dar vita.
Quella delle cene è sicuramente una valida proposta, per conoscersi, confrontarsi, chiacchierare ed anche per pagare le spese di gestione della sede. Serate culturali, con proiezione di film, documentari, lettura di libri e testimonianze dirette, per creare un'ambiente favorevole all'attualizzazione ed al dibattito; anche una piccola biblioteca a tema può essere un modo per incentivare la partecipazione e la discussione.
Banale un servizio bar, che accolga e ristori. Magari occasionalmente anche un piano bar o esibizioni di artisti nuovi, sono molti i talenti che aspettano solo un pubblico. Esposizioni di quadri, disegni e sculture, per rimanere nel tema arte.
Oltre a manifestazioni e sit-in, si potrebbero anche organizzare concorsi o lezioni, di scrittura, pittura, musica, incontri con medici (psicologi, dietisti, sessuologi..).
Inoltre l'Arcigay può avere una funzione sociale e ludica, e far incontrare le persone in cerca di compagnia, per cui anche single-party e speed-date sono idee da valutare.
Qualcuno teme però così di dare all'esterno un'immagine troppo goliardica, una 'agenzia matrimoniale' sminuirebbe il valore dell'associazione: "Ecco, ma così dai credito all'immagine del finocchio ninfomane ed arrapato dipinta dall'opinione pubblica". No, tento di dare l'immagine dell'omosessuale come persona NORMALE, con tutte le sue debolezze e le sue fragilità; iniziative del genere sono già una realta nel mondo etero, perchè per i gay dovrebbe essere diverso? Se ci si ostina nel voler far apparire gli omosessuali come supereroi, allora sì che scatta la reazione contraria.

Un amico mi ha poi suggerito corsi di trucco per le lesbiche e di cambio lampadine per i gay (dai è solo una battuta, non arrabiatevi :)

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