lunedì 21 maggio 2012

Era solo Espresso Male

"Nel programma del Nuovo Partito d'Azione pubblicato sul sito internet www.nuovopartitodazione.it è inserita anche una norma relativa alla 'perequazione patrimoniale', così esposta: 'Perequazione patrimoniale con tetto ai patrimoni personali e familiari (4 mln. di euro) e con conferimento delle eccedenze patrimoniali ad interventi di utilità sociale (cultura, ricerca, assistenza e solidarietà sociale, sviluppo del 'privato sociale" ecc.).'.
Chiedo la cancellazione di quest'appunto, che non ritengo solo ingiusto e contrario alla libertà di autodeterminazione, ma anche (ed attenzione, questo è l'aspetto che mi importa meno) incostituzionale, contrario all'articolo 41, perchè secondo un'interpretazione dottrinale, una tassa patrimoniale talmente alta da caratterizzare di fatto esproprio (e una limitazione posta per legge ai patrimoni è esproprio di tutta la parte di quel patrimonio che costituisce l'eccedenza) costituirebbe una violazione dell'articolo suddetto, perchè nuocerebbe alla libera iniziativa economica privata (...)".

Con questo mio intervento alla Direzione Nazionale del Nuovo Partito d'Azione svoltasi il 20 maggio 2012, ho sostenuto le perplessità sollevate da tante persone riguardo alla 'perequazione patrimoniale' che figura nel programma NPA.
"Non è un esproprio" mi è stato precisato "è un CONFERIMENTO".
"Sarà anche una cosa diversa" ho replicato "ma quasi chiunque lo interpreta come l'ho letto io". Ho poi aggiunto in seguito, parlando con un altro dirigente "Non dovevamo scrivere le cose in modo chiaro affinchè tutti siano in grado di interpretarle in modo univoco?".
Questo fumoso 'conferimento', altro non sarebbe che un sensato progetto di prestito forzoso, strumento già messo in pratica dal nostro paese in passato, e replicato di recente dalla Germania. Col prestito forzoso, s'impone ai cittadini l'acquisto di una parte del debito pubblico in misura alla proprie ricchezze (acquisto che comunque viene reso al creditore, per cui è solo una proroga del debito orientata alla crescita, ndr).
Gran parte della Direzione Nazionale ha comunque confermato le mie osservazioni, ed abbiamo ottenuto che il Dipartimento competente in materia si occupi della RIFORMULAZIONE del punto. Vittoria!

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4 commenti:

  1. Mah...
    Nell'ottica della QUARTA VIA neoazionista, però, avrebbe anche senso un esproprio.
    Ovviamente, una tale ipotesi richiederebbe una modifica costituzionale.
    Ma, se questo sembra un grosso ostacolo, faccio notare - senza essere marxista - che la Quarta Via azionista non è pienamente perseguibile, all'interno di una cornice costituzionale che di fatto dà amplissimo spazio d'azione alla PRIMA via (quella capitalista).

    Andrea Fontana

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  2. Grazie Enea per averci aiutato a chiarire questo punto che dev'essere sicuramente riformulato.
    Io lo trovo un punto del programma bellissimo, farsi che oltre prima casa e dal quinto millione in su, cia sia la possilibità da parte dello stato di utilizzare (non prendere, anzi spesso con un pagamento verso il proprietario) l'eccedenza di richezza non utilizzata per creare del bene alla sociatà, ai più bisognosi!
    Obbligare il capitale a produrre beni e servizi
    non accettare un accumulo solamente per l'accumulo ...
    penso tra l'altro che alcuni di questi ricchi sarebbero anche contenti di poter dare l'eccedenza visto che magari non avevano il tempo di gestirlo loro

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  3. Vabbeh!
    Io continuo a dire che una logica di "tetto" (anche con esproprio,) oltre un' (enorme) livello di ricchezza personale, avrebbe comunque senso. Se no la via rimane intergralmente quella capitalistica perché - e non bisogna esser marxisti (io non lo sono) per ammetterlo - senza esproprio almeno delle grandissime ricchezze accumulate (o tetto che dir si voglia), e con un semplice "prestito", il capitale rimane comunque concentrato in poche mani, e la marxiana "struttura" prevale su qualunque sovrastruttura (compresa la politica). E lo dico da non-marxista!...
    Peraltro, in un'ottica mondialistica, dove bisogna fare i conti con un'idea di uguaglianza e "terza società" planetaria, è assolutamente insostenibile che alcuni possano godere di ricchezze personali di molti milioni di euro, perché - stanti le limitate risorse planetarie - questo non può significare che la miseria nera di grandissime masse...
    Per non dire dell'ingiustizia delle gigantesche ricchezze ereditarie (a volte decine e decine di milioni di euro, che ti capitano in mano solo per aver avuto i "genitori giusti"...).
    E - chiudo - non bisogna condividere la teoria del plusvalore (che difatti io NON condivido), per capire che ad ogni modo un lavoro non può, oggettivamente, avere un valore economico migliaia di volte più alto di quello dei tuoi operai...
    Se c'è questa sperequanzione, è un esito del sistema della PRIMA VIA. E anche senza approvare la teoria economica del Capitale, è chiaro che nessuno è "migliaia di volte" più bravo degli altri, né lavora migliaia di ore di più, né si impegna migliaia di volte di più.
    E allora un bel taglio "alto" alla ricchezza massima e al reddito massimo acquista un senso...
    Anche se richiede un esproprio. Anche se richiede una modifica costituzionale.
    No?

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  4. No, Andrea, non sono d'accordo.
    Posso anche condividere le tue osservazioni riguardo ai meccanismi ereditari, ma l'esproprio rimane una misura illiberale e contraria alla libera autodeterminazione degli individui.
    Poi, come fai notare, chi ha mille volte il patrimonio di un altro non è quasi mai mille volte più bravo, impegnato e capace; ma proprio perchè ha maggiore capacità patrimoniale, è giusto gravarlo di responsabilità sociale (ed è in quest'ottica che trovano il senso le pratiche di 'prestito forzoso').

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