Ecco cosa ci mancava, una bella tassa sugli animali domestici d'affezione. E' questa la proposta in dirittura d'arrivo alla commissione Affari Sociali della Camera per rimpinguare un po' le casse dei Comuni (l'IMU non funziona come l'ICI, che era un'entrata per loro, con la nuova tassa sono solo degli esattori, ndr).
Il provvedimento veleggia tra i banchi del Parlamento dall'aprile 2009, ed è una proposta delle Onorevoli Santelli e Rubino Ceccanti (PdL, anche se ormai non conta più niente il partito di provenienza), per combattere il fenomeno del radagismo.
"I comuni" recita il testo "possono deliberare (...) l'istituzione di una tariffa comunale al cui pagamento sono tenuti i proprietari di cani e gatti e destinata al finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto del randagismo".
Nei suoi 39 articoli, la legge prevede anche altre cose: la creazione di un'anagrafe degli animali d'affezione, l'obbligo di segnalare se si trova un animale ferito al servizio veterinario pubblico che deve prontamente intervenire o ancora i cimiteri per gli animali d'affezione. I Comuni sono tenuti a una serie di compiti per la prevenzione e il contrasto del randagismo tra cui "incentivi per l'adozione degli animali (tipo il NON mettere nuove tasse non incentiverebbe? Ndr), prestazioni medico-veterinarie di base erogate da medici veterinari liberi professionisti in regime di convenzione con i Comuni, piani di controllo delle nascite con sterilizzazioni.
Al Governo, per bocca del sottosegretario Polillo, non sembra vero mettano da soli una nuova tassa (non si è espresso così chiaramente, ha detto di "concordare in linea di principio con l'istituzione di una nuova tassa sugli animali domestici").
Almeno è stato approvato un emendamento dell'Idv che esonera dalla tassa "i cittadini che hanno adottato un cane o un gatto in una struttura comunale".
Mi pare di capire che però possono stare tranquilli i possessori di pitoni e furetti, magari importati illegalmente, perchè la tassa colpirà solo cani e gatti.
Vedo però che le idee per uscire dalla crisi sono sempre le stesse (come dicevo qui).
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