Qualcuno reagisce finalmente alle cavolate che questo personaggio politico (perché è questo, ormai) spesso urla ai quattro venti senza possibilità di replica, volendo farle passare per assolute verità (come qui):
Ad uno spettacolo al teatro alfieri di Asti, nel 2003, Grillo si era scagliato contro l'exparlamentare di Forza Italia ed exsindaco di Asti Giorgio Galvagno, dicendo che egli aveva ricevuto denaro dallo smaltimento illegittimo di rifiuti tossici.
Ed è la Cassazione a scrivere l'ultimo capitolo della saga giuridica, condannando il leader del M5S al pagamento di 25.000 euro per diffamazione.
E non vale neanche ripararsi dietro al 'diritto di satira': "Non può essere riconosciuta la discriminante della satira nei casi di attribuzione di condotte illecite o moralmente disonorevoli, di accostamenti volgari o ripugnanti, di deformazione dell’immagine in modo da suscitare disprezzo della persona e ludibrio della sua immagine pubblica".
La Suprema Corte ha accertato come nelle parole del comico genovese non vi fosse alcun riferimento oggettivo (e non è l'unica volta, come dicevo). Il parlamentare era coinvolto in un’inchiesta giudiziaria, ma erano gli altri imputati e non lui ad avere preso tangenti.
Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi ed essere sempre aggiornato via Facebook, Twitter o aggiungendomi alle tue cerchie di Google+.
Nessun commento:
Posta un commento