Questa crisi di governo, se si concretizzerà, potrebbe essere l'occasione per dar vita ad un esecutivo "grillino": non come composizione - per carità! - ma per come lo avevano proposto loro, cioè rappresentante della società e della cultura.
Non mi aspetto (e neanche mi auguro) che il Presidente Napolitano avvi consultazioni con il M5S per sondare il fantasmagorico "popolo della rete" (quello che per Presiedere la Repubblica aveva proposto la Gabanelli), ma potrebbe ora estrarre un coniglio dal cilindro, un nome pesante, significativo e stimato (ecco, non la Gabanelli), conferendo a lui l'incarico per governare.
Sarebbe anche un'occasione per la politica di risollevare la propria dignità, dimostrando che se le larghe intese di prima erano una cosa strana, sono possibili anche larghe intese animate da spirito democratico (come poi dovrebbe essere sempre, lo dicevo qui). Servirebbe, inoltre, a stanare i grillini che non avrebbero più la scusa della "partitocrazia" per dire sempre NO.
Poi lo stesso Grillo ha un po' perso la testa ultimamente: intervistato da vari media, ha seriamente delirato, sparando parole a caso ed invocando il ritorno alle urne (un vero statista, nevvero?). D'altronde, Casaleggio stesso diceva che la sola cosa che conta è un'altra (qui).
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