Ho commesso anch'io l'errore, riguardo al voto segreto, di farmi prendere dall'ansia e dalla rabbia contro la politica del momento.
Lo strumento del voto segreto fu concepito per salvaguardare l'indipendenza dei parlamentari rispetto ad interessi e pressioni di parte. Il fatto che, oggi, la politica sia appesa a problemi e conflitti personali, rappresenta l'eccezione della Democrazia.
Al voto segreto è legato anche il divieto del vincolo di mandato, cosa che Grillo aveva già attaccato (qui). Poi, come ho fatto io, si può considerare la possibilità di voto palese quando in ballo c'è un conflitto tra poteri dello Stato ed autorizzazioni a procedere (per le quali avevo proposto una maggioranza dei 2/3), ma l'indipendenza dei parlamentari va difesa, perché essi rappresentano la Nazione, e non sono i difensori di interessi di bottega, per cui non chiamateli neanche portavoce di questo o quello.
Questa fase malata della politica non deve essere questa la scusa per avventurarsi in riscritture pericolose della Carta, che riportano ad un passato neanche troppo lontano. Perché il voto segreto fu già abolito. Durante il Fascismo.
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