La recente assemblea del PD in cui si è discusso anche di diritti civili si è conclusa con la burrascosa riconsegna della tessera del partito di molti esponenti delle realtà LGBT, ed ha visto l'approvazione del documento Bindi sul tema.
Ma cosa dice il documento Bindi?
Luca Telese, dalle pagine di Pubblico, ed ElfoBruno dal suo blog ci spiegano che si tratta di un imbroglio.
"Il Pd, auspicando un più approfondito bilanciamento fra i principi degli articoli 2, 3 e 39 della Costituzione, quanto in specie alle libere scelte compiute da ciascuna persona in relazione alla vita di coppia e alla partecipazione alla stessa, opera dunque per l’adeguamento della disciplina giuridica all’effettiva sostanza dell’evoluzione sociale, anche introducendo, entro i vincoli della Costituzione e per il libero sviluppo della personalità di cui all’articolo 2, speciali forme di garanzia per i diritti e i doveri che sorgono dai legami differenti da quelli matrimoniali, ivi comprese le unioni omosessuali."
Capito quindi? Non si tutelano i diritti della coppia, la dignità dell'affetto che la lega, ma la libertà del singolo, anche quando -ahimè- decide di far coppia con uno del suo stesso sesso.
Oltre ai DiCo proprio non si riesce ad andare. D'altronde, come lasciava intendere l'On. Fioroni, tutto quello che ci si poteva aspettare dal PD l'abbiamo già visto (qui).
Si stanno studiando "leggi speciali", come dice Bersani, "presidii giuridici" per far sì che questi diritti siano difesi.
Purchè senza pubblicizzazioni, riti o cerimonie. State insieme, fate quel che volete, ma mi raccomando chiusi in casa.
Come avevo già detto qui, non c'è bisogno di inventarsi cose nuove, esiste già un 'presidio giuridico' che risolve perfettamente la questione.
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