Pare giunta al capolinea l'avventura ferroviaria di Arenaways, ostacolato da Trenitalia, di cui sfidava il monopolio; ma il fondatore Giuseppe Arena non si dà per vinto.
I 'Treni del Mare', partiti a metà giungno, sono stati la decisiva spina nel fianco del colosso fs: i convogli collegano due volte al giorno Torino e Livorno con fermate a Genova, in tutti i comuni delle Cinque Terre, a La Spezia e Pisa. 35 euro andata e ritorno, con una media di quasi 200 passeggeri.
Nonostante gli orari concessigli da Rfi, la Rete ferroviaria di proprietà delle Ferrovie dello Stato (5.20 nei giorni feriali e 6.30 sabato e domenica), gli affari andavano meglio di quanto previsto. Ai locomotori Arenaways venivano anche agganciati treni olandesi e tedeschi diretti verso le spiagge, con turisti, auto e moto.
Le prime schermaglie contro la piccola compagnia erano scoppiate sulla tratta Torino - Milano, quando al concorrente di Fs fu vietato di effettuare le fermate previste a Torino Lingotto, Porta Susa, Santhià, Vercelli, Novara, Rho Fiera, Rogoredo, Pavia, Voghera, Alessandria ed Asti. Quando poi la guerra totale aveva minacciato lo stop ai trenini del mare, gli azionisti della compagnia hanno alzato bandiera bianca, obbligando il cda a portare i libri in tribunale.
Minare un monopolio granitico come quello di Trenitalia non è facile; in quest'Italia di corporazioni e cacicchi, poi. Tirando in ballo la carta del contratto di servizio regionale, Fs attacca: i contratti per la fornitura di servizi ferroviari nelle singole regioni si basano su una serie di presupposti, primo fra tutti che le Fs non debbano misurarsi con alcun concorrente.
Quando la Liguria ha risposto che quei treni sono solo un servizio aggiuntivo che non interferisce con il contratto regionale, Fs ha minacciato di sopprimere la “carta treno”, la facilitazione che consente ai pendolari liguri di prendere treni di categoria superiore allo stesso prezzo dei regionali.
Intervistato da La Stampa, sono amare le risate di Giuseppe Arena: "Le ferrovie svizzere non ci hanno mai ostacolato. Ricordo che nel ’99 avevamo organizzato il Capodanno in treno con un vagone che veniva agganciato e sganciato per poter girare tutta la nazione" poi la considerazione finale, che riassume gli ultimi 20 anni di politica economica nel nostro Paese "i politici si riempiono la bocca di libertà di impresa, di liberalizzazioni e poi non sostengono le imprese che fanno concorrenza ai colossi."
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