Ho messo Cicchitto ma potevo mettere anche Lupi o Binetti, o uno qualsiasi dei quasi 170 deputati che ai primi di settembre si recherà in pellegrinaggio in Terra Santa, facendo slittare l'avvio dei lavori dell'aula.
In questo periodo di crisi, in cui servirebbe una politica che tenesse d'occhio ancor meglio la situazione economica e sociale del paese, la Casta si concede oltre un mese di ferie, da 3 agosto al 6 settembre. Non voglio passare per demagogo, tutti i lavoratori hanno diritto alle vacanze, ci mancherebbe, anche quelli in Parlamento, ma in un momento così delicato, in cui peraltro soffia forte il vento dell'anticasta e del facile populismo, mi sembra una mossa davvero esagerata.
Torniamo al pellegrinaggio, una tradizione dal 2004, che coinvolgerà parlamentari sia della maggioranza che dell'opposizione. Inizialmente, il viaggio concludersi il 9 e la Camera riaprire il 12 settembre (non so quale soluzione abbiano mediato i pellegrini..).
"Per rispetto verso di loro abbiamo ritenuto di iniziare le sedute dell'Aula la settimana successiva" si giustifica il portavoce del gruppo PdL Fabrizio Cicchitto - sottinteso, e degli altri 56 milioni di italiani ce ne strasbattiamo.
Davvero un bell'esempio, complimenti! Per 'rispetto' verso i deputati, che se ne vanno in vacanza (terra santa o maldive il senso è lo stesso), la Camera ricomincia a lavorare più tardi. Credete che una fabbrica farebbe lo stesso con i suoi dipendenti?
Ieri sera, ospite de "la Zanzara" a Radio24, le unghie di Paola Binetti stridevano sugli specchi, mentre tentava di arrampicarsi ed invertire causa ed effetto, ribaltando le parole di Cicchitto.
Senza più vergogna, forse resasi conto della crisi strutturale che sta attraversando la politica, la Casta allunga le mani e cerca di mangiare il più possibile di quanto è rimasto.
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